Capitolo 48

7.5K 322 109
                                    

Harry's pov

Gli occhi gelidi del ragazzo stabiliscono un diretto contatto coi miei, che prendono a socchiudersi a causa del fumo e dell'oscurità. Tenta di mettermi in soggezione mentre lascio cadere a terra ciò che resta di una sigaretta e mi porto le mani sulle cosce, strofinando pazientemente i palmi contro il tessuto ruvido dei pantaloni.

"Okay, ricominciamo," espiro a bassa voce, "dimmi cosa ci facevi di fronte casa sua ieri notte. E io ti lascerò andare."

Il moro è appollaiato sul tavolo in acciaio posto in fondo allo scantinato, dove la luce si fa più pigra e l'oscurità vi prende il sopravvento con fauci ingorde. Le sue mani sono libere e posate sulle ginocchia piegate mentre ci guarda, e mantiene nelle iridi quell'accenno di superiorità che mi fa prudere le dita.

Ryan, dietro di me, pare perdere la pazienza. "Andiamo." Sibila, urtato dal suo silenzio. "Rispondi alla domanda."

Eppure siamo qui da ore e lui non ha ancora separato le labbra. Si limita a deglutire, sorridere e scuotere il capo.

"Mettiamola così." Comincio per l'ennesima volta, arcuando la schiena e sporgendomi nella sua direzione.
"Lavori per Snake Scott?"

Alle mie spalle percepisco i respiri profondi e pazienti di uomini folli d'iracondia la quale, per necessità, deve essere contenuta e oppressa.

Lascio correre lo sguardo sulle lancette dell'orologio che mi avvolge il polso: sono passate le dieci di sera e noi ancora non abbiamo uno straccio di risposta.
E se non fosse stato per un degno avvertimento di Michael, ieri notte non sarei riuscito a impedire che tale soggetto irrompesse in casa di Lily.

"Sì." Esala quindi, facendo vibrare la sua voce squillante tra le quattro pareti umide dello scantinato di Morgan. "Ma questo già lo sapevate, immagino." E accenna un sorriso prima di distogliere lo sguardo.

Sento Benjamin stringermi una spalla con mano sicura, prima di abbassare il capo per raggiungere il mio orecchio con le labbra. "Stai calmo." Sussurra. "Non agitarti troppo o non riusciremo ad ottenere niente."

Morgan interviene muovendosi al centro della stanza con le mani intrecciate dietro la schiena. "Qual è il tuo nome?" Pone la domanda pur essendo consapevole del fatto che non otterrà una risposta.

E infatti, come ognuno si aspettava, il moro rimane in silenzio.

"Bene." Continua. "Allora ti chiameremo Kyle. Spero ti piaccia. In caso contrario, va bene comunque. Sai già che ti servirà di qui a poco." E lancia questa mina silenziosa, questa implicita morte, questo avvertimento che sa di veleno.

"Perché Snake ti ha ordinato di irrompere in casa di Lily Davis?"

Lei ancora non sa. Ho trascorso la notte in bianco al suo fianco, mentre riposava in pace tra le lenzuola del mio letto. E "Harry?" ha pigolato con voce rauca quando sono tornato in piena notte col respiro rotto dalla rabbia: più la guardavo e più mi tormentavo di pensieri. Cosa sarebbe successo se lui l'avesse trovata lì? Cosa sarebbe accaduto se, proprio quella sera, Lily fosse rimasta nella propria camera, piuttosto che passare la notte con me, nel mio appartamento?

"Torna a dormire. Non è successo niente." Le ho detto. "Domani devi alzarti presto."

Come se nulla fosse accaduto. Come se lei non avesse di poco sfiorato la morte.

"Senti, pezzo di merda." Sibilo tra i denti. "Io sono stanco delle tue stronzate. Rispondi alla mia domanda."

Mi alzo e trascino entrambe le mani tra le ciocche dei miei capelli, macinando distanza, allargando le spalle.
"Perché eri lì ieri notte?"

Dangerous [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora