Capitolo 6

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⚠️Attenzione: descrizione di attacco di panico (Giuro che dopo questo capitolo le cose inizieranno leggermente a migliorare)⚠️

"Sunghoon!"

Heeseung entrò dalla porta nello stesso istante in cui Sunghoon chiuse il cestino.

C'era una nuova luce negli occhi del maggiore, una luce che sapeva di orgoglio, ma anche tanta felicità.

Un nodo allo stomaco si strinse dentro il corvino che buttò giù un amaro boccone di saliva, colpevole.

"Hei" lo salutò.

Aveva la voce stanca, stremata dalla giornata di gare e dalla difficoltà fisica che gli dava l'insieme di fin troppi fattori.

Erano giorni che non riusciva a prendere sonno e tutte le volte si chiedeva come fosse possibile che gli incubi fossero più presenti di molte altre preoccupazioni.

"Agitato per domani?" gli domandò Heeseung, vedendolo che giocava con le proprie mani, sintomo di una costante ansia che non riusciva a placare.

Non era la prima volta che lo faceva, era accaduto anche in passato, soprattutto prima delle competizioni, ma c'era qualcosa in quel continuo sfregare di dita che lasciava un grosso dubbio nella mente di Heeseung.

"Un pochino, diciamo che il Free mi spaventa più dello Short"

Sunghoon non teneva gli occhi alti, non riusciva a guardarlo in faccia.

Era pallido come un cencio e le sue forze sembravano essere sull'orlo dell'esaurimento.

"Lo so"

Heeseung si avvicinò, ma si fermò di scatto quando vide Sunghoon indietreggiare, quasi avesse paura di lui. Per un attimo rimasero in silenzio, poi, con voce che passò da greve a più delicata, Heeseung parlò,

"Comunque ero qui per un altro motivo" ammise e gli occhi di Sunghoon tornarono saettanti verso di lui.

"E sarebbe?" chiese indeciso.

Non era esitante, ma c'era qualcosa nel modo in cui evitava di parlare con la sua diretta schiettezza che metteva Heeseung in una posizione scomoda, come quel giorno nel bagno, dove quello che aveva davanti gli era sembrato un estraneo.

"Volevo venire a farti i complimenti"

"Non ce n'è bisogno Seung, sai che-"

"No, non per la gara" lo interruppe prima che potesse dire altro,

"Cioè sì, anche per la gara, sei stato eccezionale e davvero ti ammiro, ma quello per cui volevo complimentarmi è per avercela fatta" non erano chiare le sue parole alle orecchie di Sunghoon, che lo guardava confuso, perso nel cercare di trovare un nesso logico con la realtà,

"Ho visto che ultimamente sei tornato a mangiare normalmente e tua madre mi ha confermato che finisci sempre quello che ti prepara, sono davvero orgoglioso di te"

E in quel momento, il nodo che aveva allo stomaco si strinse ancora di più.

Sentì la gola secca pulsare, nessuna parola che usciva.

C'era un senso di colpa nel modo in cui lo guardava che era quasi palpabile al tatto, ma non poteva dire nulla, non poteva giustificare quello che aveva fatto fino ad allora, non c'era una ragione.

La visita era passata, lui era di nuovo in gara, il suo sogno era a portata di mano, ma dentro di lui, tutto quanto, sembrava più fragile di un cristallo sul bordo di un tavolino.

Interlude - Before The Sunrise | JakehoonWhere stories live. Discover now