•Chapter number XVII•

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Ci stacchiamo dall'abbraccio ormai durato qualche paio di minuti, lasciandomi poi dei delicati baci sulla guancia ferita.
È davvero troppo dolce e premuroso questo ragazzo.
Peccato che devo cestinare tutti i sentimenti forti che provo per lui.

'Niall, cosa dovevi dirmi?'

'Ah giusto..bhe vedi, volevo solo dirti che..'

Viene interrotto dalla vibrazione del mio telefono, e dopo avergli lasciato uno sguardo di scuse, rispondo vedendo che è mia madre.

'Margaux, come stai tesoro?'

'Bene mamma tranquilla'

'Ti ha alzato le mani?'

E ora cosa le rispondo?
Se le dicessi di no, risolverebbe con Gil e alla fine si sposerebbe, se invece le dicessi di si, bhe, Gil le farebbe del male, ed è davvero l'ultima cosa che voglio per lei.

'Margaux?'

'No mamma no, tranquilla non mi ha toccata'

'Margaux!'

Bisbiglia Niall per poi guardarmi con una smorfia contrariata.
So che non è quello che dovevo dirle, ma troverò il momento giusto per farlo, solo..non ora.

'Ah, per fortuna. Sai, quando Gil si arrabbia, può fare davvero tanta paura'

Lo so meglio di te mamma, è che sei solo troppo innocente e gentile per accorgertene.

'Si, infatti'

In sottofondo sento una porta sbattere violentemente e altri vari rumori che però non riesco a distinguere molto bene.

'EVELYNNE DOVE SEI?'

Gil è ritornato a casa, ed è incazzato.
Merda.

'Margaux devo andare, ci sentiamo dopo'

Riesco a sentire un ultimo urlo cacciato da quella specie di uomo senza cervello prima che mia madre potesse chiudere la chiamata.

'Dobbiamo andare a casa di mia madre Niall'

'Cosa succede?'

'Gil è ritornato a casa, ed è incazzato, ti prego andiamo'

'Certo, ho la macchina giù, andiamo'

Usciamo dalla camera per poi dirigerci al piano terra, ma dato che gli orari di visita sono già passati, ed è già abbastanza tardi, non passeremmo di certo inosservati.
Con passo calmo cerchiamo di uscire, ma dato che di turno oggi c'è Victoria, vengo riconosciuta e fermata.

'Margaux dove stai andando? Non puoi uscire lo sai'

Mi giro verso di lei per poi dirigermi verso il bancone dove adesso lei è in piedi ad osservare ogni singola mossa che faccio, pronta a chiamare qualche dottore se dovessi scappare.

'Victoria ti prego, solo un paio d'ore, mia madre è in una situazione pericolosa, poi domani ti spiego tutto, ma ti prego fammi andare'

'Non posso Margaux, se le infermiere venissero su a controllarti e non ti vedessero, la colpa cadrebbe su di me, sono io che devo osservare chi entra e chi esce'

'Ti prego Victoria, si tratta solo di un paio d'ore, forse anche meno.'

'Cosa dico se le infermiere non ti trovassero? Margaux è troppo rischioso'

'Dici che sono uscita per qualche ora con mia madre.
Dici che oggi è il giorno in cui 7 mesi fa mio padre ha fatto l'incidente e sono dovuta uscire con mia mamma.'

Perché me le invento così difficili e dolorose le bugie?

'No Margaux, dico che oggi è il compleanno di tua madre e volevi farle una sorpresa ma ora vai prima che cambio idea e ti porto su in camera tua chiudendoti a chiave'

'Okay okay ora vado.'

Le dico prima di girarmi e dirigermi di fretta verso l'esterno, ma prima di uscire mi giro di nuovo verso Victoria per poi dirle un 'grazie' ricevendo come risposta da lei un bacio volante.
Amo quella ragazza, farebbe di tutto per vedermi felice.
Usciamo dall'ospedale e andiamo verso la macchina di Niall: un Mercedes nero opaco assolutamente enorme, sedili rivestiti in pelle marrone chiara e il manubrio in camoscio marrone scuro.
Il cruscotto è rifinito in legno laccato mentre la radio ha più di 30 tasti che io trovo assolutamente inutili e senza senso.
Dire che il prossimo anno dovrei già prendere la patente, quando non so nemmeno quale sia l'acceleratore o il freno.
Anzi, a dire il vero non so nemmeno a cosa serva la frizione.
Entriamo e io mi siedo al posto del passeggero davanti, sentendo subito la morbidezza dei sedili in pelle.
Il mio culo sta facendo i salti di gioia.

'Niall, tu hai una macchina così, e neanche me lo dici?'

'Perché? Ti interessano le macchine?'

A dire il vero..già tanto se riconosco che è una Mercedes.

'No a dire il vero no, ma oddio è splendida'

'Vuol dire che ti ci porterò più spesso se ti piace così tanto'

Mi sorride per poi mettere in moto e partire verso casa mia.

'Dovresti dirmi la via di casa tua'

'Fifth Avenue, sai dov'è?'

'Se so dov'è? È il quartiere più ricco qui.'

Bhe non ha tutti i torti. In quella via ci sono solo ville stratosferiche, alte anche 4/5 piani, e forse la mia è la più piccola di tutte, ma insomma, eravamo solo in tre, di una villa a 4 piani cosa ce ne facevamo?
Anche se c'è un po' di traffico dato che le persone escono tutte a quest'ora dagli uffici, riusciamo ad arrivare abbastanza velocemente a casa mia.
Parcheggiamo dall'altra parte della strada per poi avvicinarci alla grande abitazione dove sono cresciuta.
Si insomma, non sarà alta 4 piani, ma è alta 2 più una piccola soffitta.
Ohw, da quanto tempo non venivo qui.
Ci avviciniamo alla porta blindata nera con la maniglia in oro, mentre io con mano tremante, l'avvicino per suonare il campanello dove c'è ancora scritto il cognome di mio padre oltre a quello di mia madre, e farò di tutto perché rimanga li.

'No Gil smettila'

Sentiamo mia madre ripetere tra le risate.
È tutto risolto allora.
Stanno scherzando tra di loro.
Come se a me non fosse successo niente.
Ma alla fine sono stata io a non dirle la verità, no?
Vorrei solo suonare, entrare e urlare che mi ha picchiata facendole vedere il livido che mi ha lasciato sulla guancia.

'Margaux'

Bisbiglia Niall accarezzandomi la schiena dolcemente.

'Suona e vedi soltanto se mia madre ha qualche segno sul corpo, poi se tutto va bene, dici che hai sbagliato e te ne vai, ti prego'

'Certo, non c'è problema.
Tu dove rimani?'

'Qui, dietro il cespuglio'

Annuisce mentre io mi sistemo dietro l'alta siepe cercando di nascondermi il più possibile.
Niall dopo aver controllato che non mi si vedesse, suona.
Aspettiamo qualche secondo prima di trovare alla porta mia mamma sorridente.
Era davvero da tanto che non la vedevo così, e sarei felice in questo momento, se solo non fosse Gil l'uomo che la sta rendendo "felice".

'Scusi, c'è Lauren?'

'No mi dispiace, credo che tu abbia sbagliato'

'Ah mi scusi, grazie comunque'

'Si figuri, arrivederci'

Gli sorride mia madre prima di chiudere la porta.
Niall si allontana un po' dalla porta e dopo aver controllato che non ci sia nessuno, mi fa segno di uscire e lo raggiungo.
Silenziosamente ci dirigiamo di nuovo in macchina, sedendoci nei posti di prima.
Ovviamente.

'Nessun segno?'

'Nessun segno'

Afferma Niall guardandomi con il suo bellissimo sorrisone che mostra l'apparecchio che trovo tanto adorabile su di lui.
Istintivamente lo abbraccio, trovandomi poi avvolta tra le sue braccia.
Quelle braccia.
Le braccia sbagliate e che io devo dimenticare.
Me l'ha detto lui, o sbaglio?
Mi stacco rimettendomi seduta e abbassando lo sguardo.

'Scusa, non dovevo'

'È proprio di questo che volevo parlarti prima'

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#spazioautrice
Heey girls🎀
Eccovi un altro capitolo, spero ve gusta🌟
Grazie a chi legge, e buonanotte💖

Problems||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora