As I fall down to my knees

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-Prima deve trovare le chiavi che ho accuratamente nascosto quando sono arrivato a casa-

-Daiiii, perché devi fare queste cavolate?-

-Perché non devi più guidarla-

-Abbiamo un figlio un po' prepotente-

-Non sono prepotente mamma, mi preoccupo-

-Ricorda cosa ti ho sempre ripetuto: solo perché tu pensi che una cosa sia sbagliata, questo non vuol dire che lo sia per davvero, o che gli altri non debbano farlo-

-Infatti. Guido da quando avevo sedici anni, è stato un caso, un puro e semplice caso-

-Uno sfortunato caso- roteo gli occhi al cielo. Adesso vorrei non averlo tanto vicino, detesto quando cerca di farmi pensare come lui, credo di essere in grado di ragionare anche da sola.

-Sei asfissiante-

-Non ti ci mettere anche tu Aaliyah-

-Come lo sopporti?-

-Mi sfogo quando lui parte per andare in tour-

-Vi odio- borbotta, incrociando le braccia al petto e gonfiando le guance proprio come un bambino.

Trentacinque minuti dopo arriviamo a casa, la neve è molto più altra rispetto a New York, e il mio primo istinto è proprio quello di tuffarmici dentro e di muovere sia braccia che gambe per creare un angelo sul manto bianco e soffice che ricopre ogni cosa.

-Vieni tesoro, ti do una mano, Shawn tu scarica le valigie- Karen mi aiuta a scendere dalla macchina ma, nel momento in cui tocco nuovamente il terreno, non va tutto secondo i miei piani, e perdo l'equilibrio. –Attenta attenta-

-Scusami, non avevo calcolato l'effetto tutore-neve, spero di non averti fatto male-

-Ma figurati, sei leggera come una piuma. Quanto hai perso? Tre chili?- la donna si passa un braccio intorno alle mie spalle, circondandomi, con la mano libera, il fianco opposto.

-Sì, come lo hai notato?-

-Perché stai ancora meglio di prima- Aaliyah imita sua madre e, per un momento, sono sul punto di piangere. –Va tutto bene?-

-Sì Aali, tranquilla. Mi deve essere caduto qualche fiocco di neve nell'occhio- alzo la testa e sbatto velocemente le palpebre, non posso mettermi a piangere proprio adesso. –Fa davvero freddo-

-Non mi aspettavo temperature così basse, sto iniziando ad abituarmi anche io a New York- varchiamo la soglia di casa, e Shawn ne approfitta per prendere il posto delle altre due donne. –Come va la gamba?-

-Male, molto male. Credo che il freddo abbia peggiorato un po' alla situazione-

-Ti faccio un impacco di acqua calda e te lo faccio portare in camera da Shawn-

-Visto? E tu che lo scorso anno avevi paura di non piacerli, adesso vogliono più bene a te che a me-

-Io ti scambierei molto volentieri con Rose-

-Idiota- il ragazzo tira il cuscino a sua sorella, che lo schiva prontamente. –Comunque sono davvero stanco, se mi passi l'intruglio per lei andiamo a dormire-

-Mettiglielo sulla gamba. Deve avere i muscoli intorpiditi per via del freddo- porge la borsa dell'acqua calda a Shawn, che se la rigira tra le mani come se fosse un giocattolo.

-Grazie mille Karen, sei un tesoro-

-Non preoccuparti, devi sentirti come a casa tua qui-

-Casa nostra è decisamente più rumorosa- il ragazzo poggia una mano sul mio capo. E' uno dei primi contatti fisici che abbiamo da quando è tornato, troppo occupata ad issare un muro anche con lui, nonostante non lo voglia per niente.

Blue sky|| Shawn Mendes(#Wattys2019)Donde viven las historias. Descúbrelo ahora