•Chapter number III•

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Sono le 19 e la Betty se n'è andata, ho passato tutto il pomeriggio a studiare con lei invece di poter uscire nel grande giardino dell'ospedale a leggere un libro tranquillamente, all'aria aperta e primaverile, ma non me ne pento affatto.
Bussano alla porta e so già chi è, infatti, la solita infermiera, entra in stanza portandomi la cena di stasera e invece di appoggiarla come sempre sul tavolo, me l'appoggia sul letto proprio di fronte a me, e da questo capisco che mia madre ha parlato con i dottori sul fatto che io non mangio ancora.

'Signorina, deve mangiare'

'Si, stasera ho leggermente fame, ma non si aspetti il piatto tutto vuoto.'

'Va bene, ma questo è già un passo in avanti, no?'

'No.'

L'infermiera sbuffa infastidita, non credo che mi abbia mai sopportato veramente, ma dato che è un'infermiera, deve essere sempre gentile con tutti, anche se con me è impossibile.
Ritorna fuori dalla mia stanza chiudendo la porta dietro di se, mentre io guardo la mia cena un po' disgustata. Un piatto di riso ancora fumante e con giusto un filo di formaggio sparso sopra, occupa quasi tutta la tavoletta di legno dove è appoggiato, di fianco al riso c'è una cotoletta che mi sembra leggermente secca, e un barattolino bianco di plastica contenente un budino al cioccolato.
Metto da parte il riso dato che non mi è mai piaciuto e inizio a mangiare la mia cotoletta asciutta, arrivando con mia grande sorpresa a mangiarne metà. Prendo il cucchiaino e apro il budino al cioccolato, divorandolo in due morsi.
A fine 'cena' mi sento piena. Appoggio il tutto di nuovo sulla tavoletta portandola poi sul tavolo, e ritorno sul letto.
La porta si apre improvvisamente per la seconda volta in una giornata, ma questa volta è mia madre che entra in stanza.

'Si bussa prima di entrare, lo sai?'

'Non sarebbe cambiato niente'

Lascio perdere di nuovo l'argomento e mi metto sdraiata, prendendo il cellulare dal mobiletto di fianco al letto.

'Finalmente hai mangiato qualcosa!'

'Già'

'È un grande passo in avanti, non credi?'

'No.'

'Sempre così acida.'-sbuffa.

'Ho voglia di cioccolata calda, posso andare a prenderla da giù?'

'Se vuoi vado io.'

'No vado io, una volta che voglio uscire da queste quattro mura.'

Mi alzo infilandomi le scarpe e vado da mia madre per prendere i soldi.
Scendo fino al piano terra arrivando di fianco al grande bancone bianco e marrone dove ci lavorano le infermiere che rispondono alle chiamate.

'Ciao Margaux'

L'infermiera di turno, Margarethe, si alza dalla sedia per poi appoggiarsi con i gomiti sul bancone, squadrandomi dalla testa ai piedi. Lo fa sempre e con tutti, anche con chi conosce da anni, infatti ci ho messo un po' per abituarmi a questo suo vizio, io non sono una ragazza a cui piace avere gli occhi di tutti puntati addosso, preferisco passare inosservata.

'Ciao Margarethe, come stai?'

'Bene, tu invece?'

'Ho appena finito di mangiare, ma non farti troppi film mentali, solo metà cotoletta e il budino al cioccolato'

'Fantastico, è già un passo in avanti, no?'

'No.'

Com'è possibile che tutti mi fanno la stessa domanda oggi? No, non è un passo in avanti, il passo in avanti sarà quando prenderò peso.
Prendo la mia cioccolata calda e la saluto per poi voltarmi per ritornare in camera, ma, non accorgendomene, prendo contro a qualcuno rovesciandogli la cioccolata bollente sul petto.

'Cazzo, cazzo, cazzo brucia!'

'Scusa, non l'ho fatto apposta, non stavo guardando avanti'

'Ho notato'

Irritabile il ragazzo.
Incomincia a sbattere la maglia così da far prendere aria al petto e cercando di asciugarla, anche se risulta difficile dato che è zuppa. Mentre muove la maglia, i suo capelli biondi sulle punte e mori alla radice, gli ricadono dolcemente sulla fronte, gli occhi sono coperti dai suoi Rayban neri, ed è strano dato che è dentro all'ospedale e le luci non sono molto forti.

'Brucia?'

'Direi di si'

'Scusa, non l'ho fatto apposta.'

'Non fa nulla, tranquilla'

Si gira incominciando ad andarsene, lasciandomi li da sola. Guardo per terra e vedo tutta la cioccolata sparsa, e dato che non ho voglia di pulire, corro su in camera a mani vuote, e senza la mia cioccolata.

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#spazioautrice

Heeey🙈
Questo capitolo è più lungo degli altri due, e spero sia leggibile(?)
Un beso💘

Problems||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora