Macchie d'inchiostro

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Sono andata via di casa.
Beh, non è esattamente come suona nella frase.
Forse dire:"sono uscita di casa" chiarisce alcuni limiti.

Non respiravo.
La mia gola era serrata come se improvvisamente ci fosse finito un macigno e si fosse incastrato lì, nel mio canale respiratorio.
I miei occhi come due nuvole rigonfie e pesanti che non trovavan pace da anni, anche se in realtà si trattava solo di pochi giorni.
Il naso impiastricciato di muco.
Si alternavano un singhiozzo e un tirar su col naso; il quale, in assenza di tovaglioli a portata di mano, non poteva far altro che emanare il suo verdastro liquido appiccicoso, che in realtà diventa bianco quando si piange, proprio come le lacrime che si versano.
Le mie orecchie, per quanto desiderassi diventassero sorde o possibilmente piccoli sterei di una sala d'aspetto, erano le uniche a svolgere normalmente il loro lavoro, anche troppo bene: ogni parola, ogni respiro, ogni minimo rumore e spostamento, anche uno sguardo trovava suono e melodia per giungere al mio udito.

La mia mente in tilt, come una tivù che non riceve segnale, proprio come in The Ring poco prima del fatidico arrivo di Samara.
Tilt
Tilt
Tilt

Ripetevo parole casuali, iniziavo mille ragionamenti senza concluderne uno, sentivo di dover scoppiare.
Prendere quel piatto che stavo asciugando meccanicamente da un quarto d'ora e gettarlo a terra, frantumarlo utilizzando tutta la forza in mio possesso.
E poi urlare, urlare a squarciagola.
BASTA BASTA BASTA

Ma non a loro, non erano loro a dover smettere, era la mia stupida testa a doverla smettere di impazzire, perché mi sentivo come una nuvola di fumo nero in testa, una nuvola di fumo nero stilizzata.
Confusione totale e odio.

Stringere una penna e premere così forte con la punta da spaccare quella sferetta e far fuoriuscire tutto l'inchiostro. Così tanto e così sporco che nemmeno ci pensavi potesse stare in un tubicino così piccolo.
Macchie d' inchiostro.

Me ne andai.
Ogni volta che aprivo bocca si infilava quel fastidioso macigno tra le mie corde  vocali e doleva così tanto da farmi lacrimare gli occhi.

Esco

Mi sono rotta, basta.
Fuori di qui.

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