Capitolo 162: La Guerra: La Storia di Moony

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"Mi sono fatto male alla caviglia," Remus si chinò per tirare su la coperta sul suo piede dolorante. Sembrava orribile alla luce del giorno, tutto gonfio e nero di lividi. Sirius si coprì la bocca, ma Marlene si limitò a rimproverare,

"Abbastanza facile." Lo colpì con la sua bacchetta, e Remus provò una strana sensazione di solletico prima di un *pop* - ed era come nuovo. "Avrai ancora bisogno di riposare", lo ammonì Marlene.

"Sei una leggenda, Marls," disse Remus con gratitudine, e poi iniziò a tossire, quel latrato ruvido e roco a cui si era quasi abituato. "Scusa," farfugliò, con gli occhi lucidi, "Ho un po' di tosse."

Sirius stava facendo una smorfia, e sembrava più angosciato che mai, la mano ancora sulla bocca. Marlene tirò giù le lenzuola e appoggiò la testa direttamente sul petto nudo di Remus, ascoltando.

"-Un po' di tosse- il mio culo." Lei replicò, emergendo: "Hai una formidabile infezione al petto, ecco cosa."

Cominciò a svuotare la borsa, tirando fuori unguenti e bottiglie di pozioni, "Dovrò chiedere a qualcuno al St Mungo cosa è meglio per questo, non ho ancora fatto infezioni... ora... Madama Pomfrey mi ha chiesto di assicurarmi che tu abbia questo, è il tuo sonnifero. Sto lavorando su uno io stessa, ma il suo sarà più forte..."

"Non darglielo ancora!" Improvvisamente James era nella stanza, avanzando con il braccio teso. Tutti si voltarono a guardarlo, e lui si strofinò la nuca timidamente, "Ehm... scusate. È solo che finalmente sono riuscito a mettere le mani su Moody e lui sta arrivando..."

"Va tutto bene," disse Remus alla stanza.

Marlene sbuffò di nuovo. Posò la bottiglia della pozione sul comodino.

"Uno di voi si assicuri che lui beva tutto il prima possibile, ok?" Diede a James e Sirius uno sguardo severo, ed entrambi annuirono seriamente. "Devo andare al lavoro prima che si accorgano della mia assenza." Disse, raddrizzandosi ancora una volta.

Strinse la mano di Remus. "Sono così felice di riaverti, tesoro."

Si ritrasse, sentendosi un po' meglio per tutto. Si preoccupavano per lui. Era al sicuro con loro. Si stese sul cuscino e cercò di concentrarsi su quella sensazione.

James e Sirius rimasero imbarazzati.

"Ciao Prongs," provò Remus, un po' diffidente.

"Ciao Moony", James sorrise, i suoi occhi stanchi e scuri, "Stai bene?"

"Mi sentivo peggio."

James emise un suono che non era proprio una risata.

"Dove siamo, comunque?" chiese Remus, guardando la piccola stanza angusta.

"Cornovaglia." disse Sirius. "Ricordi il pub vicino al castello? Ho affittato una stanza. Eri... quando sei arrivato qui, non volevo spostarti. Sembrava il posto migliore. Fuori dai piedi."

"Qualcun altro sa..."

"No." ha detto Giacomo. "Solo noi, Marlene e Moody. È stato... le cose sono state dure, e con l'attacco di ieri sera, abbiamo pensato..."

"Attacco?!" Remus si sedette di nuovo, mentre gli eventi della notte prima tornavano alla ribalta in un tripudio di sangue, denti e capelli. "Merda, cosa è successo?! Qualcuno... era qualcuno..."

"Non dalla nostra parte". disse Sirius.

Questo non fece sentire meglio Remus, ma cercò di sembrare felice. Non poteva far sapere ai suoi amici quanto fossero diventati sfocati i confini tra "la nostra parte" e "la loro parte" per lui.

All the young dudesWhere stories live. Discover now