•Chapter number 52•

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'Parlargli'

'Margaux'

Mi rimprovera afferrandomi per una mano, e incitandomi con lo sguardo a dire la verità.

'Tranquillo, non gli voglio far del male'

Forse solo verbalmente, ma devo cercare di trattenermi questa volta. Voglio davvero risolvere con lui.
Annuisce lasciandomi un bacio sulla guancia e avvicinandosi a me.

'Io sono giù in giardino, qualunque cosa succeda, se qualcosa va male, vieni da me. Non scappare'

Annuisco abbracciandolo, è bello sapere che ha paura che mi allontani da lui, vuol dire che ci tiene.
Ci stacchiamo, dirigendoci tutti e due verso l'ingresso dell'ospedale, dato che la stanza di Louis è dall'altra parte di esso.

'Sai dove sono'

Mi avvisa prima che le nostre strade si separino. Annuisco sorridendogli e lo saluto, rivolgendogli le spalle e dirigendomi verso la stanza di Louis.
Busso prima di entrare, di certo non irromperei nella sua stanza improvvisamente.

'Avanti'

Sento dall'altra parte della porta, così mi decido ad entrare, tenendo lo sguardo basso e chiudendo la porta dietro di me.

'No, senti Margaux, non ho voglia di litigare'

Mi precede prima che possa dire qualsiasi cosa.

'Non voglio litigare con te'

'Hai notizie di Elizabeth, allora?'

Chiede immediatamente mettendosi seduto sul letto, lasciando le sue gambe penzolare.
Non toccano terra.
Mi devo trattenere.

'Purtroppo no'

Lo sento sospirare, mentre si passa una mano tra i capelli nervosamente, aggiustandoseli leggermente, ma lasciandoli comunque un po' spettinati.

'Perché sei venuta?'

'Vorrei cercare di risolvere'

'Risolvere?'

'Si'

'Perché mai?'

Domanda con tono ironico, mormorando qualcosa sotto voce che però io non riesco a capire.

'Non iniziare a fare lo stronzo'

Gli ringhio contro, sbattendo una mano sulla porta su cui sono appoggiata contro con la schiena.

'Tu lo sei sempre stata con me'

'Non dire stronzate, io ho incominciato a trattarti male soltanto due settimane fa, lo sai anche tu'

'Potevi comunque lasciare da parte la rabbia e tutte le tue emozioni negative e iniziare a capire il mio dolore.
Pensi che io non stia soffrendo per tutto quello che sta passando Elizabeth?
È da più di mezz'ora che non abbiamo sue notizie, non faccio altro che pensare a come sta, e in più ti ci metti tu'

'Ricordati che tutto questo è solo una conseguenza di una tua azione stupida e immatura'

'Guarda come fai.
Vieni qui, nella mia stanza, con la scusa che vuoi risolvere le cose, e invece appena ne hai la possibilità, mi rinfacci di nuovo tutto.
Lo so che è tutta colpa mia, ma ti chiedo soltanto di non peggiorare le cose, perché sto già male di mio'

Alza sempre più la voce, quasi urlando l'ultima frase, mentre appoggia la sua faccia nelle sue mani.
Mi avvicino lentamente a lui, andandomici a sedere di fianco, e incominciando a guardarlo.
Si è ripreso piuttosto bene, le gambe non sono più fasciate, mentre il braccio però è ancora ingessato. Il viso, se ho visto bene, non è più segnato da lividi e ferite.
Sono contenta che almeno lui è riuscito a riprendersi.

Problems||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora