Capitolo 12

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Questo capitolo è importante perché tramite la grande intelligenza di Lily, riusciamo a scoprire qualcosa di veramente decisivo...

Lily's pov

Spesso la gente sottovaluta il bisogno di aver chiarezza nella propria vita. Intendo dire che molte volte si tende ad abbassare lo sguardo di fronte alla verità, preferendo rimanere all'oscuro di qualcosa che potrebbe rovinarci.

Ecco, io non sono mai stata di questa opinione. Fin da piccola ho sempre avuto la morbosa necessità di sapere, di scoprire, di arrivare in fondo alle situazioni dopo averle sviscerate.
Quando mi veniva spiegato qualcosa di nuovo, io non accettavo che fosse così e basta: chiedevo sempre perché, o come, o quando.
La verità mi ha sempre attirata perché sono una persona che tende a nasconderla. Non mento, ma preferisco omettere. Tengo le cose per me, le custodisco gelosamente nella mia testa affollata di pensieri.

Una volta Sarah mi ha detto, quando ancora ci conoscevamo da poco, che io ispiro fiducia ma non concedo la mia a nessuno. Ed è così.
Succede solo che, quando finisco in situazioni macchiate di dubbi, io vado fuori di testa.
Mi tormento, ragiono, immagino, collego parole, sguardi e persone.

Harry Styles è, e rimarrà a lungo uno dei più grandi misteri della mia vita.
Il fatto è che quel dannato ragazzo non mantiene mai una linea costante: prima è così, poi è completamente diverso. Brancolo nel buio, con lui, e rimango intrappolata nel mio stesso timore di sbagliare.
Non so mai cosa pensa quando mi guarda; quando parla, lui non parla davvero: perfino le sue parole sembrano silenziose. E questo mi fa impazzire, diavolo se mi fa impazzire.

Mi dà l'impressione di essere un mistero pure per se stesso. È uno di quei personaggi che trasmettono il fascino del proibito, del nascosto: mi attira a lui, questo desiderio di scoprire, ma c'è un muro invalicabile nel suo sguardo, ogni volta.
Mi tiene fuori dai suoi pensieri che tanto bramo di conoscere, mi parla ma non lo fa davvero.

Certe volte mi sembra di annegare nella grandezza dei suoi occhi, in tutto ciò che essi nascondono gelosamente: ne voglio un assaggio, voglio sapere tutto ciò che lui sa.
Perché lui sa così tanto di me e io così poco di lui che parto sempre un passo un indietro, sono di un gradino più basso.

Sdraiata sul mio letto una settimana dopo la sera al locale, mi perdo nei miei stessi pensieri confusi, cercando di dar loro un senso logico che non riesco a trovare - e non lo trovo perché non c'è, diamine! Quando si parla di Harry nulla ha senso d'essere, d'esistere.

Quel giorno nel vicolo sembra così lontano, così irraggiungibile, eppure è passato solo un mese e poco più.
Eppure io la ricordo la mia paura, ricordo il pianto, ricordo i suoi occhi, le sue parole minacciose, la sua stretta dominante.
È così che è andata, Harry mi ha minacciata per nascondere qualsiasi cosa stesse succedendo in quel dannato vicolo, per tenermi lontana dall'ombra, per intimorirmi.
Eppure, appena il giorno dopo, eccolo che ritorna, triturandomi lo stomaco in una marea di nausea e sensazioni indicibili: lui mi ha sedotta, mi ha provocata, mi ha accarezzata, dimenticando le minacce e rimpiazzando i sussurri sconnessi con parole mielose.

È questo, che io non capisco: chi è davvero Harry? È il ragazzo aggressivo del vicolo, o l'accattivante seduttore che poi ho beccato alla festa? Quando mi ha stretto i fianchi, mi ha sussurrato nell'orecchio che lo stavo facendo impazzire.
Quando era ubriaco, completamente ignaro della portata delle sue azioni. Quando ha rovinato il mio vestito.

Il giorno dopo, poi, nel mio cortile col gruppo di vandali pronti a distruggere tutto ciò che si trovavano davanti.
Lì ho visto una parte di lui a cui non avrò più accesso: quella vulnerabile, quella presa in contropiede.

Dangerous [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora