Stephen Stranger's Family (4)

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Erik

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Erik

Viaggiavamo a media velocità, io, mamma e Yzze, l'autostrada era scorrevole e il tempo magnifico. Il cielo azzurro e limpido senza nemmeno una nuvola.
Indossavo la mia maglietta preferita, bianca con il giro manica all'americana e la scritta "wild animal" in rosso. Il vento mi scompigliava i capelli e alla radio "be my baby" dei The Ronettes e sembrava un film degli anni 70.
Ma la pace sembrava perfetta se era una vita in cui nessuno ci dava la caccia.
La nostra destinazione era Wichita in Kansas, dopo aver vissuto due anni a Omaha in Nebraska.
Yzze come al solito non concordava con le nostre scelte ma lei era ancora piccola, non capiva l'importanza del suo anonimato agli occhi della strega.
Per questo cambiavamo nome tutte le volte. Yzze era forse l'unico cavillo che la strega non aveva calcolato ed io e la mamma la avremmo protetta da tutto, pure da quello che era davvero.
-su internet c'è scritto che è la 49esima città più popolosa della nazione... Ma ci sono solo 3 scuole-
Mamma sorride. -sì non è New York ma ti abituerai-
Lei sbuffa. Le prendo il computer ed entro nel database statale.
-bene, che nomi volete?-
-fai tu...- mi dice mamma.
-pensavo per me, Max Swan, te, Gwyneth Swan, e lei, Isabella Swan-
-possono andare, poi scriviamoceli...-
-lo sto facendo...- dice Yzze annotando i 3 nomi sul book marrone di mamma.
-Yzze, tesoro... Vedrai che ti dimenticherai velocemente del Nebraska-
-sì ma di sicuro il Nebraska non si dimenticherà velocemente di Katie Banson- dice lei amaramente.
-dimenticheranno, lo fanno sempre, non preoccuparti- le dico prendendole la mano.
-bene, ci siamo...- dice mamma, mentre entriamo in città ed usciamo dall'autostrada.
Seguiamo le indicazioni del navigatore vicino ad una casa singola su due piani, senza garage. Mamma parcheggia e saltiamo giù dalla BMW bordoux e con le chiavi sotto lo zerbino la apriamo.
La avevamo affittata 2 settimane prima quando mamma aveva avuto una brutta sensazione che poi era risultata fondata.
Entriamo scaricando le nostre cose. La casa è già arredata e i nostri 16 scatoloni si abbinano al tutto senza problemi. Li vuotiamo con calma poi ci rilassiamo. Decido di farmi una doccia e quando ne esco, Yzze è seduta per terra con la testa tra le mani.
-Yzze non fare così, te ne prego tesoro- le dico sollevandole il viso. -non è colpa tua, okay, sei mia sorella per qualcosa, se non combini qualche disastro non ti riconosco-
Lei fa un piccolo sorriso e mi abbraccia. La stringo forte a me e nel farlo mi perdo, riesco quasi a contare gli atomi di ferro che ha nel sangue... E quella sensazione di onnipotenza è inebriante, anche se sbagliata.
-forza Yzze che sei una ragazza forte, anche letteralmente-
-ti voglio bene Erik... Non volevo che succedesse-
-lo so e lo sa anche la mamma, nessuno te ne fa una colpa, okay? Sei fatta così... Ora lo sai e lo sappiamo... Ora sappiamo cosa aspettarci, va bene?-
Lei annuì e nei suoi 16 anni mi sembrava così piccola, fragile... Mi ricordava papà, aveva il suo sguardo, la sua forza e quasi sempre la sua spensieratezza.
Ora doveva solo accettare che cos'era e cosa poteva fare poi tutto sarebbe stato più semplice.
-forza, fai una doccia poi ti insegnerò qualche trucchetto, va bene?-
Lei annuì, le passai le mani tra quei folti capelli castani, quasi neri, come mamma poi la lasciai andare.
Mi vestì velocemente poi scesi velocemente in cucina.
-mamma...- il suo sguardo arrivò su di me così come i suoi occhi celesti.
-Erik...-
-dovremmo dirglielo, è il momento, deve sapere il perché possiede determinate potenzialità... Non saperlo la mette più in pericolo che saperlo-
Lei mi fa segno di sedermi.
-sì glielo diremo, hai ragione Erik... Deve sapere, è abbastanza grande e questo le toglierà i dubbi una volta per tutte-
Poi suonarono alla porta e mamma con la sua nonchalance da vera regina andò ad aprire con me direttamente dietro.
Aprendo la porta, una donna biondiccia con una torta in mano.
-salve! Sono Sheila Addams, io, mio marito e i nostri figli stiamo all'angolo della strada e volevano darvi il benvenuto a Wichita-
-io sono Gwyneth Swan, questo è mio figlio Max e di sopra c'è anche mia figlia e vi ringraziamo davvero tanto per il benvenuto... Ti farei entrare Sheila ma ho la casa in uno stato opprimente ma magari la prossima settimana tu e la famiglia potreste venire qui per un brunch-
La donna sorride. -certo, molto volentieri, grazie Gwyneth... Tieni vi ho fatto questa torta-
-grazie mille...- e mentre mamma restava a fare due chiacchiere con quella donna, io rientrai.

Circa le 9, guardavamo un film su Netflix, mangiando con le forchette la torta della vicina. Il film ormai era finito e spensi il tutto.
-senti Yzze...- iniziò la mamma. -io ed Erik dobbiamo dirti una cosa importante-
Lo sguardo di mia sorella passó da me alla mamma.
-che genere di cosa?- ci chiede la piccola abbassando lo sguardo.
-su chi sei, anzi chi siamo e su nostro padre-
Yzze mi guarda. -hai detto che nostro padre non sa che io esisto- dichiara. -perché me lo state dicendo allora?-
-ti abbiamo detto che tuo padre è bloccato in una faida popolare, sfociata in una rivoluzione e che probabilmente si è fatto una nuova vita- inizia mamma. -ma non è tutto vero, lui sì è bloccato, ma in un altro universo, in un altro tempo... Questo perché una strega ci ha puniti e allontanati per vendicarsi-
Lei non sembra capire. -Yzze, io e te non siamo gli unici figli di mamma, siamo in totale 7... Io e te siamo solo i più piccoli- dico serio. -il nostro cognome non è Durin, almeno questo è il cognome solo di mamma. Il nostro cognome è Pendragon-
Lei sembra su punto di mettersi a ridere. Poi torna seria.
-quindi chi è nostro padre?- mi chiede nervosamente.
-re Artù Pendragon- dice mamma. -ed è anche mio marito-
Lei ci guarda. -non è divertente-
-no non lo è, è la verità, non è uno scherzo, sei stata concepita a Camelot ma sei nata qui in America e tuo padre non ha potuto avete la possibilità di sapere della tua esistenza- le dice mamma. -Ysobelle, sei la principessa di Camelot-

Tan tan taaan
Altro Capitolo a breve inizierò a pubblicare le richieste dei capitoli.
Se ne volete siete ancora in tempo...

Ah vi dico già che tra 20 capitoli chiudo la raccolta per passare alla seconda se non ci sono altre richieste... Ma vi spiegherò più avanti.
Un bacio

 Un bacio

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