Capitolo 24

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Lily's pov

È successo che il tempo mi è scivolato di mano, dissipandosi in una debole nuvola di fumo: è trascorso un mese.
La cosa divertente è che non me ne sono resa conto fino a quando non ho controllato il calendario, scoprendo con piacere che le vacanze natalizie sono ormai alle porte - l'idea mi rallegra, in quanto avrò tempo a disposizione per riposarmi e riprendere la mia vecchia routine.

Che in parte ho già recuperato.

Le mattine iniziali mi sembravano grigie come la delusione che si agitava dentro di me senza fermarsi. Ma, a pensarci, mi ha fatto solo del bene - sentirmi così, intendo - perché ho finalmente compreso di non averne motivo. Ho ripreso a mangiare, a dormire, a studiare e a svagarmi, con più desiderio di riscattarmi e meno persone ad intralciare il mio cammino verso la tranquillità che ho sempre meritato.

Mamma continua con le ore estenuanti di lavoro, ma riusciamo sempre a ritagliare un po' di tempo libero da trascorrere insieme. Se devo essere sincera, mi porto ancora sulle spalle il peso della morte di mio padre e quello delle domande senza risposta, ma evito semplicemente di pensarci per proseguire a testa alta.

Ah, alla fine con Sarah ci ho parlato. Una litigata colossale ha fatto da cornice ai racconti scoordinati e confusi che sono stata capace di fornirle - ovviamente evitando di citare il fatto che Harry mi stia nascondendo troppe cose. Il riccio dagli occhi di smeraldo è rimasto nella mia testa per giorni e giorni, eppure la sua lontananza mi ha permesso di trascorrere il mio tempo senza il fiato corto. Mi guarda, qualche volta. In corridoio a scuola, all'uscita, in cortile...ma non mi ha più rivolto la parola, e non so se considerarla una cosa positiva - in quanto ha rispettato la mia decisione - o negativa, perché il nostro rapporto già difficile si è incrinato definitivamente.

È cambiato eppure è rimasto lo stesso. Solo più schivo, più sgarbato e sfuggente.
Benjamin mi è stato molto vicino in questo periodo di ripresa, ma non mi sono azzardata ad accennargli dell'amico - farà bene ad entrambi, questa lontananza.
Lui a schiarirsi le idee, io a crescere.

Mi sento rinata. Ho ripreso colorito, ho ricominciato a sorridere e a uscire con Sarah e alcune ragazze che è stata lei stessa a presentarmi.

Toccare il fondo mi ha aiutata a darmi più slancio nella risalita.

Sono ingrassata di due chili - come richiesto dal dottor. Thompson - e mai come adesso mi sono sentita tanto a mio agio con me stessa e l'ambiente che mi circonda.

Anche adesso, con le cuffie nelle orecchie e la testa posata sulla spalla di Benjamin, la mia mente è svuotata e priva di tormento.

«Take you like a drug,
I taste you on my tongue,

You asked me what i'm thinking about,
I told you that i'm thinking about,
Whatever you're thinking about

I The Neighbourhood cantano dolcemente sulle rilassanti note di Daddy Issues.
Osservo l'ambiente che mi circonda con occhi curiosi mentre, di fianco al biondo, mi dirigo verso l'entrata della scuola.
Il freddo è terrificante e fastidioso, perché ho il viso avvolto da calda lana grigia e gli zigomi arrossati con patetica evidenza.

«I tried to write your name in the rain
But the rain never came
So I made with the sun
The shame, always comes at the worst time»

Dangerous [hs]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora