Capitolo 39.

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In questi primi quattro giorni a Cuba Rachele non e' stata ferma un attimo , anzi , Paulo l'ha vista in un modo che mai aveva notato , aveva voglia di fare , girare , di non stare ferma a sprecare nemmeno un secondo , le si legge negli occhi che sta bene , che e' felice , che si sente nel suo posto nel mondo.
E ora dopo aver finito di visitare tutta L'Havana fra le lacrime , le urla e i sorrisi di Rachele si stanno recando al festoso Mercado de Artesania , una tappa immancabile , e' in pieno stile cubano , musica , colori , risate , le bancarelle che si dopo un po' si ripetono tutte ma la gente , i bambini e i ragazzini sorridono in modo cosi sincero e con cosi tanto amore che Rachele vorrebbe fermarsi ad abbracciare e parlare con tutti.
Sta stringendo la mano di Paulo mentre si guarda intorno , dietro le bancarelle ci sono soprattutto persone anziane , un sacco di bambini che corrono in giro e ridono , sembra tutto cosi bello qua , in questo squarcio di Cuba dedicato alla gioia , anche se basta spostarsi di nemmeno un chilometro per notare la poverta' che comunque contraddistingue quest'isola.

"Stavo pensando che domani potremmo andare nella parte piu' povera , tornare in quell'orfanotrofio dove sono scoppiata a piangere l'altro giorno e dargli qualcosa da mangiare o portargli semplicemente qualcosa , o boh non lo so."
Esclama Rachele aprendo un vestito tipico Cubano per osservarlo un po' .

"Ho gia' organizzato qualcosa di simile , non ti diro' ancora cosa ma l' ho organizzata prima di partire sapendo che avresti sicuramente voluto fare qualcosa di simile ."
Risponde Paulo sorridendo perche' per la prima volta in qualcosa e' un passo avanti a lei.

"Sai vero che odio quando mi organizzano la vita?"

"Io non ti ho organizzato la vita , ti ho semplicemente organizzato il viaggio , sapevo benissimo cosa avresti voluto fare , quali posti visitare , dove andare ho solo organizzato tutto nel migliore dei modi , e' il nostro primo vero viaggio insieme voglio che sia tutto perfetto."
Rachele si gira dopo aver ripiegato il vestito e si avvicina a lui gettandogli le braccia il collo.

"Mi conosci cosi bene."
Sussurra lei vicino alle sue labbra , Paulo si sporge quel che basta per lasciarle un minuscolo bacio .

"Ci conosciamo bene a vicenda amore , sono sicuro che se mi organizzerai un viaggio in futuro saprai benissimo cosa fare."

"Oh si certo , stare a poltrire tutto il giorno in spiaggia , darti una play station e un campo da calcio."

"Hey , cosi mi fai sembrare privo di contenuti nena."
Rachele ride per la faccia buffa che ha fatto Paulo , non dice piu' niente limitandosi semplicemente a baciarlo .

"Adoro vederti qua a Cuba , hai un'aria cosi felice."

"Sono felice , davvero felice , grazie a te Joya."

Riprendono a camminare poco dopo anche se si fermano ad ogni bancarella , sempre mano nella mano .

"Excusa."
Rachele si sente strattonare il vestito , si gira notando una ragazza che avra' piu' o meno la sua eta'.

"Necesitas algo ?"
Chiede Paulo in spagnolo con un sopracciglio alzato .

"No , non mi serve nulla , volevo darvi questo , vi ho osservato prima , fermi alla bancarella dei vestiti , vi ho ritratto , eravate troppo belli per essere lasciati andare , anche un cieco potrebbe notare tutto l'amore che vi contraddistingue , io vivo cosi ,facendo ritratti , ritraendo cio' che mi colpisce , non potevo non ritrarvi."
Rachele e' quasi commossa per le parole che ha usato la ragazza , Paulo ha un sorriso vero , sincero .

"Non so come ringraziarti."
Sussurra Rachele mentre il suo ragazzo estrae il portafogli per pagarle il ritratto.

"No , non voglio essere pagata , e' un regalo."

Fix You. - Paulo Dybala.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora