In un altro mondo

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Non mi conosco più.
In realtà non mi sono mai conosciuta.

L'aria mi sfiora con delicatezza il viso e un lieve e dolce profumo di primavera mi inebria la mente e i sensi.

Il vento muove i rami  degli alberi e con i rami le foglie e poi i fiori, che diffondonono il proprio aroma tutto intorno a me.

Ripenso a quei brevi momenti e a quegli istanti che tanto rimpiango come fossero un tesoro andato perso, e in realtà lo sono eccome.

Con le palpebre abbassate e le labbra leggermente dischiuse immagino un altro mondo e un altro universo dove ogni cosa è al suo posto, dove non ho bisogno di farmi più domande e serenamente mi lascio trasportare da questo vento senza avere così tante bufere nella testa.

Mentre cerco di sollevare le palpebre mi accorgo di pesanti lacrime che, in bilico sulle ciglia, minacciano di cadere.
E così fanno: scivolano, leggere come petali di rosa, lungo le gote, fino alle labbra e poi le sento bagnarmi il collo.

Ritorno al buio.

Apro gli occhi e mi giro verso di lei, che mi sta sorridendo.

"Ma che fai?" Inizia a ridere mentre le iridi le brillano e le illuminano il viso.
"Stavo pensando" le sorrido a mia volta e la raggiungo.
"A cosa?" Solleva gli angoli della bocca.
"Ti immagini, in un universo parallelo, dove non siamo insieme?" Aggrotta le sopracciglia e mi guarda divertita.
"Ma che seghe mentali ti fai!" Inizia a ridere di nuovo.
Ride sempre.
La sua voce mi riempe lo stomaco e le orecchie, rimbomba come una dolce melodia.

"Niente, non ci pensiamo".

Che cosa si prova davvero?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora