Che senso ha?

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Io mi chiedo che senso abbia la vita, non in generale, a quello ci penserò poi; intendo la mia di vita.
Quando mi guardò attorno e osservo come vivono i miei coetanei mi sento un pesce fuor d'acqua. Esaminando gli altri mi sono accorta che quasi tutti appartengono a dei gruppi e hanno la loro compagnia che può essere composta da tre, quattro persone fino a più di dieci.
Ogni compagnia ha delle attività di preferenza: c'è chi esce sempre e va in discoteca o organizza piccole feste e grigliate per divertirsi, chi si riunisce in casa per giocare con il nuovo videogame di ultimissima generazione, chi semplicemente esce dove capita e parla del più e del meno.
Anche io ho una compagnia, piccolina, e penso di appartenere all'ultimo tipo.
Non so se sia perché non ho ancora trovato qualcuno di abbastanza simile a me o perché sono destinata a rimanere per i fatti miei a causa dei miei standard troppo elevati, ma io non sto bene.
Ovviamente non è che io abbia chissà quali problemi, è solo che per me stare bene non significa sopravvivere, accontentarsi o restare nella norma, per me stare bene significa essere felice, e per me questo stato d'animo non rientra in nessuna delle situazioni precedentemente elencate.

E quindi non sono felice, per cui non sto bene.

Il fatto è che mi appaiono tutti come una massa informe grigia, insignificante.
L'unica cosa che mi risolleva un minimo sono quelle piccole cose superficiali che rimandano vagamente alla felicità vera, ma alla fine sono solo vaghe e confuse idee distorte. Parlo di quelle piccolezze stupide e frivole: una serata a ballare fuori, un piatto preferito per cena o una giornata al mare; per questo probabilmente preferirei appartenere almeno alla prima categoria di compagnia. Ma alla fine, tutto questo, che effettivo peso ha? Oltre a essere comunque lontano dalla vera felicità, non dura nemmeno un attimo: ora c'è, ora non c'è più. Non dura niente e vale quasi niente in quanto copia "tarocca" di un originale apparentemente introvabile.

Allora, alla fine, dopo tutto ciò, mi chiedo che senso abbia tutto questo, quale sia il motivo.

Sono seduta sulla sedia davanti la scrivania, più che seduta accasciata, la testa rivolta verso il soffitto e lo sguardo perso tra le travi di legno  ricoperte da stelle di plastica fosforescenti, che ho desiderato ardentemente solo per illudermi di avere l'intero universo nella mia stanza, e allora mi chiedo, alla fine, che cazzo di senso ha, la vita?

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