Capitolo 22

600 43 7
                                    

"Sunghoon?"

Sunghoon stava steso sull'erba, lo sguardo rivolto verso l'alto, mentre il tiepido vento della giornata continuava a sfiorargli la pelle con tocchi gentili;
i suoi capelli, come divenuti parte integrante di quella natura tranquilla e pacata, si muovevano dondolando, seguendo il dirigersi dei fili d'erba e tramutandosi in parte di un tutto completo.

Il telefono era tenuto con una mano, mentre l'altra gli faceva da supporto sotto il collo, leggermente intorpidita, e i suoi occhi guardavano il cielo chiaro e sereno, tinto di un limpido azzurro privo di nuvole e inondato di un sole talmente splendente da costringerlo a socchiudere gli occhi.

"Hei..Niki?" chiese con voce tremolante, non sicuro di aver udito la corretta voce al di là della cornetta;
non lo stupiva il fatto che Heeseung si trovasse con Niki, ma lo lasciava perplesso l'idea che il minore avesse trovato il coraggio e la liberà per impossessarsi di quella chiamata prima che il suo migliore amico ne avesse modo.

Niki, dall'altra parte della linea, mugugnò in assenso, concedendosi poi di spiegare che cosa era avvenuto.

"Hei, scusa se ho risposto io, Heeseung è in doccia al momento e ha lasciato il telefono in camera"

Heeseung e Niki passavano molto tempo insieme, alternandosi tra l'abitazione di uno e dell'altro, ma mai Sunghoon avrebbe pensato che il suo amico sarebbe riuscito a raggiungere una confidenza tale da dimenticare il suo prezioso telefono nelle mani del suo ragazzo.

Non che ci fosse qualcosa di sbagliato, ma l'amaro in bocca, al pensiero di non essere più l'unico autorizzato ad utilizzare quel dannato marchingegno, non lasciò le labbra di Sunghoon, il quale, preso dallo scontento, si issò mettendosi a sedere.

Davanti a lui il fiume di Brisbane scorreva interrotto, in un fluire placido e sognante, senza scontrarsi con rocce, case o qualsiasi cosa d'altro.

Era come vedere un processo pulito, qualcosa di troppo perfetto per essere reso e creduto reale, eppure tra lo scorrere di quelle acque e il canto degli uccellini, per un attimo, Sunghoon si sentì in pace;
la luce del sole, con il suo calore, lo baciava e il venticello lieve lo cullava in quella meravigliosa e delicata natura.

"Figurati, non è un problema, sai quando dovrebbe uscire?" Sunghoon puntò una mano sul terreno per tenersi in equilibrio stabile, afferrando qualche ciuffo d'erba e sentendo il terriccio umido sotto di sé.

Era una sensazione piacevole, gli dava l'idea di essere ormai un tutt'uno con quella magica scena selvaggia.

È entrato una decina di minuti fa, conoscendolo sarà fuori a breve, ma tu come stai? Ho sentito che hai avuto un attacco dei tuoi qualche settimana fa" c'era titubanza nella voce del più piccolo mentre domandava e Sunghoon non poté far altro che chiedersi se fosse sempre stato così, se le persone avevano sempre visto in lui quel fragile bocciolo da proteggere, se ci fosse davvero una così esile fralezza in lui.

"Mh, sì ma non è stato nulla di grave tranquillo, tu piuttosto come stai, era da un po' che non ti sentivo" il corvino cercò di sviare il discorso, insicuro delle proprie risposte e di quello che Heeseung avesse raccontato a riguardo.

Non che non si fidasse di Niki, era un ragazzo splendido e sicuramente un ottimo amico, ma c'era qualcosa in quell'inizio di conversazione che non coincideva affatto con l'idea che Sunghoon si era fatto precedentemente della chiamata.

"Tutto bene, io ed Heeseung abbiamo deciso finalmente di andare a convivere e la nostra relazione sembra andare perfettamente anche se ultimamente lo vedo un po' giù" spiegò Niki accennando alle ultime novità.

Lui ed Heeseung avevano fatto un passo azzardato nella loro vita, ma era stato, sotto una certa luce, necessario.

Il maggiore non era più in grado di ragionare con la propria mente, viveva come un'anima perduta, vagante, senza uno scopo nella vita;
i suoi genitori avevano tentato di farlo tornare con i piedi per terra, ma per ogni secondo perduto a cercare di farlo ragionare, Heeseung si distanziava sempre di più dalla realtà, pressato dalla conoscenza delle condizioni del proprio migliore amico e dalla mancata possibilità di stargli accanto come era abituato a fare.

Interlude - Before The Sunrise | JakehoonWhere stories live. Discover now