Fix You. - Paulo Dybala.

By unpomifaridere_

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Rachele ha perso tutto sette anni fa. A 17 anni non ancora compiuti , in una strada del suo piccolo quartie... More

Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4.
Capitolo 5.
Capitolo 6.
Capitolo 7.
Capitolo 8.
Capitolo 9.
Capitolo 10.
Capitolo 11.
Capitolo 12.
Capitolo 13.
Capitolo 14.
Capitolo 15.
Capitolo 16.
Capitolo 17.
Capitolo 18.
Capitolo 19.
Capitolo 20.
Capitolo 21.
Capitolo 22.
Capitolo 24.
Capitolo 25.
Capitolo 26.
Capitolo 27.
Capitolo 28.
Capitolo 29.
Capitolo 30.
Capitolo 31.
Capitolo 32.
Capitolo 33.
Capitolo 34.
Capitolo 35.
Capitolo 36.
Capitolo 37.
Capitolo 38.
Capitolo 39.
Capitolo 40.
Capitolo 41.
Capitolo 42.
Capitolo 43.
Capitolo 44.
Capitolo 45.
Capitolo 46.
Capitolo 47.
Capitolo 48.
Capitolo 49.
Capitolo 50.
Capitolo 51.
Capitolo 52.
Capitolo 53.
Capitolo 54.
Capitolo 55.
Capitolo 56.
Capitolo 57.
Capitolo 58.
Capitolo 59.
Capitolo 60.
Capitolo 61.
Capitolo 62.
Capitolo 63.
Capitolo 64.
Capitolo 65.
Capitolo 66.
Capitolo 67.
Capitolo 68.
Capitolo 69.
Capitolo 70.
Capitolo 71.
Capitolo 72.
Capitolo 73.
Capitolo 74.
Capitolo 75.
Capitolo 76.
Capitolo 77.
Capitolo 78.
Capitolo 79.
Capitolo 80. - Epilogo.
Avviso per chi ancora segue Fix You.

Capitolo 23.

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By unpomifaridere_

           

L' aria fredda di Novembre ha colpito Rachele dritta in faccia , si alza il cappuccio della felpa pensando che le temperature fredde , nonostante tutto , siano proprio le sue preferite. Sono solo loro due , Gonzalo e' tornato in Italia dopo la seconda amichevole per stare vicino a Lara e alla loro bambina , alla fine e' una femminuccia.

"E' venuta Antonella a prendermi."
Dice Paulo con cautela mentre si avviano verso l'uscita.

"Non ti preoccupare , immaginavo , prenditi il tempo che ti serve."

"Vuoi un passaggio a casa?"

"Io e quella serpe della tua fidanzata nella stessa macchina? No grazie , chiamo un taxi."
Paulo ride mentre arrivano all'uscita dell'aeroporto , c'e ' gia' Antonella che con molto esibizionismo si e' praticamente buttata in braccio a Paulo che l'accoglie obbligatoriamente ma comunque staccato.

"Quanto mi sei mancato amore mio !"
Esclama lei prima di baciarlo , un bacio che Paulo ricambia a malapena intento a guardare Rachele che a testa bassa si allontana.

"Hey straniera , ti serve un passaggio?"
La voce di Mario le fa subito alzare il capo mostrando uno dei suoi migliori sorrisi , lascia cadere a terra la valigia e salta letteralmente in braccio al croato con quasi le lacrime agli occhi , non si e' resa conto di quanto le e' mancato fino ad ora , quando finalmente e' fra le sue braccia.

"Mi sei mancata tanto ."
Sussurra Mario nascondendosi nell'incavo del suo collo.

"Anche tu bel croato , davvero tanto."
Rachele lo stringe facendo scomparire tutto cio' che c'e' intorno a loro , senza nemmeno notare che Paulo e Antonella si sono avvicinati a loro mano nella mano .

"Ciao Mario."
Esclama Antonella ignorando completamente Rachele a cui cresce sul viso un sorrisetto ironico una volta che il croato l'ha rimessa a terra , Mario fa solo un cenno con la testa per poi stringere la mano di Paulo in segno di saluto , Rachele saluta solo Paulo per poi allontanarsi con Mario che le mette un braccio intorno alle spalle , lei si appoggia alla sua spalla circondandogli la vita .

"Mi fermo da te."
Non e' ne una domanda ne una richiesta , e' un'affermazione , non sono abituati a stare tanto lontani , passano un sacco di tempo insieme , questi dieci giorni sono stati abbastanza devastanti.

"Gia' lo immaginavo , non ho voglia di cucinare quindi prendiamo un paio di pizze dal napoletano sotto casa , non puoi capire quanto mi sia mancata la pizza , per quanto ami il cibo sudamericano , la pizza e' la pizza. "
Mario ride per poi mettere in moto la macchina ed andare finalmente verso casa di Rachele.

Sono le otto quando finalmente si siedono al tavolo con le due pizze davanti. Rachele sta raccontando tutto quello che e' successo negli ultimi due giorni in Argentina .

"Quindi la lascia. Wow. Sono colpito."

"Lo dici come se pensi che stia facendo una cazzata."

"No , non e' quello . E' solo che non me lo sarei mai aspettato tutto qua , per il resto sono contento se tu riesci a sbloccarti e  avere finalmente una relazione."

"Sai che questo non compromettera' le cose tra di noi vero?"

"Non ne sono cosi sicuro ma fingo di crederti."
Rachele rimane ferita da quelle parole , sa che nulla vale come il rapporto che ha con lui ma se lo tiene per se per non infierire e cominciare una discussione.

"Hai visto Ivana a Zagabria ? Sei cosi strano."

"Mi sono successe un sacco di cose in Croazia in questi dieci cazzo di giorni."

"E perche' cazzo non me ne parli ?"

"Perche' non ne ho voglia."

"Oh si certo , sempre cosi no? Io ti racconto le cose , cerco consigli da te , ti parlo . Io devo solo capire i tuoi silenzi di merda e i tuoi atteggiamenti bipolari del cazzo."
Rachele è frustrata ed esasperata perché questi comportamenti di Mario la feriscono da mesi.

"Sei la persona a cui racconto piu' cose ma non ti racconto tutto perche' semplicemente prima devo comprenderle io o voglio metabolizzarle."
Il tono freddo , di ghiaccio.

"Okay ma hai certi atteggiamenti che feriscono le persone , che feriscono me."

"Oh certo perche' tu non mi ferisci mai vero?"

"Cosa vuoi dire scusami?"
Chiede lei alzando un sopracciglio.

"Lascia perdere , mi e' passata la voglia di stare qua e di mangiare."

"Ovvio , prendi e vai , lasci frasi a metà e non racconti mai un cazzo."

"Stai tirando la corda Rachele , davvero smettila."
Mario si alza e prende la sua giacca per andarsene.

"Non tornero' io a parlarti sta volta.  Quando torni di buon umore sai dove trovarmi."

"Non ti ho chiesto di fare un cazzo Rachele , non fare la vittima della situazione."

"Vaffanculo Mario , vaffanculo !"
Ha sbraitato lanciando il cartone della pizza senza sforzarsi di trattenere le lacrime .
Mario la guarda ferito , uno sguardo che a Rachele fa male al cuore ma non dice piu' nulla , esce solamente dal suo appartamento , sbattendo la porta.
Rachele picchia un pugno sul tavolo esasperata , forti singhiozzi le escono dalla bocca senza far nulla per trattenerli o diminuirli , incapace di sopportare anche questa litigata , piega le gambe contro il petto cingendole con le braccia e appoggiando la testa sulle ginocchia , lasciando andare tutto il suo dolore da sola , in quell'appartamento che sta sera sembra enorme , freddo , vuoto.

-
È riuscita a prendersi un paio di giorni per sistemare le sue cose al rientro  dall'Argentina e terminare da casa i suoi articoli , ieri ha saltato la trasferta con la Sampdoria e scriverà l'articolo guardando la replica ,  come già successo in passato quando doveva essere presente ad altre cose durante le partite , Agnelli gliel'ha concesso comprendendo bene le sue ragioni anche se in realtà l'ha fatto soprattutto per evitare Mario , ha sentito pochissimo anche Paulo , lo ha visto di sfuggita ieri che è passato da lei prima della partita perchè voleva proprio baciarla e per dirle che sta davvero lavorando suo fatto di lasciare Antonella, che si sta mostrando freddo e distaccato.
Ma ora è tempo di tornare al lavoro in questo freddo lunedì mattina di Novembre dove la pioggia minaccia di scendere da un momento all'altro, passa in caffetteria da Clarissa prendendo il solito e salendo velocemente in ufficio , non ha proprio voglia di vedere nessuno ed è per questo che decide di tuffarsi completamente nel suo lavoro, riguardando gli articoli che ha scritto in Argentina per poi mandarli ad Agnelli ed al suo staff ufficiale  per essere approvati come ogni suo articolo.
Una volta inviati si concentra sulla replica della partita aprendo il file che le hanno dato per mail e cominciando a prendere appunti.
E' quasi l'una del pomeriggio quando finisce l'analisi della partita e comincia a sentire fame , si costringe a scendere nella sala da pranzo , anche se questo vuol dire vedere Mario.
La sala da pranzo è già piena ,non vede nessuno da due settimane e in realtà il malumore per non essere andati ai mondiali è davvero palpabile ed è questo che la porta a vacillare , fermandosi sulla porta.
E' Federico il primo a notarla , si alza senza dire niente andando semplicemente ad abbracciarla , lei ricambia stringendolo a sè per fargli capire che non è solo.

"Mi dispiace tanto Fe ."
Sussurra Rachele con la voce spezzata e le lacrime che minacciano di scendere.

"Sono distrutto."

"Lo so ."
Risponde semplicemente lei stringendolo più forte e dopo un bacio sulla guancia si stacca da lui , saluta Gigi e Giorgio che ancora hanno lo sguardo cupo e il dolore gli si legge negli occhi.
Si sta davvero pentendo di non essere rimasta chiusa nel suo ufficio , Andrea è distrutto e la stringe in un abbraccio rompicostole così come anche Mattia , saluta Miralem , Gonzalo e Paulo, nota la mancanza di Mario ma non fa in tempo a pensarlo che fa capolino dalla porta principale , trova immediatamente lo sguardo del croato , sono feriti entrambi ma troppo orgogliosi per fare la prima mossa.

"Io mangio in ufficio."
Esclama prendendo il suo piatto e la bottiglietta d'acqua.

"Cosa? Perchè? "
Chiede Paulo .

"Ho un sacco di lavoro , in questi giorni sono rimasta indietro tanto, ci becchiamo dopo."
Risponde semplicemente lei , saluta velocemente e poi sale passando accanto a Mario e ignorandolo completamente , il dolore al cuore è forte ma l'orgoglio bastardo di entrambi preferisce farli soffrire piuttosto che esser messo da parte ma si sa no ?
L'orgoglio non porta mai da nessuna parte.

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30/09/2018 : #9 in Juventus.

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