•Chapter number XXXIV•

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NIALL'S POV
Sono consapevole del fatto che mi sto comportando da totale coglione, ma non so cosa mi è preso.
Quando ha rimarcato quel "grande", un senso di rabbia mischiata alla gelosia si è impossessata di me.
E quando mi succede, posso diventare davvero troppo acido, finendo col litigare con le persone. Io non volevo litigare con Margaux, e cazzo, quello che ho visto era davvero troppo.
Come la guardava quel..Leo?
Insomma quel ragazzo.
Come la guardava, come le sorrideva, coma la toccava, come le parlava, era davvero troppo.
Non si tocca quello che è mio.
Mi pento di non essere andato da lei ieri pomeriggio, speravo venisse lei da me a chiedermi scusa, ma infondo lei ci ha provato e io l'ho praticamente cacciata via, quindi perché dovrebbe scusarsi lei?
Sono io lo stronzo.

'Scusa?'

Una voce femminile non familiare mi arriva alle orecchie da dietro le spalle e dopo che sono riuscito a prendere il caffè senza essermi bruciato le dita, mi giro verso di lei.
Uoh, una ragazza davvero..prosperosa.

'Si?'

'Non so come si usa la macchinetta e vorrei un caffè, potresti spiegarmi?'

Non sa usare una macchinetta?
Qualcuno mi spieghi cosa c'è di difficile nell'usare una macchinetta del caffè.
Forse la cosa difficile è scegliere la quantità di zucchero?
O infilare le monete?
Non ne ho idea.

'Mh, certo'

Mi porge la moneta che prendo e infilo dentro la macchinetta per poi chiederle quale vuole e selezionare anche la quantità di zucchero che desidera.

'Non era poi così difficile'

Dice ridendo e guardandomi negli occhi.
Anche i miei sono fissi nei suoi.
Si, nei suoi..occhi.
Occhi.

'Esatto'

Mi abbasso i Rayban neri che porto sempre con me, sugli occhi, così che se il mio sguardo fosse sceso al di sotto del suo mento, non mi avrebbe visto.
Ma è davvero inutile qui dentro e sembrerebbe ovvia la cosa, quindi li riporto su.

'Come ti chiami?'

'Ehm, Niall, tu?'

'Siria'

Che nome di..merda.
Margaux è molto più bello.
Riprendo il caffè in mano e dato che è già leggermente freddo, inizio a sorseggiarlo così da non scottarmi la lingua.

'Quanti anni hai?'

Chiede mentre la macchinetta avvisa che il caffè è pronto.
Perché tutte queste domande?
Non voleva solo imparare a come prendere il caffè da una macchinetta?

'19'

Le dico con tono non curante e guardandomi intorno, sperando che capisca che a me non interessa.
Con mia sorpresa vedo Margaux dirigersi verso l'uscita dell'ospedale, con lo sguardo verso il basso e i capelli mossi che le ricadono sulle spalle.
È bellissima.

'Io ne ho 21'

Mi dovrebbe interessare?
No perché non mi interessa.
Annuisco per poi riportare lo sguardo su Margaux che si dirige spedita verso l'esterno.
Perché non sto andando da lei?
Perché non la sto rincorrendo per andarle a parlare e chiederle scusa per tutto?
Perché la mia mente continua a urlarmi di iniziare a camminare verso di lei prima che si allontani troppo, e invece le mie gambe fanno il contrario?
Involontariamente va a sbattere contro un ragazzo alto e magro con la carnagione scura.
Subito alza il viso, forse per chiedergli scusa, mentre lui le sorride e si massaggia la spalla.
Iniziano a parlare come se si conoscessero da anni, e quel senso di rabbia e gelosia che è nato in me ieri, sta ritornando tutto in questo momento.
Vedo Margaux girarsi e puntare il suo sguardo nel mio per poi riabbassarlo subito e girarsi verso il ragazzo davanti a lei.
Dopo qualche secondo di conversazione, vedo che si affianca a lui per poi iniziare a camminare verso la grande uscita dell'ospedale, ma prima, il ragazzo si gira verso di me per lasciarmi uno sguardo assassino.
Se è così che vuole fare ogni volta che litighiamo, bhe, che facesse pure.

Problems||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora