Capitolo 16

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"Quella di portarmi in posti sconosciuti è diventata un'abitudine per te?"

Jake aveva nuovamente deciso di trascinare Sunghoon in qualche strano ed ignoto posto nella periferia di Brisbane.

Quel giorno c'era abbastanza vento e l'afa estiva non era più pesante di un manto di seta leggero, mentre i suoi capelli venivano però scossi dalla brezza e gli sfioravano la fronte scoperta come lunghi fili di nero tessuto.

Il maggiore aveva deciso di passare a prendere il ragazzo direttamente di primo pomeriggio, dopo le sue lezioni, sotto l'appartamento di Hyunjung, bendandolo quasi immediatamente con uno spesso strato di telo corvino che gli aveva impedito in ogni modo di vedere la strada o anche solo il paesaggio intorno a sé.

"E quella di lamentarti sempre è diventata la tua"
Jake aveva le mani sui suoi fianchi e il minore non sembrava essere intenzionato ad allontanarsi da lì.

In realtà trovava quella lieve pressione e quel tenue calore rassicurante; incapace di vedere dove stava andando, entrando nell'ignoto, almeno poteva aggrapparsi a quell'unica piccola striscia di familiarità.

"Mi hai bendato, preso e trascinato per venti minuti di camminata, posso avere almeno delle proteste a riguardo?" borbottò Sunghoon avanzando cauto, un passo dopo l'altro facendosi lentamente guidare dal maggiore.

Erano arrivati a destinazione circa cinque minuti prima, dopo quelli che gli erano parsi più di trenta minuti di viaggio in auto, e subito avevano iniziato a passeggiare per un lungo viale con l'unico accompagnamento di qualche uccellino fischiettante e delle voci in lontananza di ragazzi che parevano divertirsi.

Sunghoon non aveva la minima idea di dove si trovassero e questo lo terrorizzava.

"Vedrai che ti piacerà" l'australiano, d'altro canto, era abbastanza sicuro delle sue parole.

Sapeva che il proprio piano poteva essere considerato in parte avventato e in parte fin troppo ambizioso, ma era convinto che senza dare almeno una possibilità alle proprie idee, non avrebbe mai raggiunto nessun obiettivo.

"Lo dici sempre" ribatté Sunghoon con secchezza.

Era stanco di non vedere nulla e, nonostante non avesse opposto più di tanta resistenza all'inizio del viaggio - in parte curioso, in parte semplicemente accattivato - ora cominciava a provare una sorta di dubbio nei confronti di tutto quel piano.

Era infastidito dalla mancanza dei propri sensi basilari e soprattutto dalla continua vaghezza del maggiore riguardo ai piani della loro giornata.

"Ti ho mai deluso?" chiese Jake avvicinando il viso al suo orecchio.

Sunghoon sentì il fiato caldo del ragazzo sfiorargli la nuca e una scia di brividi percorrergli la schiena.

Era piacevole come sensazione, ma anche solleticante.

"E' una domanda a trabocchetto?" aveva abbassato la voce a sua volta, eppure non si aspettava che essa potesse uscire così roca.

Per un attimo Jake dovette fermarsi e stringere ancora di più le mani intorno alla stretta vita del ragazzo.

Non capiva perché tutto quello, la vicinanza, la voce, le parole, gli facessero un effetto così destabilizzante.

"Hoon!" lo richiamò poi, spingendolo in avanti come a volersi riprendere.

Sunghoon non dimentico però l'esitazione che aveva messo nel suo camminare.

"Scherzo, scherzo" rise di sottecchi; iniziava a capire il proprio effetto sul corpo altrui e se ne compiaceva.

Interlude - Before The Sunrise | JakehoonWhere stories live. Discover now