In sopravvivenza.

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T/n 's pov
Quel pomeriggio, non ero in vena di parlare, ma guarda caso tutti cercavano di avere un qualche dialogo con me. Non ci riuscivano proprio a starsene tranquilli.
"T/n posso chiederti una cosa?" Mi avvicinò Naruto.
"Se proprio devi" risposi osservando lo spiedino di pesce che avevo in mano.
"Ecco. Io, Sakura e Sasuke ti siamo mancati per tutto questo tempo?" Mi chiese sotto voce mentre Kiba e Choji parlavano e Shikamaru e Neji erano troppo intenti a fare gli affari loro.
"Che domande." Affermai " certo che mi siete mancati" aggiunsi. Lui sorrise leggermente.
"Anche tu mi sei mancata" affermò abbracciandomi. Un abbraccio sincero, che davvero sembrava fatto con le migliori intenzioni. In quel momento neanche io credevo di poter essere tanto emotiva, ma mi commossi e delle lacrime scesero sulle mie guance.
"Ritroveremo Sasuke e lo porteremo a casa insieme. Non è vero?" Gli chiesi io.
"È ovvio, quel pianta grane non può andarsene proprio ora" disse il biondo sorridendomi.

Oh Naruto, tu e le tue ambizioni che potrebbero portarti alla gloria quanto alla rovina. Ma fino a quando non sarà affermato uno dei due scenari. Continuerò a sperare e pregare che sia il primo. Sei un ragazzo tanto dolce, testone e determinato, ma anche nei tuoi occhi riesco a leggere la paura di non riuscire nel tuo intento. Il timore di non ritrovare Sasuke. La testa inizió a farmi male ed emisi un verso di dolore.
"T/n stai bene?" Mi chiese lui toccandomi la spalla. Improvvisamente, subito dopo quel tocco rividi qualcosa. Un verso stridulo. Il pianto di un bambino. La scena di fronte a me era una gabbia. All'interno vi era qualcosa di estremamente potente, che a me era ignoto dati i lineamenti del tutto soffusi. Un bambino dai capelli biondi, appena quattro anni, era alto quanto uno sgabello. Naruto. Aveva in mano una chiave, della gabbia probabilmente. Un immagine retorica. E poi di nuovo il pianto di un bambino. Dei capelli biondi che sinuosi si muovevano al vento. Una persona che non riuscii a distinguere mi diede un bacio sulla fronte, mi rincuorava pur non conoscendola. La vista mi si schiarì e un lampo bianco interruppe la mia visione. Ritornai al presente. Il respiro era affannoso. Di nuovo. Quelle visioni strane mi offuscavano la mente.
"Stai bene?" Ripeté Shikamaru.
"S-si sto bene. Tutto a posto" risposi
"Eppure mi è parso il contr-" interruppi Kiba.
"Sto bene" affermai leggermente nervosa. Quel momento mi stava assorbendo ogni pensiero. Senza neanche accorgermene virai la mente sui rovi di prima. Erano gli stessi della foresta. Pieni di spine e completamente neri. Nulla di più terrificante.
"Vi ho insegnato qualche trucco di sopravvivenza, naturalmente quand'è così dovrete cercare una grotta" dissi io chiaramente.
Le mani, mi facevano ancora male. Non era una cosa abituale ciò che mi era successo. Sentivo man mano il problema sempre più vicino. Forse avrei dovuto evitate l'uso dei rampicanti per un po'. Mangiai ciò che avevo in mano, posando lo spiedino vuoto sul fuoco ardente. Mi misi in un angolo del piccolo rifugio di fortuna. Fuori ancora pioveva. Il tintinnio dell'acqua si sentiva al di sopra della capanna di rovi e argilla.

Shikamaru's pov.
Ciò che le era successo era un po' strano, pareva come bloccata. Un'ora fa più o meno, mentre stavamo mangiando, come se si fosse ricordata qualcosa. Si era addormentata, con Sky che le racchiudeva con la coda le spalle e con il corpo la testa. Sembravano in simbiosi, ogniuno ricavava qualcosa dall'altro e riuscivano a fare tutto insieme. T/n ricavava conforto e Sky affetto. Spesso avevo pensato anche a quella palla di pelo, come una parte di T/n. Anche lui come lei era rimasto indietro. T/n non aveva genitori che si occupassero di lei e Sky non aveva un branco ad insegnargli come andava avanti il  il circolo vizioso che è la vita. I due si completavano pur essendo esseri completamente diversi. Avrei potuto dire la stessa cosa di Kiba e Akamaru, ma il rapporto che T/n aveva con quel lupo era qualcosa fuori l'ingegno umano. Un lupo, un animale completamente selvaggio. Uno spirito libero che niente e nessuno poteva fermare. Lei però non lo stava fermando, stava solo condividendo con lui, la sua libertà.

T/n 's pov
Essere un ninja era immensamente difficile. Non mischiare sentimenti con interessi. Non ascoltare il cuore, ma la mente. Avere una vista selettiva, rivolta solo a ciò che è di interesse per il gruppo. Ma tutto questo sistema può crollare a pezzi, basta una folata di vento per far cadere una torre di carte come basta un piccolo e semplice intoppo per dileguare la complicità di un gruppo di compagni.
Ero appena tornata da un viaggio molto lungo, ero sconvolta di mio per il fatto accaduto alla foresta e avevo accantonato il libro, nascosto sotto la rete di bamboo del divano. Ero appena tornata e tutto era sfiancante, ma il cuore mi diceva di muovermi. Un mio amico aveva bisogno di me. Avevo il presentimento che non sarebbe stato affatto facile riportare Sasuke a casa.
Il cuore diceva di andare e il cervello di riposarmi per un po'. Ma le emozioni avevano avuto la meglio. Nulla era diventato più forte che il sentimento di ribalta e di responsabilità che avevo nei confronti dei miei compagni. Ma il mio istinto non sbagliava mai. La sopravvivenza era sempre stato pane quotidiano per me, fin dalla mia solitaria e nuvolosa nascita.

Angolo me
Si okey questo capitolo poteva essere più carino, ma vabbè cercherò di fare di meglio poi •^•
Emma out~

Ti Amo per Natura (Sasuke x reader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora