Capitolo 31

10.4K 441 97
                                    

Volete perdere la vostra sanità mentale?
Sweet Creature. Ora.

Lily's pov

La distruzione si espande nel mio petto e lì vi rimane.
Rare volte mi è capitato di annegare nell'apatia totale che tutto divora, ma, in un momento simile, ogni cosa sembra così grigia e così buia che i miei occhi iniziano a chiudersi da soli.
Il mio corpo si arrende senza l'intervento della volontà.

Il cuore batte a vuoto perché nelle mie vene pulsa la disperazione, e mentre mi passo i palmi sugli zigomi mi rendo conto di aver terminato le lacrime e la forza per versarne.
Comprendo di essere stata abbandonata anche da chi, guardando il cielo, ritenevo una salvezza, unica fonte di luce e speranza.

Smetto di parlare. Nemmeno mi interesso di alzare lo sguardo per osservare lo spazio che mi circonda, perché nessuno ha il coraggio di rivolgermi la parola. C'è solo Thomas che mi chiude la porta alle spalle e mi sospinge delicatamente all'interno della stanza, sospirando nell'osservare i miei movimenti spaesati.

La pelle mi formicola in modo disgustoso e le ginocchia tremano come fossero state prese a frustate. Abbasso lo sguardo di fronte agli occhi sconosciuti che mi sento scorrere addosso, rendendomi presto conto di avere intorno a me volti non familiari. Il terrore mi lacera la gola e con fremiti silenziosi mi stringo le mani in grembo, sussurrando il nome di Harry. Dov'è Harry?

Le pareti che mi rendono prigioniera, scure e spesse, sembrano restringersi ad ogni battito di ciglia. Mi sento soffocare, perché il costato prende a farsi troppo stretto per tutte le emozioni che vi si agitano.
Le ferite bruciano sulla pelle e io ancora cerco Harry.

Sento la voce di Thomas intimare agli uomini che ci circondano di continuare ciò che stavano facendo prima del nostro arrivo, diminuendo il mio disagio crescente nel vederli abbassare il capo e distogliere lo sguardo dal mio.

Il luogo è piccolo ma piuttosto affollato. La mia mente in Blackout ha rimosso suoni e immagini precedenti, e i miei occhi disorientati corrono a cercare quelli di Thomas: è lui a sospingermi piano davanti a sé, esortandomi silenziosamente a seguire i suoi passi.

Mi muovo ma mi sembra di rimanere immobile perché la stanchezza si mescola con lo shock e mi rende lenta nei movimenti. Cerco Harry con la voce ma non ricevo risposta, e dopo pochi minuti è il ragazzo al mio fianco ad essere ignorato.

La stanza dove vengo portata è buia, piccola e fredda - sembro trovar pace solo raggomitolandomi contro la gelida parete grigia, ginocchia strette al petto e voce rotta in gola.
C'è Thomas che mi dice di dover dare una controllata alla gamba ferita e poi ci sono io che abbasso gli occhi e scuoto la testa, sussurrando con voce tremante di voler rimanere da sola.
Lui insiste ma io ripeto che questo è il mio desiderio, che ho bisogno di tempo e silenzio.

Esce dalla stanza senza indugiare perché comprende e rispetta il mio shock. Io avvolgo entrambe le mie ginocchia con mani ancora tremanti, rilasciando un sospiro profondo e sofferto. Con lo sguardo fisso sulla parete opposta e un singolo raggio di luce a illuminare lo spazio occupato da una grande scrivania e una poltrona.

Il malessere fisico si mischia con quello mentale e mi fa formicolare la pelle e la nuca. Ascolto il ticchettio dell'orologio scandire il tempo che scorre e non può tornare indietro: i secondi si rincorrono diventando minuti, diventando ore e attimi infiniti. La mia gamba in poco tempo perde sensibilità così come il resto del corpo, avvolto dalle spire della totale apatia.

Presto inizio a tremare e a respirare forte, ma sono ancora sola e nessun suono è udito aldilà delle spesse pareti che mi circondano. Mi rendo conto che ormai è pomeriggio inoltrato solo quando quel debole raggio di luce si assopisce pian piano fino a sparire, gettandomi in una totale crisi isterica.

Dangerous [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora