Capitolo 47

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Lily's pov

Circondata da totale distruzione.

Sollevo le palpebre bollenti con gli occhi che bruciano e la gola che arde di fiamme incandescenti - ed è come se una cappa di fumo mi impedisse di cogliere ogni dettaglio che mi circonda.
Per questo torno a posare le ciglia sulla sommità dei miei zigomi, e impedisco alla luce solare di infastidirmi ruotando il capo e affondando il viso nel morbido cuscino bianco.
C'è caldo e mi sembra di essere appesa a un sottilissimo filo che si affaccia nel vuoto, ché io sto soffocando e la mia testa sta girando sebbene sia immobile.
Ecco. È la stanchezza che mi fa tremare il petto contro il materasso, che mi fa gemere e arraffare respiri profondi.

E mano a mano le vecchie immagini tornano ad infestarmi il cervello: i loro contorni si fanno più nitidi. C'è Harry che mi stringe i polsi e i fianchi e le cosce, che mi danza addosso, che trasferisce il suo desiderio sulla mia pelle con baci bagnati e sussurri, che si perde nella magnifica fusione dei nostri corpi. E poi ci sono io che gli tremo addosso, che mi dimeno sotto il suo corpo forte e rilucente, che sfogo il mio nervosismo il lacrime silenziose - e quanta emozione! Tanto che anche adesso, proprio ora che riapro gli occhi di scatto, me li sento tornare lucidi. 

Coi muscoli che si serrano violentemente ad ogni mio movimento, inizio a gemere parole sconnesse. Poi percepisco le dita di Harry muoversi sotto le coperte per raggiungere pigramente il mio fianco e trascinarmi al centro del letto, dove il materasso è più caldo. Ruoto il capo e mi lascio guidare, permetto al suo braccio fiacco di scivolare intorno alla mia vita: lui ha gli occhi chiusi ma le sopracciglia aggrottate e i capelli a coprire in parte il cuscino, in parte le sue orecchie e la sua fronte corrucciata dal fastidio.

Miliardi di emozioni mi investono. Per prime la sorpresa e il disagio, successivamente la vergogna, e infine la gioia. È che le mie dita sudano quando le poso sul suo petto nudo e caldo, quando i nostri nasi si sfiorano. Harry rilascia un respiro profondo, poi, ancora con gli occhietti chiusi e serrati, inarca un angolo delle labbra verso l'altro. Il suo è un sorrisetto sghembo.

"Zitta." Borbotta con voce cavernosa e profondamente roca. "E dormi."

Rimango senza fiato. Io che sono abituata a svegliarmi sola, coi sensi all'erta e le coperte gelide. Col desiderio immane di abbandonare tale terrificante giaciglio.

Harry durante la notte ha dormito proprio qui, al mio fianco, col mio profumo addosso e la mia ansia ingombrante a rubargli spazio sul materasso: ricordo di essermi aggrappata alle sue spalle prima di addormentarmi, con la sua mano grande a scivolare  languida contro la mia schiena nuda ed inarcata. Ci siamo persi nel sonno, ma le nostre dita sono costantemente rimaste intrecciate tra di loro.

Adesso il suo viso etereo è tornato a rilassarsi col mio appena inarcato sotto il suo mento, a baciare la pelle della sua gola. "Svegliati." Lo supplico con voce stanca, rifugiandomi contro di lui. Faccio scorrere il mio dito indice lungo la sua clavicola sporgente, eppure non sembra dare segnale di cedimento. "Buongiorno, amore." Provo. "Svegliati."

Prende a gemere per il fastidio e fà per girarsi dall'altra parte, ma mi oppongo con uno strillo misto a risa e mi aggrappo ai suoi fianchi con entrambe le braccia, impedendogli di muoversi se non trascinandomi con sé.

"Sta' zitta e dormi, per piacere. È presto."

Eppure ancora non si decide a mostrarmi i suoi meravigliosi occhi! Si porta una mano al viso e se li sfrega con forza, poi si copre la bocca per sbadigliare. I tatuaggi che macchiano la sua pelle sembrano danzare al contrarsi dei suoi muscoli stanchi: torna a cingermi e ad affondare il capo nel cuscino, mettendo fine ai miei tentativi di fargli sollevare le palpebre.

Dangerous [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora