Capitolo 9

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OBBLIGATORIA
E RIPETO
OBBLIGATORIA
Undisclosed Desires, Muse
È un capolavoro.

Lily's pov

I giorni passano veloci, nella periferia di Phoenix.
La cosa strana è che non te ne accorgi finché non ti fermi a pensare che, forse, la vita ti sta lentamente sfuggendo di mano, e che sarebbe meglio viverla piuttosto che guardarla consumarsi.

Eppure il tempo è riparatore.
Piano piano, senza fretta, è in grado di riportare insieme i cocci di sogni infranti e di cuori spezzati.
Ovviamente se ci sono le persone adatte ad aiutarti, che nel mio caso sono Sarah e mia madre -non avrei potuto chiedere di meglio.

Solo che io sembro un fiore appassito, c'è bisogno di pazienza.
La notte non dormo più, che appena chiudo gli occhi mi sembra di venir tirata giù dal letto per le gambe.
È come se avessi un velo di malessere costantemente posato addosso: sono una persona lenta, ed ho bisogno del mio tempo per tornare a sorridere.
A volte, quando sono da sola, mi sembra di non riuscire a respirare: poi capisco che è perché ho il ventre contratto, e mi tocca sospirare profondamente per rilassare i muscoli.
Può il dolore non volerti più abbandonare?

"Quindi secondo te dovrei uscire con lui? Lucas è carino, però non so..."
La voce che sovrasta i miei pensieri è di Sarah, ed è talmente alta che alcune persone di fronte a noi si girano a guardarci.

"Sarah, stai urlando."
La prendo in giro, sistemandomi lo zaino in spalla - è pesante.

Stessa strada ogni giorno, stessa direzione ogni volta: la scuola è finita anche per oggi, si torna a casa.
Cosa c'è di peggio di rimanere sola coi propri pensieri, quando si ha paura anche di se stessi?

Sarah fa spallucce, gettandosi i ricci dietro le spalle.
"Quindi cosa dovrei fare?" Abbassa la voce, ma da essa traspare ancora agitazione.

Io mi passo la lingua sul labbro superiore, mordicchiandolo poi con fare distratto.
"Il fatto che tu ti ponga dei dubbi è già una risposta."

La riccia si volta verso di me, regalandomi un'espressione sorpresa.
"Come sei poetica."

"Sono seria. Se Lucas ti piacesse davvero, avresti accettato senza neanche pensarci." E le sorrido, perché la mia voce esce dura: non avrei voluto.

Allora lei sospira, dandomi ragione con lo sguardo.
"Però mi dispiace."

"Lo capisco."

Il resto del tragitto continua in silenzio. I nostri passi si susseguono tranquilli, senza fretta di proseguire.
Ho la testa altrove - oggi come ieri - e una strana tristezza nel petto, che mi spinge a farmi più vicina a Sarah per posarle il capo sulla spalla.

È intenerita da quel gesto.
"Sei la mia donna coraggiosa, Lily."

Io stringo gli occhi, respirando piano, quasi forzatamente.
"Se ne andrà via il dolore, prima o poi?" Domando così piano che fatico a sentirmi.
Ho paura di ricevere una risposta, non sono pronta a sentirla.

"Certo che sì, Lil." Usa il soprannome che mi piace tanto.
"Ci vuole solo del tempo."

Decido di crederle, solo perché sperare è tutto ciò che mi resta: mi sento un guscio vuoto, ormai, eppure il desiderio di uscirne mi aiuta a non sprofondare.

"Va bene." Sospiro allontanandomi da lei, che nel frattempo siamo arrivate a casa mia.
"Ci vediamo lunedì."
La abbraccio con forza, ispirando il suo profumo e lasciandomi rassicurare dalla carezza delle sue braccia intorno al mio corpo.

Dangerous [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora