"Sei fidanzata?"

Il mio viso è il teatro della confusione e dello sconforto. La sua domanda non mi lascia indifferente, ma mi strappa una risata poco divertita di bocca. Come se, quest'ultima, dicesse: stai scherzando, non è così?
Rimango coi piedi piantati in terra, ma nascondo le mani dietro la schiena.

"Allora?"

"Ti interessa?" Rigiro la domanda, fingendo un tono condiscendente che, a differenza di quanto volessi, contribuisce ad allargare il suo sorriso già accentuato.

"Se non mi interessasse non te lo avrei chiesto, no?"

"Toglimi un dubbio." Tossicchio, facendo un passo indietro. "Vuoi sapere cosa c'è fra me e Harry, giusto?" Che io, i suoi sguardi, li ho notati eccome.

Kendall sospira con fare sornione, stringendosi nelle spalle e piegando il capo verso destra. Finge innocenza, ma i suoi occhi contengono malizia allo stato puro.
"Giusto."

"Non stiamo insieme." Rispondo in un mormorio. "Anche se non dovrebbe interessarti."

"C'è un però." Aggiunge, facendo un passo avanti con movimenti lenti e calcolati. I nostri occhi ancora incatenati fra di loro. "Non è così? Sii sincera."

"Ma chi sei?" Mi altero, aggrottando le sopracciglia. "Ciò che io faccio con gli altri non è affar tuo."

"Tu mi piaci, Lily." Risponde in tutta sincerità, tirando fuori le mani dalle tasche e lasciandole cadere lungo i fianchi. "Ma ho afferrato il concetto."

Harry's pov

Poi passa un altro giorno e io Lily ancora non l'ho vista. Non che l'abbia cercata, ma sembra essere sparita completamente, fuggita dal mio sguardo e dalle mie attenzioni.

Thomas mi evita da un po', ma ringrazio Dio che l'abbia fatto perché non tocco cocaina da una settimana e mi sento morire ogni secondo.
La mia vita è diventata una strana agonia, una miscela fatale di ansia e inquietudine. Mi è stata strappata di mano, ma non sto facendo niente per riappropriarmene.

Benjamin mi guarda dall'altra parte del corridoio, ma sta parlando con Ryan e Josh. Non fa caso a me che osservo l'ambiente circostante alla ricerca di una persona in particolare, perché lui già sa di chi si tratta. Gli occhi mi bruciano dalla stanchezza, ma li sento spalancati e tremendamente acquosi.
C'è troppa gente, qui intorno a me - io che mi sento fuori posto, nell'unico luogo in cui non dovrei trovarmi ora.

E la cosa triste è che solo adesso mi rendo conto dell'errore madornale che continuo a commettere: cercare ciò che voglio ma non ciò di cui ho realmente bisogno. La pace.

I suoni diventano prepotenti per la mia testa stanca e confusa. Lily ancora non c'è, e l'irritazione mi fa prudere la gola prima che io capisca che, probabilmente, le sue lezioni per oggi sono già terminate.

Ryan mi regala una pacca sulla spalla quando mi avvicino al gruppo con le mani affondate nelle tasche. Mantengo un'espressione imperturbabile, scrollando le spalle con finto fare disinteressato. Una strana delusione brucia nel mio stomaco, poi comprendo di essere ossessionato, perché il mio sguardo continua a vagare di viso in viso.

"Allora? Come te la passi?" Mi fa Josh, passandosi la lingua agli angoli delle labbra e grattandosi la tempia con aria annoiata.

"Mai stato peggio." Rispondo in tutta sincerità, e la mia voce suona più dura di quanto avrei voluto.

"Si vede, amico."

Non si può spiegare. Le parole sono vuote, futili, e non c'è modo che io ne trovi a sufficienza per farmi capire. Per permettere agli altri di comprendere. Le cose vanno viste, vanno vissute, vanno provate e percepite con mano propria: la mia voce è un suono impercettibile in un mare di disperazione, perché nessuno si accorge del tono che uso. Del mio mento che si serra solo per aiutarmi nella deglutizione, nel mandare giù un grumo di sangue e veleno.

Dangerous [hs]Where stories live. Discover now