Oltre ogni promessa

CAPITOLO 39

JOSH POV
《Aggiusta la cravatta》dico a Chad mentre scendo dalla macchina.
Si specchia nel finestrino della Subaru, mentre io mi aggiusto il papillon.
《Chissà se c'è ..》chiede Chad, ma non gli lascio finire la domanda perché so già chi vorrebbe vedere.
《Si c'è il team di Marcus, me lo ha detto Matthew pomeriggio》.

Appunto parlando di lui, Matthew sbuca da dietro le mie spalle 《fate i bravi. Un solo passo falso e vi parcheggio a casa per l'intero mese》ci minaccia.
Io ed il mio amico sorridiamo, ma sappiamo quanto il nostro capo tenga a questa "riunione"di team che facciamo.
O meglio dire, ci fanno fare.
Come noi abbiamo un capo, anche Matthew e Marcus hanno un leader, un superiore che osserva e detta le loro scelte e di tanto in tanto quest'uomo, fa questi incontri, insieme a tutta la società tanto per non perderci di vista. Erano mesi che non ci riuniva.
È un bravo signore, ed una buona persona. Solo che ha lo stranissimo vizio di mettere in soggezione le persone, facendo domande su domande.

《Più di dieci incontri con Cornell e non siete riusciti a trovarvi una compagna》ci deride Matthew mentre ci avviamo per raggiungere il posto.
Iniziamo a ridere, ma rispondo con lo stesso tono.
《Tu si che li hai trovati due compagni fighi eh?!》scherzo indicando sia me che Chad.
Mi da uno schiaffo scherzoso dietro al collo prima di entrare nella grande villa bianca e oro.

Parlando di compagne, spero ci sia anche Alex.
Non mi ha risposto, e come biasimarla.. ma Cortney è solo un amica. Era sbronza, e farneticava cose a caso, ballando una canzone che in realtà non c'era. La conosco da anni, ed è semplicemente la solita troietta che ci prova con tutti. Non ho bisogno di lei, ce l'ho già una ragazza, e spero che stasera potrò dirglielo a quattro occhi.
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Dietro al lavoro sporco che facciamo, si potrebbe pensare che ci siano poche persone, mentre in realtà uomini e ragazzi, sono mischiati negli affari illegali da tante città Americane, lontane e non. Ed infatti tanta gente già è presente nell'enorme casa, mentre tanti altri ancora stanno arrivando.
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Entra ridendo, la perfezione in un vestito bianco e lungo, con i capelli racconti in modo disordinato. Rossetto rosso, tacchi alti, per coprire quel suo modo di fare da bambina che io amo tanto.
Quanto cazzo sei bella Alexis.
Faccio qualche passo in avanti, sicuro di volergli andare incontro e salutarla, ma Chad mi frena subito mettendomi una mano davanti al torace.
《Oh oh oh, vedo una bava. Tieni asciugala》mi porge il fazzoletto che tenevo nel taschino della giacca.
《Ma piantala》mi risistemo e faccio un mezzo sorrisetto.
《Sbaglio o stavi andando verso una ragazza che non parli da parecchio tempo. Oppure mi nascondi qualcosa?》mi chiede incurvando le sopracciglia.
Mi hai sgamato Chad, ma non è ancora il momento di parlarne.
《Non ti nascondo niente》dico soltanto guardando Cole stare troppo vicino alla mia ragazza.
Perché lei è mia e nessuno deve toccarla.
Piano piano, entra tutto il suo team, e Jade entra sottobraccio con Ian.
Subito il mio amico la nota, ed inizia a fissarla.
《Mi hanno detto che le ragazze non mordono, seppure hanno un caratterino come dello di Jade. Sai?》lo prendo in giro.
《Che vuoi dire?》fa il finto scocciato.
《Non vi siete più parlati per un errore che ho fatto io e non hai mai avuto il coraggio di provare a parlargli》. Vedendolo pensieroso continuo 《anche se fa coppia fissa con Ian da tempo》.
Mi guarda male, come per vedere se stessi mentendo e deluso dalla mia notizia abbassa il capo.
《Scherzavo Chad, non stanno insieme》.
《Che ne sai?》.
Ehm, come glielo spiego che me lo ha detto Alexis?
《In questo momento non ti guarderebbe, se fosse vero》sussurro, vedendo delle persone venire a parlare coi noi.
Mi distraggo un attimo per salutare i soci di Matthew, ma subito dopo lo sguardo di Jade arrabbiato che mi guarda mi richiama.
Sicuramente Alex gli avrà detto di ieri notte, e da brava migliore amica mi sta minacciando con gli occhi.
Passo lo sguardo sull'unica ragazza che vorrei baciare, in questo momento e non solo.
"Devo parlarti amore mio, troverò il modo..." penso.