Capitolo 17

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Guardate quando deglutisce.
HARRY.

Lily's pov

I quattro giorni seguenti sono i peggiori della mia intera esistenza.
Pieni di ansie, di pensieri e di torture psicologiche autoinflitte.
Prima mio padre, poi Harry, poi mio padre e poi di nuovo Harry: la mia mente rimane fissa su loro e mi tormenta. Costantemente.

Sono arrivata ad odiare il giorno ed ad amare la notte: nelle ore diurne ecco che non riesco a guardare in faccia mia madre per paura di crollare ai suoi piedi, mentre al calar del sole i miei sogni si popolano di profumi, iridi smeraldine e tanti baci.

Io Harry me lo sogno la notte, ed è ogni volta così reale che non vorrei mai più aprire gli occhi.
Non posso negare a me stessa che qualcosa è cambiato radicalmente tra noi due - ed è partito tutto da quella sera al locale.
Probabilmente una persona normale si chiederebbe perché Harry abbia sentito il bisogno di baciarmi.
Ma io no.
Non mi pongo la domanda semplicemente perché dicendone il motivo sarebbe più facile smettere...e io non voglio che ciò accada.
Quasi mi tirerei un ceffone, ma hey! Posso mentire agli altri, non a me stessa.

Poi però sorge un altro problema, più grande, più raccapricciante.
Per quale fottuto motivo ho ricambiato?
Più ci ragiono più mi sembra di rincoglionire - andiamo, non c'è motivo e basta. È successo.
Eppure mi sono sentita meravigliosamente, con quella bocca zuccherina ad accarezzare la mia, e non saprei spiegarmelo.

Ogni volta che mi torna in mente il suo tocco vado in escandescenza e mi pare di svenire mentre in testa continuo a chiedermi che cazzo mi succeda.

Forse è stato il momento,
Forse il modo,
Forse semplicemente lui.

Sta di fatto che oggi, venerdì, mi rendo conto di essere ossessionata.
In questi giorni non ho fatto che pensare ad Harry e a quanto quel bacio mi abbia rianimata, ridato un po' di vita per poi infrangerla di nuovo, subito dopo.
Ci siamo incrociati un paio di volte a scuola, ma io, codarda, ho trovato il modo di svignarmela in entrambi i casi.

Oggi, comunque, sento che sarà una giornata di merda. A suggerirmelo è il fatto che in questi giorni non ho fatto altro che dormire e leggere, mettendo da parte la scuola con un menefreghismo che non mi è mai appartenuto.
Non volevo che accadesse, ma ogni volta che provavo ad aprire un quaderno mi saliva una voglia matta di bruciarlo: ho preferito evitare.

"Mamma, sono quasi pronta!" Urlo da camera mia, raccogliendo i capelli in uno chignon spettinato in cima alla testa.
Ho deciso di allontanare il cattivo umore indossando i miei jeans e il mio maglioncino migliori e, udite udite, mi sono addirittura truccata: consiglio di Sarah, che ieri sera siamo state al telefono due ore. Alla fine ho deciso di accennarle qualcosa su Harry, tanto per limitare il senso di colpa crescente - mi sono limitata a dirle che io e il riccio abbiamo parlato qualche volta, e lei, in risposta, non ha fatto altro che ripetermi quanto lui sia pericoloso e di stare attenta. Se solo sapesse la verità...

Quando scendo alla piano di sotto con lo zaino in spalla - che quella sera mi avevano recuperato Benjamin ed Harry, vedendolo abbandonato sul marciapiede - mia madre si sta preparando in tutta fretta. Ecco che sento una fitta allo stomaco: non le ho detto nulla di mio padre, perché ciò avrebbe comportato domande a cui nemmeno io so dare una risposta.

"La colazione è sul tavolo." Mi raggiunge lei, abbracciandomi con affetto. "Adesso devo scappare."

Ma prima che possa allontanarsi le afferro una mano.
"Stasera torni a casa?"

Lei mi guarda amareggiata e mi passa il palmo sulla guancia.
"Non lo so, tesoro. Farò il possibile."

Cerco di non farle notare la mia delusione. Se si spacca la schiena a lavorare è solo ed unicamente per noi, per assicurarci una vita decente ed un tetto sopra la testa. Rattristarla mi farebbe solo stare peggio, per cui le mostro un sorriso.

Dangerous [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora