Social Network

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A volte vorrei prendere il cellulare e spegnerlo definitivamente, mollandolo in qualche angolo remoto di una stanza ormai troppo puzzolente di vecchio e sporco per essere utilizzata con scopi diversi da un ripostiglio.
Chiudere ogni account di social network e sparire dalla circolazione per saltar giù da quel treno che viaggia solo su quei binari fatti di zero e uno.
Lo vorrei fare davvero, cosa mi blocca? Che domanda stupida, un sacco di cose mi bloccano ed è normale che lo facciano.
Siamo giunti a quel punto che è senza ritorno e non c'è bisogno che io lo spieghi, basti a voi pensare di provare a fare la medesima cosa.
Ma chissà forse prima o poi lo farò e allora partirò in giro per il mondo, scomparendo da questa società alla ricerca della mia identità di essere umano.

Comunque, io vorrei davvero farlo. Sono stanca di tutti questi rapporti fatti solo e unicamente di parole e frasi. Sono stufa di avere la maggior parte delle relazioni che sembrano essere collegate da un sottile filo di lana.
Mi manca l'uso della mia vista, del mio olfatto, del mio tatto e del mio udito. Ormai ogni nostro senso si sta atrofizzando, e cosa ne viene fuori? Cosa ne verrà mai fuori?
Ecco cosa penso io: un incredibile e gigantesco sogno concreto in teoria ma intangibile di fatto.

Per me, con la personalità che mi ritrovo, è un enorme ostacolo tutto ciò, presumo che tutti credano il contrario e diamine lo credevo anche io, ma non è affatto così!
Non è così perché quando si tratta di superare quella linea apparentemente sottile, che divide i messaggi da una conversazione fatta di persona, io mi blocco.
Non ho mai il coraggio di fare il passo oltre ed è come se poter rimanere nella mia scatola a comunicare tramite sms, fosse una comoda soluzione che ormai mi sono abituata ad assumere, come fosse una medicina.

Più che medicina funziona da droga, improvvisamente mi sembra di comunicare con il mondo intero e poi in realtà sono da sola, in una delle mie camere che puzzano di vecchio e sporco e possono essere utilizzate solamente come ripostiglio, mentre mi diverto a far finta di vivere in un mondo che non è il mio, non lo è mai stato e spero mai lo sarà.

Il mondo dei social network, di tutto ciò che vive oltre un confine a noi invisibile, un mondo al di là del nostro, che racconta del nostro e a suo modo lo riproduce in un'angosciante e tetra parodia dal gusto satirico. Un mondo che ci siamo presi la briga di costruire non per sostituirlo al nostro, ma per avvicinarci di più. Eppure ecco che forse non si era considerata la controparte, l'effetto opposto che ahimè è saltato fuori.

Sono consapevole che questo mondo abbia aspetti decisamente diversi per ognuno di noi, ma sono certa dell'effetto che questo mondo ha su di me e non mi piace e vorrei essere capace di non accettarlo e rifiutarlo.

La verità è che questa nostra creazione sta diventando qualcosa di troppo per noi da poter essere gestita e analizzata sotto ogni aspetto, e continuerà a crescere come un figlio fa.
Chissà però se non faremo la fine di Crono, che dopo aver incoscientemente generato una miriade di figli, ognuno dei quali un potenziale nemico, si fa ingannare dall'ultimo: Zeus, sfuggito dal suo controllo.
Il controllo a mio parere è già sfuggito, non resta che esserne divorati.

Che cosa si prova davvero?Where stories live. Discover now