Capitolo 138: Settimo Anno: Hope

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They fuck you up, your mum and dad.

They may not mean to, but they do.

They fill you with the faults they had

And add some extra, just for you.

But they were fucked up in their turn

By fools in old-style hats and coats,

Who half the time were soppy-stern

And half at one another's throats.

Man hands on misery to man.

It deepens like a coastal shelf.

Get out as early as you can,

And don't have any kids yourself.

La signora Hope Jenkins.

Remus si soffocò con la sigaretta, poi la lasciò cadere, bruciandosi un buco nei pantaloni. Urlando di dolore, balzò in piedi, accarezzando selvaggiamente la zona calda sulla sua coscia.

"Remus!" Lily lo fissò, allarmata, "Stai bene?!"

"Sì, sì..." Prese la sigaretta e la gettò fuori dalla finestra. Aveva accartocciato la busta con l'altra mano. Si infilò in tasca la carta stropicciata. "Solo... devo andare in bagno."

Corse nel piccolo bagno e sbatté la porta, cercando di regolare un po' il respiro. Ok. Ok. Avrebbe dovuto aspettarselo. Era stato lui a scriverle, dopo tutto.

Remus tirò fuori la lettera dalla tasca e l'appianò. Non avrebbe potuta aprirla davanti a Lily e James; avrebbe potuto dire qualsiasi cosa, ed era così impreparato. Si morse il labbro. Voleva un'altra sigaretta, disperatamente, ma aveva appena buttato l'ultima dalla finestra. Tipico.

Aprì lentamente la busta, facendo attenzione a non strapparla, come se potesse significare qualcosa. La carta era sottile come un fazzoletto e la spiegò delicatamente. La calligrafia adesso era più riconoscibile. Lo sapeva dalla lettera originale, scritta tanti anni prima, solo che ora era più esile; notevolmente storta, come se la mano avesse tremato mentre aveva scritto.

Caro Remus,

Mi dispiace che mi ci sia voluto così tanto tempo per risponderti. Temo di non essere stata bene e di non essere stata a casa per ricevere la posta.

Ero così felice di sentirti. Mi dispiace non poter scrivere di più, mia caro, ma mi piacerebbe sapere come stai. Si prega di scrivere nuovamente, all'indirizzo sottostante.

Con amore, mamma.

Le mani di Remus stavano tremando ora. 'Con Amore, mamma .' Che cazzo significava?!

Sentì la rabbia salire su di lui, pronto a inghiottirlo per intero. Il litigio con Sirius svanì nell'insignificanza; ora era davvero furioso. Era una rabbia che era rimasta sopita per molto tempo ormai, ma era sempre stata lì, nel profondo di lui. Una rabbia che non aveva una direzione, nessun altro scopo se non riempirlo di mania incandescente. Forse Greyback l'aveva messo lì. Forse l'abbandono di Hope lo aveva fatto. In questo momento non gliene fregava un cazzo.

Incapace di controllarsi, prese a calci la porta del bagno. L'ha prese a calci così forte che ha scheggiò il legno, rompendolo.

"Fanculo." Mormorò. "Ow." Sperava di non essersi rotto un dito del piede.

"Oh mio Dio, Remus?!" La voce di Lily risuonò di nuovo.

"Scusate." Disse, quasi d'istinto, mentre staccava il piede dalla porta. L'aprì.

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