CAPITOLO 10

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KYLE

La sto baciando.
È una sensazione bellissima. Non riesco a descrivere quello che provo quando le mie labbra incontrano le sue. Mi sembra che siano passati anni dall'ultima volta che le ho dato un bacio, invece è successo solo ieri sera. E questa volta è stata lei a baciarmi, non il contrario. Sinceramente, non aspettavo altro.
Le poso una mano sulla guancia e la accarezzo. Ho notato che quando la tocco le piace, infatti appena sente la mia mano sulla sua pelle morbida, si stacca dalle mie labbra e mi sorride. Poi mi prende la mano e la intreccia alla sua.
<Ti senti meglio?> mi chiede, in tono dolce.
<Si, grazie per quello che hai detto e... per il bacio> le rispondo.
Noto che le sue guance sono diventate rosse. Fa sempre così quando è imbarazzata. È dolcissima.
<Scusa> mi dice, scostandosi i capelli dal viso.
<No, non chiedermi scusa. Non hai motivo di scusarti Sam, è stato bellissimo> la rassicuro, stringendo ancora più forte la sua mano.
Ad un tratto, noto l'orologio che si trova dietro di noi, e vedo che è quasi ora di pranzo. Cavolo, la giornata sta passando in fretta. Troppo in fretta, e dopo devo riportarla a casa, anche se non mi piace l'idea che Sam rimanga da sola di notte in quella grande casa. Ma decido di rimandare le mie paure a più tardi. Distolgo lo sguardo dall'orologio, e torno a guardare questo angelo meraviglioso che ho accanto.
<Hai fame?> le domando. Lei annuisce, e le chiedo se vuole andare in un ristorante, ma lei insiste che non vuole farmi spendere troppi soldi. Cerco di convincerla ad andare comunque in bel ristorante qui vicino, ma lei rifiuta per la sesta volta e mi indica un chiosco dove vendono hot dog e patatine fritte.
<Vuoi davvero mangiare quella roba, quando posso pagarti un pasto decente?> le chiedo sbalordito.
<Si, te l'ho detto. Non voglio che spendi una fortuna per pagarmi il pranzo. E poi... vado matta per le patatine fritte> esclama, chiaramente divertita dal mio sguardo stupito.
<Ok> mi arrendo <Ma pago comuqnue io!> le dico, mettendo subito in chiaro le cose.
Lei continua ad insistere di pagarsi il pranzo da sola, ma prima che possa impedirmelo, inizio a correre precipitandomi al chiosco dei panini. Ordino subito due hot dog, due porzioni di patatine fritte e due lattine di coca cola. L'uomo dall'altra parte del chiosco, mi porge quello che ho ordinato e mi sbrigo a dargli i soldi, notando che Sam sta arrivando di corsa. Per fortuna sono più veloce di lei. Quando arriva dietro di me, ho già pagato e mi giro con il nostro pranzo in mano. Lei mi guarda con espressione corrucciata e mi dice <Non è giusto, sei sleale!> e mette il broncio. Dio, quanto è bella!
Rido vedendo la sua espressione e le dico <Non posso permettere che una ragazza si paghi il pranzo quando c'è un cavaliere che può farlo al posto suo>. Sam mi guarda con le braccia conserte, e mi accorgo che non riesce a rimanere seria, infatti inizia a ridere e mi da un colpetto sul petto. Poi mi prende per mano e mi dice <Vieni, cerchiamo un posto dove mangiare>.

Qualche minuto dopo, ci ritroviamo seduti davanti alla statua di Alice nel Paese delle Meraviglie. Ci sono delle panchine libere, ma lei decide di sedersi per terra e io faccio lo stesso. Quando iniziamo a mangiare, noto che non scherzava quando ha detto di andare matta per le patatine fritte. In poco tempo infatti, riesce a finire sia l'hot dog, sia la sua porzione di patatine. E pensare che ho preso la porzione grande! È bello sapere che non è una ragazza che non fa caso alla linea. In passato sono stato con ragazze che non mangiavano altro che insalata perché avevano paura di ingrassare. Anche se mi ricordo a malapena chi fossero, dato che le mie storie duravano al massimo una notte. Solo in pochi casi facevo eccezioni, cioè se la ragazza di turno era brava a letto.
Invece Sam non è così. Che stupido che sono, ma certo che non lo è, lei è Sam! La mia Sam non è come le altre. Lei è speciale.
Si accorge che la fisso con un'espressione ebete sul viso, e dopo avermi rivolto un sorrisetto malizioso, mi ruba una patatina dal contenitore di plastica e se la porta alla bocca. Mi fa ridere quando allunga di nuovo la mano e ne prende un'altra. E un'altra. E un'altra ancora. Non riesco a smettere di ridere. Alla decima patatina che mi ruba, metto un dito nel ketchup e le sporco il naso. Lei rimane a bocca aperta, ma poi scoppia a ridere vedendo la mia espressione di sfida.
<Ehi!> esclama, pulendosi il naso con il tovagliolo.
<Sta lontana dalle mie patatine!> la avverto, ma lei come una saetta ne prende un'altra.
<Ti avevo avvertita!> le dico, e in un secondo sono sopra di lei e la sto sporcando di ketchup su tutto il viso. Lei ride e si dimena tra le mie braccia, ma tra quelle meravigliose risate, riesco lo stesso a capire quello che sta cercando di dirmi.
<Fermo... Kyle, ti prego... mi fai il solletico>. Soffre il solletico. Perfetto!
Continuo a toccarla, facendole il solletico, e lei continua a ridere e a urlare sotto di me.
Noto che alcune persone che stanno passando ci guardano. Alcune con un sorriso, altre con aria di disapprovazione. Decido di fermarmi e Sam rimane sdraiata, immobile sotto di me, fissandomi con le guance rosse un pò per l'imbarazzo, un pò per le risate. Con un dito le sposto i capelli biondi dal viso e le accarezzo nuovamente la guancia. Ad un tratto sentiamo una voce, e ci giriamo subito.
Alzando lo sguardo vedo una signora anziana che tiene per mano una bambina che ci indica e sorride. La signora ci guarda sconvolta ed esclama <Ma vergognatevi, fare queste cose in pubblico, ci sono dei bambini qui! Ma non ce l'avete una casa?>.
Quando finisce di parlare, le si avvicina un signore che da come la prende sottobraccio, intuisco sia il marito.
<Oh, ma lasciali in pace poveri ragazzi, è l'amore mia cara! Ricordati che noi facevamo cose peggiori alla loro età>. A queste parole, il signore mi guarda e mi fa l'occhiolino. Che tipo! La moglie si gira verso di lui e lo guarda con aria sconcertata, quasi a mascherare l'imbarazzo. Poi torna a guardare me e Sam e ci urla contro <Vergognatevi!>. Dopodiché se ne vanno. Da lontano la bambina ci saluta con una mano e sparisce dietro una lunga fila di cespugli.
Torno a guardare Sam, che sta salutando timidamente la bambina. Subito dopo, sposta nuovamente il suo sguardo su di me e continuiamo a guardarci per qualche secondo, per poi scoppiare a ridere entrambi.
La avvolgo di nuovo tra le mie braccia e lei me lo lascia fare, appoggiandosi al mio petto.

Il Nostro Fantastico Errore (DISPONIBILE IN SELF SU AMAZON)Where stories live. Discover now