Saper guardar su

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Sono andata a dormire con un macigno nello stomaco, un pesante e fastidioso macigno che sembrava voler mettere radici nel mio stomaco e, come una pianta velenosa, crescere e contaminare il mio intero organismo.

Sono quei momenti in cui anche fantasticare su stupidaggini non è più efficace perchè quell'immenso grigio inizia ad avvolgerti completamente, e se prima lo evitavi girandoti e dandogli le spalle, ora sembra che ovunque tu guardi lui sia lì, come se improvvisamente fossi circondato da questa nube oscura e ti ritrovassi murato vivo.

In realtà solo ora mi rendo conto che quell'oscurità mi ha sempre circondata e non è che facessi finta di non vederla o chiudessi gli occhi, ma quando mi voltavo, percorrendo lentamente quegli angosciosi trecentosessanta gradi, realizzavo che se sotto di me ho la realtà e attorno a me ho le mura che essa innalza e impone, non mi resta che guardar su.

E allora alzavo la testa e rivolgevo il mio sguardo oltre la realtà, perchè può accerchiarmi quanto vuole, può stringermi tra le sue mura fino a impossibilitarmi anche solo di muovere un dito, ma se mi manca il fiato per quanto mi soffoca, potrò sempre alzare la testa verso l'alto; la realtà non potrà mai chiudersi e nasconderci da lassù. Uno poi decide quello in cui più preferisce credere: Dio, Ufo, una tartaruga su cui poggia il nostro mondo... ma io penso che crederò sempre nello stesso: la fantasia, la mia immaginazione, il mio piano metafisico; il mio personale luogo per respirare davvero.

Nei momenti bui succede che la nostra vista si offusca e allora la realtà lesta e scaltra ne approfitta per giocarci brutti scherzi, ci illude, e a noi sembra che lei abbia imparato a edificare anche un tetto sopra di noi. Allora tutto si restringe improvvisamente e ci ritroviamo rannicchiatti, spalle contro il "muro" che in questo caso non è altri che la realtà, ma fossero solo le spalle; è come se ci trovassimo in una scatola e soffrissimo di claustrofobia. Eppure è tutta una farsa, non saremo mai rinchiusi da sei mura, mai.

Ci sarà sempre una scappatoia, si potrà sempre guardar su e con il tempo si diventa così bravi che si impara a fuggire dalla realtà. Ma fuggire dalla realtà non significa affatto abbandonarla.

Quando si diventa davvero bravi si riesce ad affrontare questa nube grigia, ed è importante diventare capaci di far ciò perchè nei momenti bui è pericoloso e si rischia di soffocare, bisogna saper combattere. Dopo aver respirato davvero, con il naso all'insù, si torna giù, con tutto il coraggio che ormai avete acquisito, e si affronta questo mostro.

Non è la realtà il mostro, il vero mostro è quello che noi trasformiamo della realtà, è ciò che noi, forse un po' inconsapevolmente, plasmiamo; ma così come siamo stati capaci di renderlo un mostro, siamo anche perfettamente in grado di mettere in azione il processo inverso e finalmente tramutarlo in qualcos'altro, qualcosa che ci piace e qualcosa che invece di soffocarci in una stretta mortale, ci abbracci, con amore e con delicatezza.

Che cosa si prova davvero?Where stories live. Discover now