Aria

55 4 0
                                    

È nel buio e nel mio silenzio che succede sempre.
Inizia quando guardo le persone e va avanti progredendo come se fosse una macchia di inchiostro su un foglio liscio bianco; come le malattie degenerative, ma a chiamarla malattia mi viene da storcere il naso.
L'aria che gli altri respirano a me non fa effetto e potrei vivere anche senza. È la mia Aria quella di cui ho bisogno, quella che si crea dopo essermi chiusa dentro una campana di vetro, la mia.
Necessito sempre di un piccolo personale big bang per far sì che la mia Aria non si esaurisca, e quel fenomeno è solitamente generato dalla fantasia, dalla finzione, da qualcosa che con me ha a che fare solo a livello spirituale e non in concreto.
È l'arte la mia Aria. I libri, i dipinti, i film, le fotografie, le storie, la magia della meraviglia. L'amore, raccontato tante volte e mai sperimentato davvero. Così narrato e mai attualizzato.

Mi rifugio.
Sto nella tiepida tempura della mia Aria e quando tento di uscire all'esterno il freddo mi colpisce gelido su tutto il corpo.

Sono sola nella mia Aria e vorrei solo non esserlo, perché fa male.
Ti fa piangere nei momenti più inaspettati, ti fa guardare il buio e la notte con timore, ti rende nevrotica, a volte isterica e sicuramente piena di sbalzi d'umore.

Ti rovina piano piano dilagandosi come una macchia d'inchiostro su un foglio liscio bianco, come se fosse una malattia degenerativa.
E adesso non mi viene più da storcere il naso.

Che cosa si prova davvero?Where stories live. Discover now