•Chapter number XVI•

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Esco dalla doccia per poi vestirmi e asciugarmi i capelli che ho lasciato mossi, dato che di lisciarli non ne ho proprio voglia adesso.
Ritorno in camera mia e subito vengo distratta dal vibrare del mio telefono posto sul comodino.
Lo afferro per poi vedere che mi sta chiamando mia madre.
In un primo momento avrei deciso di non rispondere, di evitarla, ma poi mi è venuto in mente che mi chiama soltanto per delle emergenze.

'Pronto mamma, dimmi'

Dall'altra parte sento solo silenzio, non risponde, magari si è sbagliata e mi ha chiamata per sbaglio.

'Mamma? Mi senti?'

Un singhiozzo spezzato mi arriva alle orecchie, capendo poi che sta piangendo, dati i numerosi singhiozzi che sento dopo qualche secondo.

'Mamma, cosa sta succedendo? Perché stai piangendo?'

'Gil'

'Gil cosa? Mamma cazzo parla'

Le urlo io.
So che non dovrei urlarle ma mi sto agitando e lei non vuole parlare.
Giuro che se quel figlio di puttana le ha fatto del male, lo mando in carcere.

'Gil, è venuto a sapere del fatto che tu non vuoi che ci sposiamo.
Ha iniziato a urlare, a sbattere i piatti per terra, le bottiglie di vetro contro i muri, le cornici con le foto di papà rotte in mille pezzi.
Margaux ti prego stai attenta, sta venendo da te'

«le cornici con le foto di papà rotte in mille pezzi» quel grandissimo stronzo ha rotto le cornici con le foto di mio padre e si è permesso pure di urlare contro a mia madre?

'Ti ha alzato le mani?'

'No, non l'ha fatto, ma ti prego, fa che non ti faccia del male, chiama i dottori, di loro di rimanere con te mentre lui ti parla'

'Va bene, ora li vado a chiamare prima che arrivi, tu intanto stai tranquilla, non mi farà niente, non preoccuparti a dopo'

Le dico velocemente per poi chiudere la chiamata.
Sto cazzo che non mi farà niente, mi alzerà le mani di sicuro, lo conosco troppo bene quella specie di uomo, in passato si è limitato ad alzare la voce con me, a trattarmi male, ad offendermi, solo perché alla fine quello che vinceva era sempre lui, io mi arrendevo e lo lasciavo vincere, ma oggi non sarà così, quell'uomo non deve toccare mia madre, lo mando in galera in un batter d'occhio.
Mi alzo velocemente dal letto per poi andare verso la porta e aprirla, ritrovandomi difronte Gil.

'Ciao Margaux'

Senza che potessi rispondere, mi spinge all'indietro facendomi cadere per poi chiudere la porta dietro di se a chiave.
Ora sono in trappola, non posso fare più nulla.

'Alzati oppure ti alzo io, e ti giuro che non sarà una cosa piacevole'

Mi urla contro mentre io mi alzo e mi allontano il più possibile da lui.

'Tua madre ha detto che sei venuta a sapere del matrimonio, non è così?'

'Si'

'Tua madre mi ha detto anche che non vuoi che ci sposiamo, non è così?'

'Si'

'E..posso sapere il perché?'

'Perché sei un figlio di puttana, mi tratti di merda, mi offendi, non mi rispetti, e intanto con mia madre fai l'angioletto del cazzo, sei un uomo di merda'

Gli urlo quelle parole in faccia.
Desideravo farlo da tanto, troppo tempo, e non so nemmeno dove abbia trovato il coraggio di farlo ora.
Come mi sarei aspettata, quelle parole lo fanno reagire.
Mi raggiunge per poi prendermi per il colletto della maglia e sbattermi violentemente contro il muro, procurandomi un dolore atroce alla schiena che mi toglie il respiro.

'Figlio di puttana a me non ci chiami, quello è tuo padre'

A quelle parole il mio ginocchio si alza istintivamente, colpendolo nelle parti basse, ma nonostante il dolore, mi colpisce in faccia con la mano, così forte da farmi girare la testa di lato.
Ho la schiena che mi fa davvero troppo male e la guancia che mi sta andando a fuoco.

'Non potrai fare niente per annullare il matrimonio, tua madre ascolterebbe sempre me, a lei non frega un cazzo di te, ti lascerebbe anche morire di fame, se solo poi non subisse delle conseguenze'

'Mia madre mi vuole bene, e se solo provi a toccarla, giuro che ti mando e in galera e ti faccio morire lì dentro'

'Mandami pure in galera, ma appena uscirò, verrò a cercarti, ovunque voi siate, e vi ucciderò segna ritegno.'

'Sei un uomo schifoso, dovresti solo morire'

'Come tuo padre?'

Prima che potessi rispondere, mi sbatte un'altra volta al muro per poi lasciarmi cadere per terra.
Si avvicina alla porta e la apre, mi lascia un ultimo sguardo per poi dileguarsi fuori lasciando aperta la porta della camera.
Mi alzo con fatica dato che quel pezzo di merda mi ha fatto sbattere la schiena contro il muro, e vado a chiudere la porta, ma prima che potessi farlo, vengo bloccata da qualcuno.

'Margaux aspetta dovrei parlarti'

Dice Niall per poi aprire la porta.

'Va bene, entra'

Mi giro dalla parte opposta per non fargli vedere il mio volto, dato che so che sono ancora rossa in viso per lo schiaffo che mi ha tirato quel coglione.
Mi siedo sul letto voltata verso di lui e appoggio la guancia sul palmo della mia mano, cercando di nasconderlo.

'Margaux, tutto bene?'

Chiede preoccupato Niall mentre io gli sorrido per farlo tranquillizzare.

'Si, certo'

'Ma sei un po' rossa sulla guancia, cos'hai fatto?'

Cazzo, pensavo di essere riuscita a nascondere il rossore per bene.

'Eh no, niente, avrò sbattuto da qualche parte prima, e mi sarà diventato rosso'

'Fai vedere, magari ci serve del ghiaccio'

Dice avvicinandosi a me, mentre io cerco di allontanarmi tenendo ancora la mano sul viso.

'Niall non è niente, stai tranquillo'

Ignorando quello che gli ho appena detto, mi afferra la mano e me l'allontana dal viso, facendo scorgere così il segno rossastro formatosi sulla guancia.

'Margaux, chi è stato?'

'Niall, non è niente, lascia stare'

'Questo segno non è "niente", dimmi chi ti ha toccata'

'Gil'

'Il fidanzato di tua madre? Perché?'

'Perché è venuto a sapere da mia madre che io non accetto il loro matrimonio'

'Dovresti denunciarlo, non può metterti le mani addosso'

'Non posso'

'Si che puoi, anzi devi.'

'No Niall, mi ha minacciata, mi ha detto che se lo faccio finire in carcere, appena esce viene cercarmi e il resto puoi benissimo intuirlo da solo'

'E se chi lo denuncia non fossi tu, o tua mamma?'

'No Niall non farlo, crederebbe comunque l'abbia sporta io la denuncia'

'Troveremo una soluzione'

Sospira ormai arreso Niall.
Annuisco per poi trovarmi avvolta tra le sue braccia, mi sento così protetta quando c'è lui, sembra che niente e nessuno possa farmi del male se c'è lui qui con me.

'Grazie'

Grazie per esistere, grazie per esserci, grazie per prenderti cura di me, grazie per farmi sentire al sicuro tra le tue braccia, grazie per tutto.

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#spazioautrice
Heey🎀
Sto notando che le visualizzazioni stanno aumentando ogni giorno sempre più, mi fa piacere che a qualcuno piaccia la mia storia.
Grazie a chi legge💞

Problems||Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora