Capitolo 152: La Guerra: Infiltrazione

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Whatever happened to

All of the heroes?

All the Shakespeare-os?

They watched their Rome burn.

Whatever happened to the heroes?

Whatever happened to the heroes?

No more heroes any more

No more heroes any more

Lunedì 17 luglio 1978

Remus si recò a Diagon Alley da solo per la prima volta tramite un trasporto babbano. Beh; in realtà si era materializzato, ma aveva fatto due fermate solo per farlo sembrare convincente. Moody gli aveva proibito di usare la connessione dei Potter nel caso fosse stato seguito, e Remus era d'accordo.

Entrò nel vicolo attraverso il muro di mattoni vicino al Paiolo magico e si diresse dritto verso il pub. Danny era dentro, ad aspettarlo, sorseggiando un bicchiere di firewhisky. Sorrise timidamente a Remus,

"Avevo bisogno di un po' di coraggio olandese."

"Conosci la sensazione." Remus annuì, cupo. Ordinò lo stesso al locandiere gobbo.

Si allontanarono dal bar e trovarono un angolo tranquillo. Remus fece l'incantesimo muffliato per buona misura. Si scambiarono brevi convenevoli: Marlene aveva iniziato ad allenarsi al St Mungo e si stava divertendo, Danny non stava facendo granché.

"Ho dei risparmi, ovviamente; Non sono esattamente al verde," sospirò, "I Cannons mi hanno pagato abbastanza bene, potrei andare in pensione se volessi. Semplicemente non mi aspettavo così presto."

Remus non sapeva cosa dire, perché l'idea di avere un lavoro gli sembrava ancora troppo lontana. Anche l'uomo più anziano continuava a lanciare occhiate alle cicatrici di Remus. "Scusa", disse, quando fu sorpreso a fissarlo, "Io solo... lo sai. Mai visto..."

"Lo so." rispose Remus, cercando di rilassarsi un po'. Ingoiò l'ultimo whisky e tirò fuori il portasigarette. "Va bene. Hai...?"

"Solo una o due." Danny  rispose. "Supponiamo che ne ho di più. Oh, e il morso, ovviamente." I suoi occhi saettarono mentre lo diceva, nel caso qualcuno stesse ascoltando.

"Certo." Remus annuì, accendendosi la sigaretta e inspirando disperatamente. "Sai chi è stato?"

"Che importa?"

"Potrebbe," Remus scrollò le spalle, "Penso che sia importante per loro, comunque. Penso che quello che ti trasforma... ha una connessione con te, dopo. Potresti riconoscere il loro profumo. Potrebbero riconoscere il tuo."

Danny arricciò il naso disgustato.

"Come hai imparato tutta questa roba?"

"Alcune di queste cose sono solo esperienza. Alcune dai libri. Hai letto qualcosa?"

"No." Danny distolse lo sguardo: "Non sono mai stato uno che legge. Al St Mungo hanno detto di non preoccuparsi, comunque. Come se non ci fosse una cura".

"No," Remus si accigliò, in qualche modo infastidito da questo ragionamento, "No, non c'è una cura, ma... beh, ci sono ancora cose da imparare. Non è solo una malattia, sai, è quello che siamo".

"Non è chi sono." disse Danny, ferocemente, il pugno stretto sul tavolo.

Anche Remus distolse lo sguardo, imbarazzato. Danny non era pronto per questo, si rese conto. Era ancora in fase di negazione. Danny sollevò un braccio, facendo segno a Tom al bar per un altro drink. Remus si chiese quanti ne avesse già avuti. Sembrava scortese chiedere; Danny era più vecchio di lui, era nell'Ordine da più tempo.

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