Capitolo 32 pt.1

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Questo aggiornamento è dedicato a @primaveraatokyo
Come promesso, buon compleanno!


Jake era seduto in veranda.
I suoi occhi scrutavano l'orizzonte con una tetra convinzione che le cose erano ormai sul punto di dover prendere una trascendentale ed irreversibile piega.

Il messaggio di sua madre era stato chiaro, aveva una settimana esatta, non un secondo di più, per procurarle i soldi di cui aveva, a dirla sua, immensamente bisogno.

Jake non credeva alle sue parole, sapeva che quei soldi, dopo tutti gli anni passati a risparmiare tra un cliente e l'altro, erano diventati di seconda importanza per lei;
eppure, sapeva anche che doveva essere accondiscendente ed arrivare a patti con la donna, cercare di portare a termine definitivamente quel debito che gravava ancora sulle sue spalle e liberarsi, una volta per tutte, del suo fiato che umidamente ed incessantemente si ritrovava ad avere sul collo.

Se voleva voltare pagina, sapeva di dover cominciare con il chiudere prima di tutto il capitolo che ancora aveva lasciato irrisolto ed incompleto alle sue spalle.

Non poteva permettersi di continuare ed andare avanti con quell'instancabile testardaggine e convinzione che le cose, se lasciate a loro stesse, si sarebbero prima o poi risolte da sole.

Era stanco di fuggire dall'inevitabilità del domani, stremato dal continuo peso che tutte quelle sue azioni passate avevano inflitto sulla sua schiena in un continuo costringerlo ad avanzare, sprofondando sempre di più nella sua stessa paura e rassegnazione.

Mantenendo gli occhi puntati su quell'infinito orizzonte, proprio sulla linea che tingeva il mare di quel mescolarsi di rosacei e bluastri colori, Jake si chiedeva se un giorno sarebbe riuscito davvero a sentirsi libero dalle incombenze della sua vita.

Si domandava, con un continuo torturarsi dei suoi pensieri, se le responsabilità che lo avevano tristemente incatenato al suolo di quella sua patria, un giorno si sarebbero disciolte e lo avrebbero rilasciato, trasformandolo in una persona libera di prendere decisioni e di crearsi un futuro, senza apprensioni e senza preoccupazioni.

Voleva sentirsi come il mare, così vasto di possibilità, inebriato dalla varietà del mondo e della vita che lo popolava.

Voleva sentirsi diverso, come un tramonto, sempre atteso e mozzafiato, capace di togliere il fiato con la sua tenerezza e la sua dolcezza;
una carezza al velo celeste che era l'universo sopra di lui, pronto a tingerlo di colori talmente rari e talmente profondi da lasciare il suo ricordo impresso nella mente di chiunque lo conosceva.

Voleva semplicemente sentirsi come quell'infinito che osservava da quella piccola ed accogliente veranda, mentre sorseggiava il tè nero che aveva preparato con cura, inebriandosi di quei miliardi di sogni e di possibilità di cui ora, privo di indipendenza, non poteva far altro che limitarsi a fantasticare.

Con un sospiro profondo portò le sue mani in grembo, lasciando andare il manico di quella tazza scura ora posata sul tavolino di acero accanto a lui.

Era strano ritrovarsi in quel luogo, immerso nel silenzio, cullato solo dal rumore delle onde del mare e dai gabbiani che garrivano alti nel cielo, girando in circoli concentrici, pronti a fiondarsi sulle loro prede.

Era così inusuale sentire la mancanza e la malinconia, quel sentimento così tremendamente straziante che lo avvolgeva come una coperta di stagno, fredda e senza valore.

Non era più sicuro che quella che aveva intorno fosse davvero casa sua; da quando aveva lasciato Brisbane, con la convinzione di poter trovare rifugio nella vecchia villa della zia, non aveva ancora avuto la possibilità di sentire nuovamente quel passato calore e quella forte consolazione che aveva invece percepito con tenacia nel passato.

Interlude - Before The Sunrise | JakehoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora