Capitolo 12.

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"Quando parti ?" 
Chiede Mario cambiando marcia per fare la curva.

"Lunedì sera , te?"

"Molto probabilmente vado via lunedì mattina , vado in macchina così sono sicuro di poter stare un po' con i miei e la mia nipotina."

Sono venuti via da Vinovo da poco , Luca ha guardato gli allenamenti , Rachele è entrata una volta assicuratasi che di Antonella non ci fosse nemmeno l'ombra.

"Non voglio pensare a dieci giorni senza averti intorno."
Sbuffa Rachele appoggiandosi al finestrino.

"Ci teniamo in contatto anche se sarà difficile perché  ci sarà il fuso orario , ti chiamo tutti i giorni , facciamo Skype e tutto quanto."

"Si lo so ma non è la stessa cosa. Non stiamo separati da quando sono tornata da Zagabria e li ci si conosceva solo da un paio di mesi."

"Lo so Ra. "

"Stai a dormire da me domenica sera ?
Loro vanno via domani alle sei , prendiamo una pizza e stiamo da me."

"Te lo stavo per chiedere io. "

"Hai un tono strano , che hai ?"
Chiede lei alzando un sopracciglio.

"È solo che mi avevi chiesto di non lasciarti sola dopo che Sofia e i piccoli se ne andranno ma non ci sono e tu sarai dall'altra parte del mondo. "
Rachele sorride appoggiandosi al finestrino e si gira a guardarlo ,il suo sorriso si fa ancora più grande , consapevole del fatto che un angelo così non gli ricapiterà più nella vita.
Appoggia un mano sul suo ginocchio.

"Hey bel croato , non è colpa tua , sarò talmente piena di lavoro ste due settimane che nemmeno ci penserò, Paulo e Gonzalo non mi lasceranno sola nemmeno un minuto. Durante il volo sono sul Jet con Paulo , mi hanno messo la stanza accanto alla sua e ha detto che nella pausa mi porta a Cordoba con lui. "

"E Gonzalo ?"

"Ha chiesto il permesso di partire martedì perchè lunedì Lara ha l'ecografia per scoprire il sesso del bambino. "

Mario annuisce piano prendendo poi la mano di Rachele sul suo ginocchio intrecciandola  alla sua , Rachele la stringe per poi prenderla e dagli un bacio.

"Ovunque siamo , mio bel croato , ricordarti che le nostre anime sono sempre vicine. "

-
Rachele con Sofia , Luca , Amelia e Federico sta andando allo stadio , oggi ci sarà la partita col Benevento.
Lei indossa la maglia con il numero 17 ,  ormai la mette ad ogni partita , Luca indossa la maglia di Paulo e i piccoli quelle di Federico e Miralem che gli hanno regalato l'altro giorno alla cena.
Sofia ha preferito vestirsi normale e rimanere sobria.

"Hai mai pensato che Mario potesse essere innamorato di te ?"
Sofia lo sputa fuori così , parlando in croato facendo strabuzzare gli occhi a  Rachele che stava per inchiodare.

"Ma cosa stai dicendo So ? È impossibile. "
Risponde lei decisa.

"A me non sembra. Il modo in cui ti guarda e in cui è sempre con te ..."

"Ti fermo subito. Mario è il mio angelo , la mia ancora. Io sono la sua. Abbiamo un rapporto che a parole non si può definire , è la cosa più preziosa della mia vita insieme a voi. È particolare il nostro rapporto lo so ma di sicuro non è innamorato di me."

"Va bene , se lo dici tu ti credo. "
Risponde Sofia riportando la sua attenzione alla strada.
Questo pensiero non ha mai sfiorato Rachele , perché lei in Mario c'ha trovato tutto ciò che aveva perso , se si innamorassero l'uno dell'altra rovinerebbero tutto,scuote il capo cancellando definitivamente quel pensiero.

All'Allianz Stadium c'è già pieno di gente , Rachele ha ritirato i pass per tutti e tiene in braccio il piccolo Federico che si guarda intorno esaltato da tutto lo splendore che vede.

"Ecco venite di qua. "
Esclama Rachele quando arrivano alla svolta per arrivare nella solita stanza per famiglie e fidanzate.

"Ameliaaaaaaaaaaa. "
Urla la piccola Camilla quando entrano nella camera , Mattia la segue a ruota insieme a Edin , Amelia è felicissima di questi suoi nuovi amichetti , Maddalena si è avvicinata a Sofia e Miralem con Fede ha portato Luca in mezzo al gruppo , Antonella e' sola con Paulo piuttosto in disparte , ha guardato male Rachele ma nemmeno ha accennato ad avvicinarsi a lei.

"Il diciassette ti sta proprio bene."
Esclama Mario arrivando da dietro e abbracciandola , lei si appoggia dolcemente a lui sorridendo.

"Potrebbe diventare il mio numero preferito o il mio prossimo tatuaggio , sei talmente importante per me che ti  voglio sulla mia pelle. "
Risponde lei.

"Sai che ho recentemente avuto lo stesso pensiero?Appena torno possiamo andare a farlo , non il 17 ovviamente io , mi inventero' qualcosa ."
Rachele sorride senza dire piu' niente , si gira solamente per baciargli una guancia , senza dar peso allo sguardo gelido che Paulo dal fondo della sala le sta riservando.

-
Salutare la sua famiglia e' stato straziante , soprattutto perche' non sa quando li rivedra' , la sua unica fortuna e' essere con Mario che e' venuto in aeroporto con loro in taxi per non lasciarla sola .
Hanno preso un paio di pizze dal napoletano sotto casa e una vaschetta di gelato che stanno condividendo sul divano del salotto di Rachele guardando una puntata di Riverdale.

"Non dovresti andare a letto troppo tardi , ti aspetta un viaggio lungo domani e vorrei fossi riposato al 100 per 100."

"Non sono da solo , vado con Ivan , passo a prenderlo a Milano e poi andiamo , ci dividiamo un po'  la guida , cosi' posso anche chiamarti e sentirti ."

"Ecco perfetto cosi sono piu' tranquilla anche io bel croato."
Mario sorride stendendosi e appoggiando la testa sulle gambe di Rachele che gli passa una mano fra i capelli.

"Rivedrai Ivana a Zagabria?"
Chiede Rachele.

"Non lo so , puo' darsi , dopo dodici anni si è legata tanto alla mia famiglia.
Quindi sarà la a cercare di riconquistarmi. "

"Non mi parli mai di lei. "

"Non ho nulla da dire su di lei, tutto qui."

"Su dodici anni di relazione non hai nulla da dirmi su di lei ?"

"Rachele lo sai che non ne parlo , quello che è stato ormai non è più. "
Sta andando sulla difensiva e lei non vuole che si arrabbi la sera prima di partire.

"Hai ragione , scusami.
Andiamo in camera a finire di guardare Riverdale ?"
Lui si alza per primo andando verso le scale ma a momenti rischia di ammazzarsi quando Rachele gli salta sulla schiena.

"Sei il regalo più bello che mi abbia mai fatto la vita bel croato. "
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    

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