CAPITOLO 5

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SAM

Il suono della sveglia interrompe i miei sogni. Sono le sei del mattino. Faccio per alzarmi, come ogni giorno, ma poi mi rendo conto che è Domenica. Evidentemente ieri sera ero troppo presa a pensare al mio principe misterioso, che mi sono dimenticata di spostare la sveglia. Mi conosco troppo bene e so che se torno a letto non mi riaddormenterò mai. È sempre stato così, fin da quando ero piccola. Decido così di alzarmi, vado dritta in bagno orma che Tessa si svegli e se ne impadronisca. Apro l'acqua della doccia e mentre attendo che diventi calda mi guardo allo specchio. Non so il perché, ma mi ved diversa, mi sento diversa. Forse invece so il perché! E merito di Kyle. Mi ha fatta sentire speciale e non vedo l'ora che mi chiami. Poi però mille dubbi iniziano a balenarmi in testa.
E se non mi chiama? Si sarà già dimenticato di me?
Ma no, lui non è come gli altri ragazzi. Lui è diverso, è così dolce! Però non so niente di lui, non l'ho mai visto in giro con degli amici, non che io esca poi molto di casa, anzi, se devo essere sincera non mi ricordo più l'ultima volta che sono uscita con degli amici, o meglio, non voglio ricordarlo. Mi tornerebbero alla testa ricordi troppo dolorosi e non so se riuscirei a sopportarli ancora. Non ho mai visto Kyle nemmeno a scuola, il che mi sembra davvero strano. Se è venuto al ballo vuol dire che è uno studente del Concordian... o no?
Scaccio via le mille domande che mi stanno venendo su Kyle e mi accorgo che il bagno è pieno di vapore e lo specchio completamente appannato. Mi tolgo i pantaloncini e la maglietta a maniche corte che uso come pigiama. Poi tolgo il reggiseno e gli slip. Con la mano pulisco lo specchio e mi giro di spalle. Ormai è un'abitudine. Vedo come ogni mattina la cicatrice che ho sulla schiena. Il marchio indelebile che è rimasto sulla mia pelle dopo quella tragica notte.
Che ironia! Come se non bastassero i ricordi a rovinarmi la vita.
Evidentemente il destino ha voluto che mi ricordassi a vita quello che è successo e che è stata tutta colpa mia. Decido di non pensarci più, non voglio rovinarmi la giornata con questi pensieri.
Entro nella doccia e al posto dei ricordi del passato tornano quelli di ieri sera.
Perché non ho mai visto Kyle a scuola?
Forse studia in casa?
Basta! Sto diventando paranoica! "È solo un ragazzo Sam, a quest'ora ti avrà già dimenticata!" No, non è vero, non è solo un ragazzo. Ma cosa mi è successo? Non sono più brava a mentire nemmeno a me stessa. E dire che ero diventata brava.
Per fortuna qualcuno ha la brillante idea di bussare forte alla porta.
<Sam? Hai finito? Devo farmi una doccia subito, lo sai come diventa tua madre se non trova la colazione pronta!>. È Tessa. Come ha fatto a sapere che c'ero io in bagno? Ah già, la mia camera è accanto alla sua. Avrà visto che la porta era aperta e sarà entrata. Avere Tessa vicino è una grande consolazione. Da quella notte è stata l'unica persona che mi è rimasta vicino. I miei genitori mi parlano pochissimo e quando lo fanno è solo per ricordarmi quanto sono diversa da loro e che dovrei almeno provare ad essere perfetta come lo era mio fratello Trent. Mio nonno è morto quando avevo tre anni e mia nonna vive a Seattle. Anche lei è l'unica che non mi giudica e non mi ritiene responsabile di quello che è successo, ma purtroppo la vedo solo per il Ringraziamento e a Natale. Non va d'accordo con mia madre, la sua unica figlia, e nemmeno con mio padre. E anche questo da quella notte.
Quella notte è cambiato tutto, la mia famiglia, la mia vita, tutto. Mia madre è diventata una donna isterica che si arrabbia per qualsiasi cosa, non che prima fosse diversa. È sempre stata una donna snob e con la puzza sotto il naso, mentre mio padre non mi parla quasi mai, nonostante mi diceva sempre che ero la sua principessa.
Ho rovinato tutto!
Mi sembra di sentire la voce di mia madre che dice "Samantha perché non somigli neanche un pò a tuo fratello? Trent era il capitano della squadra di football! Trent aveva una bellissima fidanzata! Trent era sempre allegro! Trent faceva questo! Trent faceva quest'altro! Oh, ti ricordi? Trent ha fatto vincere la sua squadra quattro volte di seguito al campionato! Non c'è speranza per te. Sei stata lo sbaglio più grande che ho fatto in vita mia! Forse dovremmo mandarti via. Dovremmo chiuderti in collegio".
Questo è più o meno quello che mi dice mia madre quasi ogni giorno e se prma faceva male, ormai ci ho fatto l'abitudine e non l'ascolto più. Quello che mi da fastidio invece è che mio padre rimane in silenzio a guardarmi senza replicare, appoggiando mia madre in ogni cosa. Ma glielo leggo negli occhi che non è d'accordo.
Tessa mi chiama per l'ennesima volta e finalmente torno alla realtà. Le rispondo dicendogli <Si, scusa Tess, esco subito>.
Esco dalla doccia, mi metto l'accappatoio ed esco dal bagno. Tess mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia come ogni mattina e corre subito in bagno, mentre io torno in camera a vestirmi. Decido di mettermi una semplice maglietta a maniche corte e i pantaloni della tuta, tanto non devo andare da nessuna parte. Passerò la giornata a leggere un libro e a studiare per gli esami finali. Non vedo l'ora di finire la scuola, così avrò la possibilità di andarmene da qui. Voglio trasferirmi a Seattle e stare vicina a mia nonna. Voglio lavorare per una casa editrice, sarebbe grandioso.
Una volta vestita mi siedo sul letto e accendo il telefono.
Ti prego, ti prego, ti prego, almeno un messaggio, solo uno!
Ma niente. Nessun messaggio. Nessuna chiamata da Kyle. Peccato...
Rimetto il telefono sul comodino e mi infilo le scarpe. Sto per uscire dalla camera quando sento il telefono vibrare. In un secondo mi precipitò al comodino e prendo il telefono in mano. Un messaggio. È un numero che non conosco. Apro il messaggio e leggo.

Buongiorno bellissima!
P.S: sono Kyle

È lui! Sapevo che non era come tutti gli altri ragazzi, che ti usano e poi ti buttano via come uno straccio vecchio. Mi rendo conto che ho stampato in faccia un sorriso gigantesco. Non so cosa rispondere. Cosa posso dirgli?
Tessa si affaccia alla porta della mia camera e noto che è già vestita di tutto punto. Però... è stata veloce!
<Tra cinque minuti è pronta la colazione tesoro>.
Mi giro verso di lei con quel sorriso ebete che mi è spuntato e lei ride dicendomi <Ehi, siamo allegre stamattina!>.
Gli rispondo dicendogli <Si, non immagini quanto! Arrivo subito Tess>.
Lei mi guarda un'ultima volta e mi sorride con aria maliziosa e mi dice soltanto <Okaaaay> e si dirige in cucina.
Rispondo a Kyle pur sapendo che riderà del mio messaggio.

Buongiorno bellissimo!

Che fantasia Sam! Sicuramente starà ridendo di me. In mia difesa posso dire che è la prima volta che mi piace un ragazzo e che non ero mai stata chiamata "bellissima" da nessuno. A parte Tessa ovviamente, ma sentirselo dire da un ragazzo, per giunta bellissimo, e tutta un'altra cosa. Il telefono vibra di nuovo e leggo il messaggio.

Qual'è il tuo indirizzo?

Credo di non aver letto bene il messaggio perché gli scrivo subito il mio indirizzo e solo dopo averlo inviato, mi rendo conto davvero di quello che ho fatto.
Cosa? Rileggo il messaggio. Si, l'ha scritto davvero! Ma perché vuole sapere dove abito? A cosa gli servirà?
Continuo a pensarci per qualche secondo, ma poi sento Tessa che mi chiama di nuovo e vado in cucina mettendomi il telefono in tasca.
Sul tavolo c'è di tutto, come sempre. Ma vedo che è apparecchiato solo per noi due.
<E mamma e papà? Non fanno colazione con noi?> gli domando.
<Sono già usciti, hanno preso un caffè e se ne sono andati di corsa. Non mi hanno detto dove andavano>.
Tipico! Non mi hanno neanche salutata. Pazienza! Come ho detto, ormai ci sono abituata.
Prendo una forchettata di uova e bacon e me la porto alla bocca, ma all'improvviso un pensiero mi attraversa la mente come un lampo durante un temporale.
Qual'è il tuo indirizzo?
Oddio... non vorrà mica...
Sento delle pacche sulla schiena e mi accorgo che Tessa è dietro di me. Mi accorgo che mi è andato di traverso il boccone.
Quando mi sono calmata, Tessa mi porge un bicchiere di succo e ne bevo la metà.
Dio, non vorrà mica... venire qui?
Non faccio in tempo nemmeno a pensarlo che mi vibra il telefono. È Kyle.

Apri la porta! ;-)

No, penso. Starà scherzando!
Ma poi sento bussare alla porta e mi rendo conto che non è uno scherzo.

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