•Chapter number VI•

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'Margaux perché non vuoi mangiare?'

Urla incazzata mia madre dopo che le ho esplicitamente detto che non ho fame e che quindi non voglio mangiare la solita cena.

'Perché non ho fame'

'Non mangi da ieri sera, come si fa a non avere fame?'

'Mamma tu non puoi capire, perché dovrei parlare con te di questa cosa?'

'Se tuo padre fosse qui, di certo non sarebbe fiero di te. Fallo per lui almeno'

'Papà non è qui.'

'Non è colpa tua se non è qui'

'Di fatti non me ne sono mai data la colpa di questo, perché la colpa è stata tutta tua'

'Non è stata colpa mia, smettila di dire così ogni volta che tiriamo fuori questo argomento'

'Si mamma è stata colpa tua, perché se non aveste litigato, papà non sarebbe scappato di casa quella notte, e non avrebbe fatto l'incidente'

'La colpa di quel litigio di certo non è mia'

'Potevate parlare del divorzio come due persone civili, e non iniziando ad urlarvi contro a vicenda. Avevate deciso di separarvi, e ci siete riusciti, ma non solo per vie legali, per sempre'

È la prima volta che urlo in faccia a mia madre dicendole che la colpa della morte di papà è solo sua, forse non è solo colpa sua, ma in parte, dato che lei continuava ad urlargli contro mentre mio padre voleva smettere e parlarle civilmente, come avrei preferito anche io, ma purtroppo il destino è scritto da qualche parte, ed è finita nei peggiori dei modi.
Mi giro sdraiata su un fianco dandole le spalle, mentre i suoi singhiozzi strozzati riempiono la stanza d'ospedale. L'ho vista sempre come una donna forte, che non si lascia abbattere da niente e da nessuno, ma dopo la morte di mio padre, è diventata la donna più debole di questo mondo, la si può spezzare anche solo alzando leggermente la voce, e questa è la prova che per mio padre prova ancora qualcosa, insomma, come si possono cancellare da un giorno all'altro 33 anni di matrimonio?

'So che tuo padre era e continua ad essere la persona più importante per te, ma la colpa di tutto questo non è di nessuno, doveva succedere, ed è successo'

'Mamma tu provi ancora qualcosa per papà, non è vero?'

Mi rigiro verso di lei così da avere una visuale migliore della donna che si sta distruggendo piano piano davanti ai miei occhi. Quegli occhi così vispi e brillanti che esattamente 6 mesi fa aveva, ora sono totalmente spenti, di una tonalità più scura, circondati poi dal mascara e dalla matita nera colati per le lacrime versate, rigando di nero anche le guance prima ricoperte con un velo di blush rosa pesca.

'Io..non ho mai smesso di amarlo'

'E allora perché volevi il divorzio?'

Mia madre lentamente si avvicina al mio letto sedendosi di fianco a me, mentre io mi raggomitolo come spesso in questo periodo faccio.

'Una mattina, lavando i vestiti di tuo padre, notai su una delle sue tante camicie azzurre, una macchia rosa tutta sfumata sul bordo della manica sinistra. In quel momento non ci pensai molto su, pensavo fosse l'evidenziatore che usa spesso a lavoro, ma quando vidi su un'altra camicia del rossetto rosso al bordo del suo colletto, capii che mi stava tradendo con un'altra. Gli ho parlato una mattina mentre eri a scuola dicendogli che sapevo tutto, mi pregò di non dirti niente e dato che nemmeno io volevo, ho deciso di tenerti all'oscuro di questa cosa'

'Da quanto lo sapevi?'

'Da 1 anno. Tuo padre mi pregò per essere perdonato da me, ma non ci riuscì, ci provai, è vero, ma era più forte di me, e allora decisi di chiedere il divorzio'

'Perché non mi hai mai detto niente?'

'Non volevo che soffrissi'

'Tu sapevi tutto, ma me l'hai sempre tenuto nascosto'

'Non volevo ti vergognassi di tuo padre'

'Non mi vergogno di mio padre, mi vergogno di te, e ora esci da questa camera'

'L'ho fatto per il tuo bene.'

'L'hai fatto perché sei una menefreghista, vattene'

'Prima o poi ti renderai conto della situazione e ti accorgerai chi davvero ha sbagliato'

Rimango in silenzio a guardarla mentre esce da questa stanza.
Il mondo è crollato sopra di me, e insieme ad esso, la fiducia e la stima che provavo nei confronti di mio padre, ho sempre dato la colpa a mia madre per tutto quello che è successo, ma adesso che so le cose come stanno, non penso che di colpevole ce ne sia solo uno. Mio padre era come un idolo per me, un esempio da seguire, il mio esempio. Ha sempre dato tanto a me e a mia madre, ci ha sempre protette da tutto e da tutti, ci riempiva di affetto e amore, e adesso? Cosa penso adesso di lui sapendo quello che ha fatto? Quello che ha fatto a me ma soprattutto a mia madre, con quale faccia ritornava da lavoro? Con quale coraggio mi lasciava baci dolci sulla guancia appena varcava la soglia di casa sapendo che poco prima quelle labbra avevano baciato un'altra donna che non fosse mia mamma o me?
La solita vibrazione del telefono mi fa ritornare con i piedi per terra, e dato che non voglio passare altro tempo a pensare, rispondo.

'Hey Betty'

'Hey Gaux, che ne dici se vengo da te a dormire? Tanto domani è sabato e non abbiamo scuola'

'Certo, vieni pure, ti aspetto'

Ormai lei pensa che questa stanza è come se fosse casa mia, entra ed esce quando le pare e facciamo quello che vogliamo basta che non creiamo troppa confusione. Ma io non vedo l'ora di uscire da questo buco tutto bianco, non lo sopporto più.

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#spazioautrice
Oggi ho un po' di fantasia quindi scrivo tutto quello che mi passa per la testa così da non dimenticarmene.🙈
Grazie a chi legge🎀

Problems||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora