•Chapter number X•

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Parlano parlano e parlano.
Indovinate cosa stanno facendo? Stanno parlando.
Di cosa? Non ne ho idea, non li sto ascoltando minimamente, per il semplice fatto che quando cerco di seguire almeno un pezzo del discorso, o non lo capisco perché non l'ho seguito dall'inizio, oppure perché stanno parlando di argomenti che a me non interessano.
Ad esempio il golf.
Niall ama il golf. Come fa?
La Betty secondo me non sa nemmeno cosa sia il golf, ma fa finta di essere interessata perché ovviamente ha occhi e orecchie solo per lui.

'Margaux, allora?'

'Mh, cosa?'

'Tu che ne pensi?'

Mi chiede la Betty mentre impaziente attende una mia risposta e dato che Niall è dietro di lei, mi fulmina con lo sguardo.
Adesso cosa dico? Non ho ascoltato nemmeno l'ultima parola che si sono detti, anzi, non ho ascoltato niente di quello che si sono detti.

'Che..devo andare un attimo in camera mia perché devo chiamare mia madre, scusate'

Di fretta mi alzo dirigendomi verso l'interno dell'edificio e sentendo bruciarmi addosso lo sguardo dei due.
Questa volta invece di fare le scale, opto per l'ascensore. Prenoto e dopo qualche secondo si aprono le porte, mostrandomi un'enorme e spazioso ascensore di un marrone scuro dove un grande specchio occupa la parete opposta alle porte.
Entro e seleziono il piano, fortunatamente sono da sola, non mi piace molto stare in spazi chiusi con tanta gente. A mio malgrado qualcuno prenota dal primo piano, quindi l'ascensore si ferma. Si aprono le porte e dato che continuo a tenere lo sguardo basso, non vedo chi entra, ma capisco che sono in due. Si appoggiano dalla parte opposta alla mia e mi sento osservata, mi stringo nella mia felpa larga cercando di farmi più piccola e per non far notare il mio imbarazzo, ma come se attirato, il mio sguardo si alza per poi appoggiarsi su due occhi verdi smeraldo, così vispi e brillanti che sono in grado di illuminare il grande ascensore illuminato da luci piccole e fioche. I suoi capelli sono bruni, più o meno come i miei, ma non riesco a capire bene data la poca luce. Un accenno di fossette si scorge sulle sue guance piene.
Distolgo lo sguardo dal primo ragazzo per poi poggiarlo sul secondo. I suoi occhi sono totalmente differenti da quelli dell'altro ragazzo. Sono marroni, davvero tanto profondi, in grado di raccontare le sue emozioni se li si guarda per tanto tempo. I capelli sono leggermente più chiari di quelli del primo ragazzo. Il suo naso è davvero perfetto e le sue labbra sono rosee e carnose, assomigliano a quelle del suo amico. Un accenno di barba si espande sul mento e sulle mandibole.
Il suono dell'ascensore che avvisa che sono arrivata al mio piano, mi distrae facendomi ritornare alla vita reale. Lascio un ultimo sguardo ai due ragazzi in segno di..saluto? Per poi uscire velocemente e arrivare davanti alla stanza dove ormai vivo da 3 settimane.
Mi dirigo verso la finestra che dà sul grande giardino, iniziando ad osservare i due innamorati.
No, loro non sono innamorati.
Sono solo amici.
Credo.
Stanca di vederli ridere insieme, mi butto a peso morto sul letto, facendo sì che la tristezza si impossessi di me.
Ho solo paura che la Betty non mi consideri più come fa adesso se si fidanzasse con lui. Niall non è giusto per lei. Non so spiegarne il motivo, ma non credo che se si mettessero insieme durerebbero.
Sommersa nei miei pensieri, mi lascio sfuggire un gemito di disperazione, prima che la porta della camera si spalanchi.

'Ciao.'

Anche se girata di spalle, riconosco quella voce, e so anche che è incazzata. Mi giro verso di lei, notando poi il suo rossetto un po' sbavato intorno alle sue labbra, i capelli scompigliati e gli abiti in disordine.
Non voglio sapere cos'ha fatto.

'Ciao.'

Le dico per poi girarmi di nuovo, dandole le spalle.

'Ti devo parlare'

'Parla'

'Girati e siediti sul letto'

Faccio come mi ha detto per poi vederla venire verso di me un po' titubante, e sedersi mettendomi una mano sul ginocchio. Mi sto schifando per quel contatto, chissà cos'ha toccato prima con quella mano.

'Non so da dove iniziare sinceramente, è sempre un po' difficile dire cose del genere ma..tu lo sai che io ti voglio davvero tanto bene, vero?'

Annuisco per poi farle segno con lo sguardo di continuare il suo discorso, quando mi dice che mi vuole tanto bene, vuol dire che non è una notizia che mi farà piacere.
Sembra la stessa scena di 7 mesi fa quando mia madre mi ha annunciato del divorzio con papà.

'Vedi, so che tu mi puoi capire davvero, io amo davvero tanto Gil, sai che con lui vorrei formare una famiglia e..oggi mi ha fatto la proposta di matrimonio..tra 6 mesi ci sposiamo, abbiamo deciso di fissare la data il giorno del tuo compleanno, il 24 settembre'

Con un sorriso stampato in viso che però nasconde tutta la tensione che prova in quel momento, comincia ad accarezzarmi il ginocchio in attesa di una mia reazione, che non sarà esattamente come se l'aspetta.

'Tu e Gil, vi sposate'

'Si'

'Il giorno del mio compleanno'

'Esatto'

'Come puoi? Come puoi sposarti dopo che tu stessa qualche giorno fa mi hai detto che ami ancora papà, che non hai mai smesso? Come puoi sposarti sapendo che io e Gil non andiamo d'accordo, che non lo sopporto, che è già tanto se non gli sputo in faccia quando lo vedo, che non sopporto vederti tra le braccia di un altro uomo quando 7 mesi fa eri tra le braccia di papà, quelle braccia in cui ci sei stata dentro per 33 anni, mamma, 33 anni, come fai a buttarli nel cesso, a dimenticarli da un giorno all'altro. Per di più, con che coraggio sposi un altro uomo?'

'Margaux tu non puoi immaginare come sono stata in tutti questi mesi, ho sempre pensato che raggiungere papà potesse essere la soluzione migliore, ma non l'ho fatto perché ho pensato a te, ho pensato a come potessi sentirti dopo aver perso prima un padre e poi una madre. Ho cercato di andare avanti, di cambiare pagina perché papà avrebbe voluto questo, avrebbe voluto che vivessimo felici anche se lui è così lontano da noi, sono sicura che lui vuole la mia felicità e la tua felicità, perché è quello che ha sempre voluto'

'Mamma ma come puoi dire una cosa così? Secondo te papà vuole davvero vederti tra le braccia di un altro dopo solo 7 mesi dalla sua morte? Papà voleva la nostra felicità, e ne voleva fare parte, voleva far parte della felicità di sua figlia e della donna a cui ha donato tutto l'amore che aveva in corpo, e anche se ti ha tradita, ha sbagliato lo so, ma di sicuro le preghiere di perdono da parte sua, le faceva perché si era pentito dei suoi gesti, e voleva dimostrarti quanto ti amava e quanto ti ama ancora. Non puoi sposare Gil, tu vuoi solo la tua felicità, perché se volessi davvero la mia, allora non lo faresti, rimarresti fedele a papà, e lo considereresti come l'unico uomo della tua vita.
Mi dispiace mamma'

Dall'inizio del discorso il mio tono di voce è davvero troppo alto e delle lacrime amare e piene di dolore mi bagnano le guance, quelle lacrime che da troppo tempo non facevo fuori uscire, ora stanno percorrendo la superficie delle mie guance, e arrivandomi sulle labbra, facendomi sentire un sapore salato in bocca, troppo amaro e doloroso.
Mi alzo dal letto per poi dirigermi verso la porta.

'Margaux aspetta'

La voce rotta dal pianto di mia madre mi incoraggia ancor di più ad aprire quella porta e a scappare, ma come se il destino mi fosse contro, appena apro la porta, mi ritrovo davanti Niall e la Betty.
Cercando di nascondere le mie lacrime e la mia debolezza, li scanso, iniziando a correre giù per le scale, sbattendo a volte contro qualche dottore o contro qualche paziente.
Esco velocemente dall'edificio per poi correre lontano, ma rimanendo comunque nel perimetro dell'ospedale, e appena trovo un cespuglio abbastanza lontano e coprente, mi ci nascondo dietro, raggomitolandomi su me stessa e ricominciando a piangere.

'Mi manchi papà.'

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#spazioautrice
Hi people🙆
Le lacrime che ho versato per questo capitolo, aiuto ahah
Anyway, grazie a tutti quelli che leggono, state crescendo sempre più e mi fa piacere sapere che a qualcuno piace la mia storia🌸

Problems||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora