Incompleta

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Stavo cercando una storia, una storia che potesse in qualche modo rappresentare la mia attuale situazione provvista però di uno svolgimento più accattivante e un bel lieto fine.

Non è questo ciò che alla fine facciamo? Nelle storie ci rifugiamo, molto spesso andiamo alla ricerca di qualcosa: di sentimenti, emozioni che nella vita reale ci mancano.

E' per questo che mi sono ritrovata a cercare una storia d'amore. Eh già, proprio così: le storie d'amore in un modo o nell'altro finiscono sempre nella mente delle persone. Può non piacerti il genere romantico ma è inevitabile fantasticare su un' ipotetica storia sentimentale, l'amore è pur sempre qualcosa di trascendentale, di innato in noi (e ti prego, fa che sia così).

Insomma, andavo alla ricerca di qualcosa che mi completasse perché è un periodo che mi sento incompleta. Avete mai visto "La vita di Adele"? Sì, sì quel film considerato pornografia per i cinque minuti di sesso esplicito. Insomma, proprio quel film sì.

Bene, se avete avuto la fortuna di vederlo (è uno dei miei film preferiti) all'inizio Adele si sente molto incompleta: intraprende una sorta di relazione con questo ragazzo, una relazione alquanto carnale ma che comunque la coinvolge poco dal punto di vista sentimentale;  Adele non prova nulla per lui, ma c'è qualcosa di più: si sforza di farsi piacere questo ragazzo che sembra non soddisfarla sotto nessun punto di vista.

Ad Adele accade quello che comunemente è chiamato il "colpo di fulmine", in francese "coup de foudre" come viene citato dal professore di letteratura delle ragazza (collegando così l'inizio dell'appassionante storia d'amore con una citazione presa dal libro "La vita di Marianna di Marivaux"). Adele ci mostra già il riassunto dell'intero film nei primi attimi in cui incontra Emma, è infatti dal primo intreccio di sguardi che si scambiano che si capisce subito che tipo di relazione sarà la loro: passionale, frenetica, carnale, intensa. Una storia che tratta il vero amore.

Insomma, da quando Adele incontra Emma sentirà di essere davvero completa, completezza alquanto discutibile dal momento in cui porterà a un'interruzione di crescita della persona di Adele, delle sue passioni personali, per dedicarsi interamente a questo nuovo amore... che avrà tutte le sue conseguenze, ma non voglio spoilerare, anche perché questo è solo un mio punto di vista.

Quello che voglio dire, dopo righe di divagazione su questo meraviglioso film, è che io invidio Adele, innanzitutto, ma soprattutto mi sento proprio come lei a inizio film: incompleta. La situazione è la medesima ma io non ho incontrato nessuna Emma sul mio percorso.

E' un periodo molto turbolento per me, letteralmente. Mi sembra di trovarmi su un aereo che vola attraverso una tempesta. Allo stesso tempo mi sembra di restare su quel filo sottile che delinea il mio percorso e che sembra essere inevitabile da seguire.

Mi da fastidio che le cose non cambino e a volte decido che forse devo iniziare facendo io qualcosa per prima, e come iniziare meglio se non tingendomi di blu i capelli? In omaggio in primis a questo mio desiderio da sempre presente in me, in secondo luogo al personaggio di Emma, che da quando compare fa mostra dei suoi capelli celesti, e infine Chloe, personaggio di un celebre videogioco (Life is strange) che, anche lei ragazza dagli azzurri capelli, mi mostra la sfrontatezza che a volte nella vita occorre per cavarsela.

Il colore che ho è un blu notte, non è azzurro anche se son certa che presto, attraverso le sfumature del verde, lo diventerà mio malgrado. E' un colore bellissimo, è come il mare agitato in una notte buia e tempestosa (cit), ma  alla luce è anche come il blu lapislazzuli di Giotto che ricorre nei numerosi affreschi da lui dipinti.

Lo so che un colore di capelli non significa cambiare la propria direzione di vita ma sicuramente ha più valore di quanto di solito la gente pensa, soprattutto se si tratta di una tonalità così insolita. Per molti potrebbe avere un significato legato al volersi nascondere da sè stessi, ma per me vale proprio l'opposto: questo blu tira fuori la vera me. Questo colore fa capire, a me in primis, che sono disposta a tirar fuori me stessa, attraverso un colore diverso e poco convenzionale, e a mostrarmi a tutti libera da ogni catena e libera da ogni paura di giudizio.

Il mio motto sta un po' diventando "Chissene frega", o come direbbe Luis "Sticazzi", ma è così che forse dev'essere: freghiamocene, tentiamo in ogni modo di tirar fuori noi stessi e di mostrarci per quel che siamo in modo che gli altri lo capiscano subito senza bisogno di tante storie. Con questo non voglio dire che una persona va giudicata dal suo aspetto esteriore, con questo voglio solo far capire che noi in primis dovremmo essere in grado di trasmettere all'esterno ciò che è contenuto all'interno e non si tratta sempre di aspetto esteriore: oggi sono i capelli blu e domani sono una canzone che compongo, oggi è un orecchino all'orecchio e domani è una frase detta durante una conversazione.

Non parlo di aspetto, parlo di gesti. I gesti sono tutto ciò che fuoriesce da dentro di noi, tutto ciò che esterniamo in un modo o nell'altro, e io confido nell'importanza di tali azioni e nell'importanza della comprensione di queste.

Comunque tutta questa pappardella è partita con la questione della storia d'amore di cui ero alla ricerca. Ebbene, non l'ho trovata e so anche perché: non potrò trovare mai la mia storia scritta alla precisione da qualche parte, posso star vivendo una situazione simile a molti ma i molti non sono me né io sono loro. Da lì ho pensato:"Ecco, allora dovrei scriverla io la mia storia" e la mia voglia di scrivere ha subito un picco, un' accelerazione del suo battito cardiaco, nonostante io sia perfettamente conscia di non essere in grado di riportare una storia. Ecco perché alla fine la mia è risultata di nuovo una riflessione, forse più uno sfogo (o forse non esiste differenza, diciamocelo) di quella che è la mia situazione d'incompletezza. E' un po' un celato grido d'aiuto, ora molto meno velato data la frase.

Mi sento incompleta. Io che dicevo di non aver bisogno di nessuno e che ancora persisto con questa credenza infondata alla base della quale dovrebbe stare un principio di volontà di autonomia, probabilmente vinto dal mio desiderio dell'amore.

Che cosa si prova davvero?Where stories live. Discover now