CAPITOLO 21

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KYLE

Quando arrivo a lavoro, vedo Amber seduta dietro la scrivania, i capelli biondi perfettamente pettinati sono raccolti in uno chignon. Se non li avessi visti con i miei occhi, direi che lei e il capo se la intendono. Più di una volta li ho beccati nella sala fitness dell'edificio a scambiarsi effusioni.
Quando passo davanti alla scrivania, Amber mi guarda con il suo solito sguardo indagatore, mentre le faccio un cenno con la mano per salutarla.
<Lo so, lo so, non dire niente. Sono in ritardo> esclamo avvicinandomi a lei.
Amber si alza dalla sedia dicendo <E di nuovo oserei dire!>.
<Spiritosa!> le dico, facendole il dito medio.
Ormai siamo abituati entrambi ai nostri continui battibecchi, ma la verità è che siamo come madre e figlio, anche se Amber é solo nove anni più grande di me.
<Lo sai, per essere la segretaria del capo, fai molto di più di quello che richiede il tuo ruolo> la accuso, ammiccando un sorriso.
Lei mi guarda di sottecchi, mentre mi appoggio con i gomiti alla sua scrivania <Che intendi dire?>.
<Dai Amber, vi ho visti l'altro giorno in sala fitness, è inutile negarlo. E so che anche voi mi avete visto>.
Lei chiude gli occhi e sospira, incrociando le braccia al petto <Mi auguro che non lo dirai a nessuno, non voglio fare la parte della raccomandata. Girano già troppe voci>.
<Tranquilla Amber, fortunatamente so mantenere un segreto. Non preoccuparti> le dico io, portandomi una mano al petto.
<Grazie, anche perché se vengo a sapere che hai raccontato qualcosa a qualcuno, potrei venire nel tuo ufficio e tagliarti le palle> risponde lui, alzando un sopracciglio e assumendo un'aria minacciosa.
Mentre torna a sedersi mi dice <Ah e per la cronaca, se io faccio molto di più di quello che dovrei, tu sei un grande impertinente per essere il pupillo del capo>.
Scoppio a ridere e vado verso il mio ufficio, ma quando arrivo al corridoio, Amber mi urla dietro <Harry vuole vederti>.
<Quando?> le domando.
<Cito testualmente: appena arriva Kyle, mandalo subito da me!> dice Amber, imitando alla perfezione la voce del nostro capo.
Mentre rido lei mi chiede <Che hai combinato?>.
<Niente, si è fissato con il romanzo>.
<Quello che stai scrivendo?> esclama, portandosi le mani alla bocca.
<Si> rispondo io, agitando la cartellina nera che ho in mano.
<E tu? Dalla tua faccia non sembri così felice>.
<Non è questo, è che...non sono sicuro di voler pubblicare questa roba>.
<Ma se sei bravissimo!> esclama.
<Si ma...non lo so, vedremo> le dico.
Sorrido ad Amber e vado dritto nell'ufficio di Harry.
Dopo aver bussato alla porta, sento la voce del capo che dice <Avanti>.
Quando entro, lo trovo girato di spalle con le mani in tasca, intento a guardare il panorama dalla grande vetrata dell'ufficio.
<Ciao Harry, mi ha detto Amber che volevi vedermi> dico, chiudendo la porta alle mie spalle.
<Ah Kyle, si, siediti pure>.
Mi siedo su una delle poltrone di pelle difronte alla scrivania, mentre Harry incrocia le mani e appoggia i gomiti sul tavolo di legno.
<Volevo parlarti del romanzo che stai scrivendo> dice, arrivando subito al punto.
<Ancora> preciso io, sbuffando.
<Kyle che c'è di male a pubblicare il libro? Molte altre persone farebbero a gara per poter pubblicare il loro romanzo con la nostra casa editrice!>.
<Harry te l'ho già detto! Ci sono cose molto personali nella storia, non lo so se voglio far sapere a tutti della mia vita privata. E poi non è ancora finito>.
<Per quello c'è tempo Kyle. Hai tutto il tempo che vuoi per finirlo, rileggerlo e modificarlo se sarà necessario, ma ti prego...pensaci. Sarebbe una grande svolta per te e per la tua carriera>.
Sono mesi che va avanti con questa storia. Perché non riesce ad accettare il fatto che non voglio pubblicare il libro?
<Questo romanzo> continua, prendendo in mano la cartellina che ho appoggiato sulla scrivania <Scalerà i vertici di tutte le classifiche!>.
<Credo che tu stia esagerando Harry> gli rispondo, distogliendo lo sguardo da lui.
<No Kyle, non sto esagerando affatto. Me l'hai fatto leggere e ho trovato la storia brillante. Perché non ti ci metti sul serio, hai un talento naturale!>.
<Mi basta il lavoro che ho>.
<Allora perché me l'hai fatto leggere?> domanda, facendo cadere la cartellina sulla scrivania.
<Non lo so, forse perché...sei mio amico?> gli rispondo, agitando una mano.
<E cosa c'entra questo? Kyle io...>.
<Senti Harry, ho del lavoro arretrato i ufficio. Ho ancora da leggere e visionare tre manoscritti e te li devo consegnare dopodomani, quindi se hai finito me ne vado> dico brusco, senza lasciarlo finire quello che stava per dire.
Harry alza le mani al cielo in segno di resa e dice <Ok, ma non finisce qui. Ne riparleremo>.
<Si, si, come no> dico sottovoce, pur sapendo che mi ha sentito.
Mentre vado verso la porta, Harry esclama <Kyle!>.
Mi giro e vedo che si è alzato dalla poltrona di pelle.
<Non dirai niente di quello che è successo l'altro giorno in sala fitness vero?> dice, venendo verso di me.
<Non capisco di cosa stai parlando> gli dico con un sorriso furbo.
Harry si passa una mano sulla barba corta e poi sui capelli ricci color castano dorato.
<Oh andiamo Kyle! Sto parlando di me e Amber>.
<Tranquillo, non dirò niente a nessuno> gli dico, dandogli una pacca sul braccio <Anche perché la tua Barbie mi ha già minacciato di tagliarmi le palle se lo racconto in giro>.
Harry scoppia in una fragorosa risata e mi posa una mano sulla spalla.
<Per quanto riguarda il...>
<Cia Harry!> esclamo, interrompendolo di nuovo e aprendo la porta.
<Ok, mi arrendo, basta così per oggi> dice, tornando a sedersi alla sua scrivania.
<Finalmente!> gli dico <Ciao stronzo, e...attento con Barbie, ha istinti omicidi!>.
Vedo Harry che sorride e scuote la testa quando gli faccio l'occhiolino e la linguaccia contemporaneamente.
Quando passo davanti alla scrivania di Amber, si alza e mi chiede <Allora? Com'è andata?>.
<Ha detto che sei proprio brava con la lingua> gli rispondo.
<Idiota!> mi urla, mentre mi mostra il dito medio. Quando mi giro per andare nel mio ufficio, alzo una mano e ricambio il gesto dicendole <Ti voglio bene anch'io!>.

Quando entro in ufficio, chiudo la porta e butto la cartellina con il romanzo sulla scrivania. Mi siedo sulla poltrona di pelle girevole con le mani sulla faccia. Mentre fisso i tre manoscritti che ho sulla scrivania da una settimana, il telefono squilla.
<Si?>.
<Kyle, c'è una ragazza che chiede di te, posso farla passare?> dice Amber al telefono.
<Chi è?> le domando io incuriosito.
<Non lo so, non l'ho mai vista. È alta, capelli neri. Dice di essere una tua amica>.
Non riesco a capire di chi si tratti, ma le rispondo lo stesso <Falla passare. Ah, Amber...dovresti cercare di migliorare un pò le descrizioni che fai. Sarai brava in altre faccende, ma come segretaria...lasci un pò a desiderare>.
<Fanculo> le sento dire prima di attaccare il telefono.
Mentre sghignazzo tra me e me, sento bussare alla porta.
<Avanti> dico, prendendo uno dei manoscritti.
Quando la porta si apre e alzo lo sguardo, rimango spiazzato dalla persona che mi trovo davanti.

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Spazio Autore:
Ciao a tutti!
Spero che il nuovo capitolo vi piaccia! Lasciate tanti commenti e stelline, mi fa sempre piacere sapere cosa pensate della storia.
Ci tengo molto a ringraziare inoltre ReginaLuna23 per aver fatto la recensione della mia storia ed averle dato un giudizio molto positivo, cioè 17 su 20. Grazie mille!! 😘😙
Grazie ancora a tutti e buona lettura! 😘 ❤

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