Capitolo 19

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Questo capitolo è un po' complicato, perché si scoprono cose strane. Leggete con attenzione o non capirete.

Lily's pov

Sono sempre stata una persona che pensa troppo. Rimugino sulle cose fino a stare male, immaginando sempre gli scenari più disparati - sarà per questo che soffro d'ansia?

Forse è questa parte del mio carattere che mi porta, una volta presa una decisione, a non smuovermi nemmeno con le cannonate.
Penso una cosa e quella rimane, perché ci ho ragionato a sufficienza per capire cosa è giusto e sbagliato.

È già sera e io sono sul letto, gli occhi rivolti al soffitto e un magone in gola che quasi mi impedisce di respirare.
Le ore si sono rincorse quasi avessero fretta di sfidarmi a fare ciò che ho intenzione di fare, e mentre una parte del cervello mi suggerisce che è meglio lasciar correre, l'altra la sovrasta urlando a squarciagola che è ora di venire a capo di questo intreccio di segreti e misteri nascosti.

Picchietto le dita contro la spalla mentre i pensieri si rincorrono: il mio corpo è stranamente rilassato, ma l'idea di ciò che potrebbe succedere se decidessi sul serio di seguire Harry mi tormenta - eppure la vita è fatta di attimi, quindi fanculo alla prudenza e carpe diem.

Mia madre non è tornata a casa e non tornerà prima di mezzanotte, ragion per la quale ho ordinato una pizza e ho cenato da sola. Devo essere sincera? È stato meglio così, in quanto ho avuto modo di ragionare a fondo su ciò che era più opportuno fare.

Io ho bisogno di risposte. Ignorare ciò che mi circonda, i sussurri, le ombre, non li farà sparire ma darà loro modo di crescere e di annientarmi.

Non posso negare a me stessa che Harry sia cambiato nei miei confronti: ha abbassato la guardia, mi ha permesso di conoscere una parte più profonda del suo carattere...ma è rimasto comunque nascosto. Non ho idea di come questo possa essere successo, eppure è andata così. È furbo, lui, ed è arrivato il momento che lo diventi anch'io, perché mi sono scoperta troppo. Conosce il mio dolore, le mie paure, le mie insicurezze, la mia vulnerabilità. Saprà prendersene cura?

Decido di scendere al piano di sotto, perché la testa ha cominciato a martellare. Quando guardo l'orologio manca poco alle 21. Ho ancora tempo.

Una volta in salotto mi stiracchio e rilascio un profondo sospiro, nella speranza di diminuire l'ansia che mi tormenta.
Non ne sono in grado.
Continuo a gironzolare per la casa, dalla cucina al salotto, quasi ansimando e sul punto di piangere.
Mi chiedo, vuoi davvero farlo?
E io mi rispondo di sì, che devo farlo, eppure la paura rimane. Ed è giusto che sia così.
Accendo la televisione e il fracasso esterno riesce a sovrastare quello interno, regalandomi un attimo di pace.
Provo a rilassarmi, a respirare lentamente, a ragionare su cosa potrebbe andare storto: se mi scoprisse, Harry non mi farebbe del male. Provo a convincermene e non ci riesco, ma ignoro il timore e controllo di nuovo l'orologio.
Manca poco alle 22.

"Puoi farlo. Devi farlo." Mi ripeto in un sussurro, e nel frattempo mi alzo per tornare in camera mia.
Mi vesto velocemente, come se avessi fretta - pardon, io ho fretta - e mi ripeto in testa ciò che succederà tra pochi minuti.
Il giubbotto pare soffocarmi quando lo indosso insieme alla sciarpa, ma ignoro anche questo, perché nulla potrà andare storto.

Decido di legarmi i capelli in modo che non mi ricadano sul viso - fuori c'è vento, e quest'ultimo fischia contro le finestre con la stessa furia che io metto nell'uscire dalla stanza.
Nascondo il timore con finta sicurezza.

Spengo tutte le luci, mi guardo intorno e poi scendo. La mia casa non mi è mai sembrata così angusta: deserta e annegata nell'oscurità. Dormire da sola mi ha sempre dato difficoltà, eppure ho dovuto abituarmici - il lavoro prima di tutto, dice la mamma.
Ho imparato ad accettare tutto ciò che mi veniva concesso, ad accontentarmi. Una volta che riesci è tutto una sorpresa.

Dangerous [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora