Capitolo 11

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Ciao, questo capitolo è stato scritto principalmente per procurarvi piacere fisico all'idea di Harry senza maglietta.

Lily's pov

Il mio ritorno alla coscienza è lento e confuso, perché il mio corpo è completamente rilassato ma stanco. E pesante.
La sensazione è estranea ma piacevole, la stessa che si prova quando si è storditi e si tenta di muovere le dita intorpidite.
Il mio corpo è avvolto da una coperta e posato su una superficie morbida.
Quando apro gli occhi, ci metto un po' a capire che mi trovo nel salotto dell'appartamento di Benjamin ed Harry.
Dalla finestra alcuni raggi di sole illuminano la stanza calda e accogliente, permettendo al mio corpo di rilassarsi ulteriormente.
È un risveglio piacevole, il primo dopo mesi di notti tormentate da incubi.
Questa constatazione mi fa spuntare un sorriso pigro sul volto mentre inizio a stiracchiarmi.

Gli eventi della sera precedente tentano prepotentemente di spezzarmi in due il buonumore, ma ci riescono per poco.
Quando volto il capo verso sinistra, noto che la televisione è ancora accesa e a basso volume. Il sottofondo è anch'esso piacevole.

Uno sbadiglio mi costringe a portarmi una mano alla bocca e, stiracchiandomi, un piede mi esce fuori dalla coperta blu nella quale sono avvolta.

Sono sola, qui.
L'unico rumore presente è quello della tv che continua a trasmettere programmi del sabato mattina.
Poi mi rendo conto di aver fame.

Mi passo le mani tra i capelli e li raccolgo pigramente in una coda, legandoli con un elastico avvolto intorno al polso.
Mi tiro a sedere, sbadiglio di nuovo: quando guardo l'orologio, noto che sono solo le dieci del mattino.

Sono imbarazzata perché non so come comportarmi: sia Harry che Benjamin saranno sicuramente nelle loro stanze, e questa non è casa mia, per cui non posso alzarmi e fare i miei comodi.
Ma ho davvero tanta fame.

Mi guardo intorno, incerta su cosa fare. Da questa posizione riesco a vedere perfettamente la cucina e il corridoio che le passa di fianco, sparendo nel buio.

Sbuffo e torno a sdraiarmi, cercando disperatamente di riprendere sonno.
Eppure non ci riesco.
Allora mi tiro a sedere di nuovo e questa volta mi alzo: piego la coperta e la poso sul bracciolo del divano.

Il pavimento in legno scricchiola sotto il mio peso quando muovo timidi passi in avanti: procedo piano, stanca e pigra.

Una volta entrata in cucina, noto piacevolmente che è pulita e ordinata,
al contrario di quanto mi sarei aspettata. Insomma, che io sappia né Harry né Ben sono tipi disordinati, ma parliamo comunque di due ragazzi che convivono in un piccolo appartamento.

Mi hanno sorpresa.

Cercando di fare il minor rumore possibile, mi sfrego le mani sulle braccia per scaldarle e mi tiro il labbro coi denti.
In mezzo alla stanza è presente un tavolo in mogano, sul quale è posato un cesto di frutta e uno straccio da cucina.
Il lavello e il bancone sono in marmo, e sopra di essi si trovano dei pensili contenenti piatti, bicchieri e quant'altro.

Mi avvicino curiosamente ad uno di essi, aprendolo per osservarne il contenuto: come pensavo, vi sono solo posate da cucina.
Lo richiudo e passo a quello accanto: sta volta sono più fortunata, perché vi trovo scatole di biscotti e cereali.

Ne prendo una e ne osservo il contenuto, costatando che si tratta di biscotti al cioccolato. Soddisfatta ma con uno strano senso di inadeguatezza, rimango a fissare la scatola qualche secondo.
E se si arrabbiassero perché ne ho mangiati alcuni? Non penso che per loro sia un problema, ma è comunque una situazione imbarazzante.

Finisce che poi li assaggio lo stesso, infilando la mano nel contenitore e iniziando a sgranocchiarli.
Mi appoggio al bancone, gemendo piano di soddisfazione. Lo stomaco, finalmente, smette di brontolare.

Dangerous [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora