Capitolo 14

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"Sunghoon!" Hyunjung, come in un déjà-vu, fermò Sunghoon non appena ebbe messo piede all'interno della struttura.

C'era freddo quel giorno, anche fuori dal palaghiaccio, ma Sunghoon indossava come suo solito una semplice maglietta a maniche corte; si vedeva la pelle d'oca sulle sue braccia.

La decisione di uscire, di inseguire il maggiore, era arrivata come un impulso necessario che non poteva rimandare e senza nemmeno accorgersene era già su un taxi diretto dall'altra parte della città.

"Hai per caso visto Jake?" chiese con urgenza nella voce.

Aveva il fiatone per aver corso fino a lì dalla fermata del taxi qualche centinaio di metri prima.

Non era più in forma come una volta, ma in quel momento non gli interessava più di quanto gli interessase trovare Jake.

Hyunjung deglutì a quella domanda; sapeva come le cose al momento potessero essere delicate e dopo i vari avvenimenti della giornata non era in grado di affrontare un ulteriore danno come quello che si sarebbe potuto venire a creare.

"Senti Sunghoon, so che avete discusso, ma non credo sia il momento giusto per parlargli" rispose quindi, cercando di rimanere il più vaga possibile sulle sue intenzioni e volontà.

Non voleva che Sunghoon facesse qualcosa di troppo avventato, soprattutto in un momento così delicato per Jake, ma non era nemmeno intenzionata a mentire spudoratamente davanti a suo nipote.

"Zia, ti prego, ho bisogno di vederlo, sono stato un idiota e.." ma la donna non lasciò finire quel rantolio del ragazzo,

"Non è il momento Hoon" rispose secca e Sunghoon si trovò spiazzato nel sentire una voce così gelida e tagliente arrivare da sua zia.

Era da tanto che non usava un tono così glaciale nei suoi confronti e Sunghoon fece qualche passo indietro, sbigottito da quel suo modo di fare, come un cucciolo impaurito.

Hyunjung parve accorgersi del suo sbaglio e immediatamente procedette a rimediare, rilassando i lineamenti del viso e sorridendogli rammaricata;

"Jake è impegnato e non credo sia la scelta migliore parlargli ora" aggiunse con molta più delicatezza, ma Sunghoon non colse comunque il consiglio ed imperterrito continuò la sua testarda richiesta.

"Lo so di aver sbagliato, ma aspetterò qua anche tutta la notte se dovesse servire" e lo avrebbe fatto.

Si sarebbe seduto su quel divanetto davanti a loro e avrebbe atteso, nel freddo di quella sala, per tutto il tempo che sarebbe stato necessario per vedere Jake.

Questa volta non aveva intenzione di mollare, non poteva lasciare che la sua situazione gli portasse via anche l'ultima cosa di buono che aveva trovato nella sua vita.

"Sunghoon, dico davvero, Jake non è nelle condizioni di parlare al momento e forse è meglio chiarire domani con calma" provarono ad insistere Hyunjung, ma tutto risultò inutile nello stesso momento in cui una voce, alta e con un'asprezza talmente tagliente che riusciva a fendere l'aria, si udì provenire da uno degli spogliatogli poco distante.

Sunghoon ne riconobbe subito il timbro.

"Cos'è stato?" chiese con una nuova preoccupazione sul viso.

Aveva gli occhi stretti in due sottili linee accusatrici e guardava la zia con impazienza costante.

"Sunghoon, davvero non..." ma il corvino non si fermò ad ascoltare le parole della donna, subito si sbrigò a correre verso lo spogliatoio dove la porta, con un oblò in vetro, rivelava tramite quella lastra tutto quello che doveva in realtà tenere nascosto e che, in un certo modo, stupì, scioccò ed incuriosì il ragazzo.

Interlude - Before The Sunrise | JakehoonWhere stories live. Discover now