|completa, passate alla seconda|
Raccolta di "immagina e one shot" con protagonista gli Avengers... Cosa dire di più? A volte sono sporche, a volte corte...
Pubblicazione? Boh, quando capita, quando ho tempo, quando mi tira
*Bruce: sì e mi lascia se...
Sei un medico, Stephen è il tuo nuovo collega, lui è esperto e con una carriera incredibile. Ti ha invitato a bere qualcosa e vi raggiunge il tuo ragazzo
Il tuo ragazzo, Kaleb Franco vi raggiunge al bancone. Stephen con i suoi occhi azzurri ti analizza. -ehi stronzetta... Perché non mi hai chiamato?- ti chiede Kaleb già ubriaco. Tu odi quando lo fa, perché spesso e poco volentieri dopo ti picchia. Tu continui a dirti che cambierà ma in quattro mesi, ancora non sembra volerlo fare. -Kaleb, ho deciso all'ultimo... Non dovevi essere dai tuoi?- lui è arrabbiato tu cerchi di parlare velocemente ma sei per un poco pervasa dal panico. Hai sempre paura della sue mani. -no, ho dato buca, quei vecchiacci dicono sempre come mi devo comportare, che devo bere meno...- dice. -eh tu puttanella, giri con Stephen perché sai che non lo posso vedere, eh?- ti prende per i capelli e urla insulti in rumeno. Lui è della Romania e di quello hai paura, certe abitudini non si dimenticano. Sua sorella a contrario suo è molto dolce. -Kaleb... Kaleb mi fai male- balbetti poi mentre Stephen arriva in tuo aiuto. Kaleb si ferma. -ti perdono se vieni di là e te lo fai mettere nel culo- dice tirando su col naso. Il tuo invece continua a sanguinare e cominci ad avere paura seriamente. Sei rintronata, confusa e non vuoi le sue viscide mani su di te. -no- dici secca. -no, vai via- gli dici in lacrime. -VAI VIA!- urli piangendo. Lui ti tira uno schiaffo e se ne va imprecando. Ti fai scivolare per terra con la testa tra le mani. Stephen ti viene vicina. -ehi... Ti porto a casa- ti prende su e ti carica sulla sua macchina. Vivete a pochi metri di distanza quindi usate una sola auto. Lui durante tutto il tragitto non dice nulla. Ma sai che c'é. Lui c'è sempre per te. Non è di molte parole e glielo hai chiesto tu di non intervenire. Ma sei grata che non ti abbia lasciata sola. Quando arrivate, torna a prenderti in braccio. Non ti porta a casa tua, andate a casa sua. Lui abita in un palazzo enorme e di lusso. Il portinaio venendovi in contro, prende su le vostre borse e vi accompagna. -signorina (y/n), state bene?- ti chiede e tu scuti il capo. Hai smesso di piangere ma sei a pezzi, esausta e depressa. Quella serata era da dimenticare. Lui ti stringe ed andando nell'appartamento ti da i tuoi spazi. -puoi usare il bagno, io preparo il divano letto per me- -Stephen...- lui ti ferma quando vorresti contrabbattere. -(y/n), va bene così... Voglio solo che tu stia bene, piccola. Farò tutto il necessario per farti sentire bene di nuovo. Sei la persona migliore che conosca e sono grato di averti- ti dice. -il resto... Te lo dico domani, non sei dell'umore giusto per una dichiarazione...-
Dolce, dolce, dolce...
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