Dalle ceneri nasce la fenice

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Arriva quel momento nella vita di tutti dove il nostro palcoscenico crolla.
Crollano le fondamenta e le scenografie che tanto dettagliatamente avevamo riposto su esso. Crolla prima uno, crolla poi l'altro; ti crolla tutto addosso.

Sei col sedere per terra, sopra un mucchio di rottami e di polvere, con le chiappe indolenzite e senza più nulla che ti sorregga.

Non c'è più niente, solo il dolore della caduta e il vuoto intorno a te. Che poi dire che c'è il vuoto a questo mondo (mondo inteso come scatoletta racchiudente "millemila" universi) è quasi superfluo, a volte però ce ne scordiamo.

C'è puzza, è l'odore del passato che lentamente si sgretola, quasi fosse lì rinchiuso in quelle fondamenta e in quei cartoni, si decompone.

Dalle ceneri nasce la fenice.

Le ceneri non spariscono, nulla può sparire per noi. Non si riavvolge il nastro, non si inizia nuovamente da capo, ciò che era è ancora nonostante non Ci sia più.
È un male che non si possa cancellare per dimenticare? No
A coppa tiri su con le mani ogni residuo e capisci cosa non andava o cosa mancava. Non butti nulla via, non puoi. Si ricicla.

Il futuro non è che l' evoluzione del passato e il presente ne è l'atto stesso.
Il tempo non esiste, esiste il progresso, esiste il regresso.
Esistono due mani che modellano, due mani he distruggono, sempre la stessa sostanza.

Che cosa si prova davvero?Où les histoires vivent. Découvrez maintenant