Capitolo 3

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Lily's pov

Una volta Theodor Adorno disse:
"Quel che temiamo più di ogni cosa, ha una proterva tendenza a succedere realmente."

Non ricordo quando ho letto questa famosa citazione, ma so di non aver mai prestato ad essa particolare interesse. Mi sembrava un'accozzaglia senza senso di parole poetiche, messe lì a caso, tanto per il gusto di dire qualcosa di interessante.

Mai prima di adesso avevo compreso a fondo il significato di quella frase.
Non mi ci ero soffermata, non ci avevo ragionato, eppure, ora, col cuore che prende a battere impazzito contro il costato, capisco che Theodor Adorno aveva davvero ragione.

Gli occhi che mi hanno tormentata tutta la notte sono qui, dietro di me, riflessi nello specchio, che mi osservano, profondi e magnetici.
Mi sembra di avere le gambe ridotte come due fuscelli, una palla di colla in bocca mi tiene la lingua attaccata al palato.
Non riesco a respirare, a ragionare, a muovermi di un solo millimetro.
Mi sembra di morire.

Deglutisco, il ragazzo alle mie spalle mi osserva con più intensità. È fermo in piedi, mi fissa, mi tormenta l'anima e mi uccide con lo sguardo.

Io schiudo le labbra, sento il battito del mio cuore a mille rimbombare nelle tempie con forza e decisione.
Sono terrorizzata.
Terrorizzata dalla sua presenza, dal suo corpo imponente, dal suo sguardo enigmatico e dal sorriso malevolo che lentamente si fa spazio sul suo viso.

Non ragiono, non collego il corpo al cervello: fa tutto l'adrenalina, è lei che ha il pieno controllo delle mie azioni, adesso.

Il mio corpo tremante scatta verso l'uscita, i passi si inseguono disperati e la mia mani avvolge la maniglia della porta, tentando pateticamente di aprirla e fuggire lontano dal mostro che mi tormenta il cervello.
La muovo su e giù, su e giù, il ventre mi si contrae e gli ansimi aumentano, interrompendo i mugolii di disperazione che mi rimbombano dal profondo della gola.

Ma la porta non si apre.
Nonostante la disperazione essa non si apre.

Sento i colori abbandonare il mio viso quando sposto leggermente lo sguardo, vedendo il suo palmo aperto premere sulla lastra di legno per tenerla chiusa. Il muscolo del suo braccio è contratto con forza, e i muscoli tatuati sono mappati di vene sporgenti, che si susseguono fino a sparire nella manica della maglietta nera che indossa.

Sento la forza abbandonare il mio corpo quando i miei occhi incontrano i suoi, e capisco subito di essere finita in trappola.
Sono nella tana del lupo, e quest'ultimo mi gira intorno, pronto ad affondare le fauci fameliche nella mia carne.

Mi appoggio al muro allora, mi premo con forza contro di esso cercando di allontanarmi dal suo corpo imponente.

Il suo viso è contratto in un'espressione puramente divertita, vedo il muscolo della sua mascella guizzare mentre si passa la lingua sul labbro inferiore.
La sua presenza ha qualcosa di tremendamente sensuale, la tensione dei suoi muscoli è tale da mandare in estasi i miei occhi, ma da gettare il mio cuore nel baratro del terrore totale.

Ansimo, serro le labbra e deglutisco. Mi sento stremata, come se avessi appena corso una maratona.
E tutto solo perché lui prende ad avvicinarsi, ruotando lentamente il suo corpo verso il mio, con un movimento talmente erotico che sento la forza abbandonare le mie viscere.
I suoi palmi sono entrambi premuti contro le piastrelle del muro ai lati della mia testa, il suo petto si avvicina e preme gentilmente contro il mio seno.

Emetto un lamento, una lacrima mi riga la guancia e la paura che provo mi lacera le budella.
I suoi occhi osservano quella goccia umida come se fosse un elemento estraneo, poi incontrano le mie iridi, e il suo sorriso si allarga.

Dangerous [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora