Capitolo 58.

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Bratislav e Jovanka anni fa , ormai troppi anni fa , hanno imparato l'inglese.
È stato Dragan che ha voluto insegnarglielo , quando ancora era un ragazzino e pensava che si sarebbe portato i suoi genitori ovunque , per dargli più che una cascina croata in mezzo ai campi.
Non aveva messo in conto che non si sarebbero mai mossi da quel nido che avevano costruito con fatica.
Pensavano di aver imparato l'inglese a vuoto fin quando non è arrivato Marco nella loro vita ormai più di sedici anni fa e che di croato non spiaccicava nemmeno una parola.
E ora è arrivato Paulo , che è nella sua stessa situazione ma per fortuna l'inglese lo sa bene.
Il puzzle l'hanno finito , Luca sta aiutando sua nonna in cucina mentre Bratislav una volta che si è alzato dal tavolo è andato verso il mobile della sala per prendere della rakija con due bicchierini.

"Vieni fuori ? È un peccato che una così bella giornata la si sprechi solo in casa. "
Chiede l'uomo , con un inglese imperfetto e marcato dal forte accento croato ma comunque comprensibile , guardando Paulo ancora seduto al tavolo, stava mandando un messaggio a Rachele , che ancora non è tornata e se prima si preoccupasse fin troppo ora , constatando il suo stato , lo è ancora di più.

"Si , arrivo. "
Risponde lui con un sorriso , bloccando l'aggeggio elettronico per poi farlo scivolare nella sua tasca.
Bratislav lo precede andando a sedersi sul tavolo sotto il gazebo fuori , appoggia la bottiglia di rakija , poi posiziona i due bicchierini , uno difronte a lui e  uno difronte a Paulo.

"Non tanta per favore , non sono abituato a bere. "
Esclama Paulo ben consapevole di cosa stia versando Bratislav nel suo bicchiere, Rachele l'ha avvertito su suo nonno e la rakija.
Bratislav annuisce e ne versa davvero poca , per poi riempire il suo bicchiere , appoggia la bottiglia lasciandola aperta per poi sedersi sul dondolo.

"Come hai conosciuto Rachele?"
Bratislav butta giù tutta la rakija d'un fiato , mentre Paulo fa una smorfia ridicola assaggiandone un goccio , l'anziano ride prima di versarsi ancora un po' di rakija.

"Ad una festa. "
Risponde Paulo dopo essersi ripreso dal gusto troppo forte che l'alcolico gli ha lasciato in bocca.
"Era la ragazza più bella della festa.
Anzi no , è proprio la ragazza più bella che io abbia mai visto. "
Aggiunge ancora riportando la mente alla prima volta che ha visto la sua ragazza.
La sua bellissima Rachele.

"Anche io ho conosciuto Jovanka ad una festa.
Una festa di strada , dove ci si riuniva difronte al fuoco , si ballava e si cantava con qualcuno che strimpellava le corde malandate di una vecchia chitarra e qualcun altro che usava una pentola per simulare un tamburo.
Si beveva tanta rakija , si mangiavano chili di Peka janjetina , Sir i vrhnje e palacinke.
Io ero uno di quelli che strimpellava la vecchia chitarra, una volta in una di queste feste è arrivata lei , con le sue amiche.
Aveva un vestito nero , lungo , con dei girasoli.
Si è messa a ballare intorno al fuoco , ero incantato da tale bellezza.
Non avevo mai visto nessuno di più bello al mondo.
In realtà , per me al mondo nessuna donna è bella come lei anche con qualche ruga in più e con i capelli bianchi lei rimane la donna più bella per me.
Le ho detto di venire anche la settimana dopo , ci sarebbe stata un'altra festa.
Lei è venuta. Io avevo i girasoli , cinque girasoli.
Ogni anno , al nostro anniversario vado al mercato dei fiori e le compro i girasoli , lo farò sempre , lo farò per tutto il tempo che mi resta."
Un altro po' di rakija e lo sguardo perso a guardare oltre i prati , a pensare a chissà quale ricordo lontano , Paulo lo guarda , sorride.
Vuole passare tutta la vita con Rachele e fra tanti anni avere lo stesso sguardo che Bratislav riserva solo per Jovanka.

-
Rachele e Mario stanno tornando a casa , il croato le ha messo un braccio intorno alle spalle e lei gli sta cingendo la vita.
Sono fuori da quasi due ore , ha scritto a Paulo che stavano parlando tanto dopo avergli dato la notizia e lui ha compreso il bisogno di Rachele di stare insieme a Mario.

"Devo dirti anche io una cosa a cui penso da un po'."
Sussurra Mario sfiorando le foglie di un albero.

"È una cosa brutta ?"
Chiede Rachele guardandolo perplessa.

"È una cosa giusta. "
Risponde semplicemente fermandosi vicino ad un sasso.
"Ci sediamo ?"
Rachele annuisce , Mario sospira e la guardare .

"Sarai ai mondiali con me vero ?"
Chiede guardandola negli occhi.

"Certo , per tutti i gironi sicuramente si. Poi vediamo come va tutto quanto. "

"Lascio la nazionale dopo i mondiali , indipendentemente da come andranno. "

"Cosa ?"
Chiede Rachele alzandosi in piedi.
"Perché ?"

"Credimi Ra , è una delle decisioni più difficili che io abbia mai preso in vita mia.
Sono dodici anni che gioco con quella maglia , piangendoci e gioendoci.
L'ho onorata e portata con fierezza.
Ma è ora di andare via , lasciare spazio a chi può starci per altri dodici anni e magari fare di più di quel che ho fatto io ma ora devo dire addio.
Non sono più quello di prima , altri hanno bisogno di fare esperienza e onorare questa nazionale.
È più intelligente capire quando è ora di dire basta piuttosto che ostentare , andare avanti e rovinare tutti i dodici anni passati. "
A Rachele sono scese le lacrime.

"Ma gli europei puoi ancora farli. "
Sussurra con voce spezzata.

"Non piangere piccola. "
Esclama Mario e prendendole il viso fra le mani.
"È giusto così , devo andare avanti io e deve andare avanti la Croazia. Poi non vado da nessuna parte e non sto lasciando la Juve o la mia carriera se è questo che ti spaventa , ti starò sempre accanto. "

"È che non voglio che tu soffra.  "

"Non sto soffrendo. È una decisione serena. È ovvio che tutti i calciatori vorrebbero vivere di calcio sempre. Per la loro nazionale. Non si può e si deve capire quando dire basta. Sono sereno  non ho rimpianti. "

"Io ci sono, sono qua.  Sempre e per sempre. Accanto a te per ogni tua scelta. "
Mario sorride e non dice più nulla , rinchiudendo in questo abbraccio tutto ciò di cui ha bisogno. 

Quando arrivano a casa poi sono tutto fuori sotto il gazebo.

"Nonno , hai cercato di far ubriacare Paulo con la rakija?"
Chiede Rachele mentre si posiziona dietro la sedia dove è seduto per abbracciarlo , avvolgendogli le braccia intorno al collo e dandogli un bacio sulla guancia ruvida a causa della barba.

"Ci ha provato ma Paulo gli ha detto che non beve super alcolici. "
Si intromette Luca.

"E poi avevo  già capito che non avrebbe continuato dopo aver visto la smorfia dopo il primo sorso. "
Rachele ride di gusto immaginando la faccia di Paulo.

"Non so cosa stiate dicendo ma so che mi state prendendo in giro. "
Esclama guardando la sua ragazza ,Luca e Mario aumentano le risate mentre lei si siede fra i suoi nonni.
Una mano sulla pancia , Paulo che la osserva sorridendo.

'Le senti queste belle risate nocciolina ? Pochi mesi e diventeranno il tuo suono preferito , ascoltale bene , è così che fa quella cosa che tutti cercano , quella cosa che tutti chiamano felicità. '

Fix You. - Paulo Dybala.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora