•Chapter number 42•

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'Ti prego, vi mettereste nei casini tutti e due'

'Solo lui finirebbe nei casini'

'Sai meglio di me come potrebbe reagire'

Gli bisbiglio a voce bassa avvicinandomi al suo orecchio così da non farmi sentire da Niall.
Sospira, fissando il suo sguardo preoccupato nel mio per qualche secondo, distogliendolo dopo qualche secondo e puntandolo su di Niall.

'Non dirò niente'

Afferma ritornando con lo sguardo nel mio.
Avrei voluto anche io che Niall la pagasse per quello che ha fatto, ma sinceramente non voglio che si metta nei casini per una cazzata, le cose si possono risolvere anche parlando, non per forza con la violenza.
Arriva l'ambulanza e dopo avergli medicato le ferite, lo portano in ospedale per fargli qualche controllo, dato che poco prima era svenuto.

'Andiamo Margaux'

Dice Zayn afferrandomi per la mano e trascinandomi verso la sua macchina, appena vediamo che l'ambulanza si è allontanata dal palazzo.

'Non puoi portarla via da me'

Gli ringhia contro Niall mettendosi davanti a Zayn e bloccandoci il passaggio.

'Non ti avvicinare più a lei, sei troppo pericoloso'

'Non sono pericoloso, ho reagito così solo perché mi ha fatto incazzare troppo'

'Pensi che Margaux non ti farà mai incazzare?
Te lo dico io: lo farà.
E non voglio che le fai del male, quindi te la farò vedere solo quando riuscirai a controllare la tua rabbia, hai capito?'

'Non sei nessuno per lei, non puoi portarmela via'

Gli urla contro Niall afferrandomi l'altra mano e avvicinandomi a lui.

'Ragazzi, basta'

Mormoro così da ottenere l'attenzione dei due.

'Smettetela di litigare, sono grande abbastanza per decidere cosa devo fare'

Annuncio per poi staccarmi dalla presa dei ragazzi e incamminarmi verso il centro della città, da sola.
Odio il fatto che qualcuno debba decidere per me, debba decidere cosa devo fare, sono abbastanza grande e matura per farlo da sola, o no?
Io e Niall stiamo litigando più in questo periodo che quando eravamo in ospedale.
Forse sta notando com'è il mio vero carattere, che fuori dall'ospedale sono totalmente diversa, e magari si sta pentendo per avermi pregato di rimanere al suo fianco, ci vuole rinunciare, perché il mio carattere non gli piace.
Ma anche lui è totalmente differente da com'era in ospedale.
Non è quel Niall dolce e innocente dei primi giorni, e non so cosa darei per ritornare a quel periodo.
Magari basterebbe un po' d'impegno da parte di tutti e due, ma siamo troppo testardi e orgogliosi per ammetterlo e per lasciarci andare.
Mi giro indietro verso di loro e abbasso lo sguardo quando noto che mi stanno ancora fissando immobili, uno di fianco all'altro.
Sospiro girandomi e continuando per la mia strada, anche se andrei dalla parte opposta in questo momento.
Non sopporto farli soffrire, odio quando soffrono per gli altri, e odio ancor di più quando lo fanno per me.
Sono davvero troppo importanti, ma io sono così.
È il mio carattere e sfortunatamente non posso cambiarlo.
Dopo 10 minuti di cammino, arrivo in centro e come sempre, mi dirigo verso il grande parco, andandomi a sdraiare sulla collinetta dove mi aveva portato Niall.
Il sole ormai già tramontato, crea sfumature arancioni e rosse sull'orizzonte, mentre il cielo rimane azzurro, un po' più scuro, data l'ora.
Di nuvole non ce n'è traccia e l'aria fresca si sta già facendo sentire, si sta davvero benissimo, non fa ne caldo ne freddo.
Passo un'ora sdraiata li, a guardare il cielo scurirsi sempre più, mentre le stelle già iniziano a far capolino insieme alla luna, che trovo un po' più splendente del solito.
Conto le stelle, che sono davvero tantissime, ma sento il mio cellulare vibrare, e sono costretta a fermarmi a 132, perdendo così il conto.

'Pronto?'

Mormoro sapendo che è Niall, preoccupata per quello che mi possa dire.
Qualche istante di silenzio segue, sentendo infine un suo sospiro.

'Dove sei finita questa volta?'

'Sono al parco'

'Stai guardando anche tu le stelle?'

'Si, le sto contando'

'A che numero sei arrivata?'

'132'

'Io 126, ho perso il conto già da un po''

Ridacchia mentre sorrido pensando che anche lui stava contando le stelle nello stesso momento in cui lo stavo facendo io. Sembra così romantico.
Sembra.

'Tu..cos'hai intenzione di fare?'

Mi chiede dopo qualche secondo di silenzio.

'In quale senso stai parlando?'

'Insomma..sembra che stia andando tutto male tra di noi, andava meglio quando eri in ospedale'

Allora non l'ho pensato solo io.

'L'ho pensato anche io'

'Pensi sia meglio chiudere qui?'

Sarebbe meglio chiudere qui?
Sarebbe meglio lasciare andar via la persona che più ami in questo mondo, l'unica che hai ancora in questa vita, solo perché ti ritrovi un carattere di merda?
Sarebbe meglio continuare a soffrire per il resto della tua vita, consapevole del fatto che la persona che ami, non sta più soffrendo per colpa tua, ed è felice insieme da un'altra?
Forse si.
Forse è meglio così.

'Credo sarebbe inutile portare avanti qualcosa che alla fine ci farebbe soffrire entrambi'

'Vuol dire che ci stiamo lasciando?
Vuol dire che stiamo davvero facendo finir tutto quello per cui abbiamo lottato?'

Vorrei tanto che non fosse così, amore mio.

'Temo proprio di si, Niall'

Affermo con tono di voce basso e tremolante. Voglio solo scoppiare a piangere, scappare via, lontano da tutti, perdere la memoria, non ricordarmi più di niente e di nessuno, ricostruirmi una vita, non m'importa come sarà, perché ormai ho perso lui, e questo vuol dire che ho perso tutto.

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#spazioautrice
Heey❄️
Ora mi odierete a morte, lo so, ne sono consapevole ahah
Mai non preoccupatevi, c'è ancora molto altro da raccontare.
Grazie tante a chi legge e chi vota, vi voglio bene🌸

Problems||Niall HoranWhere stories live. Discover now