Willy Wonka||Johnny Depp (IN...

By Anita-Winter

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REVISIONE LENTA! Cover by: FrancescaGrasso4 «Pensi davvero che sia stata io a rubare le tue ricette segrete?»... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
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Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
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Capitolo 67
Capitolo 68
Capitolo 69
Capitolo 70
Capitolo 71
Capitolo 72
Capitolo 73
Capitolo 74
Capitolo 75
Capitolo 76
Capitolo 77
Capitolo 78
Capitolo 79
Capitolo 80
Capitolo 82
Capitolo 83
Capitolo 84
Capitolo 85
Capitolo 86
Capitolo 87
Capitolo 88
Capitolo 89
Capitolo 90-In viaggio...
Capitolo 91-E ancora si litiga
Capitolo 92-Soqquadro
Capitolo 93-Il racconto di Lady Van Tassel
Capitolo 94-Scusami, sono un idiota
Capitolo 95-Il primo calcio
Capitolo 96-QUELLO MI SERVE!
Capitolo 97-Lo sparo
Capitolo 98-Il teschio
Capitolo 99-Voci
Capitolo 100-Bel caratterino
Capitolo 101-Passione Mattutina
Capitolo 102-Ho una speranza?
Capitolo 103-Non ho detto questo!
Capitolo 104-Vuoi sposarmi?
Epilogo
Nuova storia

Capitolo 81

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By Anita-Winter

Capitolo 81


Flashback

Una tranquilla giornata afosa si era abbattuta su Cherry Street dopo una settimana di pioggia. L'orologio a forma di caramella, composto da strisce rosse e bianche e acquistato solo il giorno prima da un sito online, era adagiato sulla parete del negozio di Wonka e segnava le quattro del pomeriggio.

Il signor Wonka stava andando su e giù davanti all'ingresso già da qualche ora, poiché attendeva con ansia ciò che ancora non era arrivato a destinazione, fino a quando nonno Joe varcò la soglia, portando con sé una busta gialla recapitatagli poco prima dal postino che ogni giorno consegnava la posta nel quartiere.

Finalmente! I dodici biglietti da viaggio erano arrivati, seppur con un leggero ritardo di quasi quattro ore rispetto all'ora stabilita al momento dell'acquisto.

Il signor Wonka fu attraversato da un'ondata di eccitazione che lo spinse quasi a sfondare la porta del suo ufficio; l'aprì così violentemente da farla sbattere contro lo stipite e i barattoli di leccornie sulle mensole tremolarono con l'impatto.

Theresa, comodamente addormentata sul divano, si svegliò di soprassalto, cogliendo il cioccolatiere in leggero disagio e profondamente dispiaciuto per averla svegliata in quel modo. Tuttavia, i suoi occhi lucidi e colmi di gioia lo contraddissero quando tentò di scusarsi.

«Ti vedo particolarmente eccitato» disse Theresa, sbadigliando.

«Lo sono!» esclamò euforico il cioccolatiere.

Le si sedette accanto, aspettando che si destasse completamente, poi le porse la busta gialla. Aveva inciso sul viso un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

«Non dirmi che...?» lo guardò ella.

Il cioccolatiere annuì con la testa. Theresa emise un potente urlo, poi gli circondò il collo con le braccia e, a suon di baci e strilli, lo ringraziò di cuore: quei biglietti rappresentavano il viaggio che avrebbero fatto per andare in Italia.

Theresa scoprì l'Italia grazie ai suoi genitori defunti. Ci andarono per l'estate, precisamente a Palermo, in Sicilia. Sin da allora aveva desiderato tornarci e, siccome il signor Wonka non era mai uscito da Cherry Street, avevano deciso di prendersi una pausa insieme dal negozio.

Per il signor Wonka sarebbe stata un'esperienza nuova. Aveva sempre concesso le ferie ai suoi operai, ma lui, ogni singolo anno, si chiudeva in negozio e lavorava. Persino a ferragosto! Tuttavia, si convinse che anch'egli aveva bisogno di una pausa: era stanco e sfinito. Nonostante le mille idee che doveva ancora sperimentare per i suoi dolci, aveva bisogno di svagarsi.

Theresa rimase euforica per tutto il resto della giornata e quando ciò accadeva, quando si sentiva così eccitata, finiva col mangiare troppi dolciumi. In quel caso, consumò così tante liquirizie che il signor Wonka fu costretto a toglierle dalla vetrina.

«Ma uffa!» esclamò Theresa.

«Prima o poi ti libererò da questo tuo viziaccio» sorrise il cioccolatiere.

«Disse colui che gestisce un negozio di colesterolo, diabete e carie.»

«Taci!»

Theresa rise. Successivamente, accettò la proposta del cioccolatiere, ovvero tornare a casa e cominciare a preparare qualcosa in valigia, visto che il viaggio era previsto tra qualche ora.

Fu solo quando fu in appartamento che Theresa guardò meglio l'ora e la data sui biglietti.

•Data:
09/05/2012*

•Ora:
05:30

•Partenza:
Cherry Street (America) a Salerno (Italia).

Theresa ebbe un momento di sospensione: se dovevano partire tra poche ore, come avrebbero fatto con l'hotel e tutto il resto? Fece una rapida chiamata in negozio, pregando nonno Joe di convincere il cioccolatiere a rispondere un attimo.

Il signor Wonka non era amante dei telefoni né gli piaceva essere interrotto mentre stava sperimentando un nuovo gusto, tuttavia si vide costretto a tranquillizzare la ragazza, che altrimenti lo avrebbe tormentato per tutto il resto della giornata.

Ma no, ogni tanto Theresa chiamava e lo interrompeva. All'inizio, credeva che ella avesse davvero bisogno di aiuto per decidere cosa portarsi dietro, cosa mancasse o altro, ma poi si rese conto che si stava semplicemente burlando della sua pazienza e la mandò amorevolmente a quel paese.

Quella sera, il negozio Wonka chiuse un'ora prima. Il cioccolatiere concesse ai suoi operai qualche giorno libero, almeno fino al suo ritorno. Loro gli furono grati e lo ringraziarono.

Quando il signor Wonka tornò a casa, beccò Theresa a litigare con quell'orrenda valigia che ancora non aveva buttato via perché ci si era affezionato.

«Come puoi affezionarti a una valigia?!» lo apostrofò Theresa.

«Fatti gli affari tuoi!» mise il broncio il cioccolatiere.

Sistemarono nelle valigie soltanto il minimo indispensabile. Ovviamente, per loro equivaleva a mettere il doppio delle cose per ogni cosa.

Più tardi, a cena, mangiarono giusto una fettina di carne con l'insalata, perché entrambi erano euforici e impazienti di mettersi a letto nella speranza che il domani giungesse in fretta. Fu intrattenendo un semplice dialogo che il cioccolatiere si chiese cosa volesse fare davvero Theresa nella vita.

«Vorrei fare l'attrice» sorrise. «Ogni tanto recito guardandomi allo specchio e mi dico: tu sei una forte!»

«Ti prego, Theresa, non divenire come me!» rise il ciccolatiere.

«Tranquillo, tu sarai un pavone per sempre. Io sarò una farfalla che imparerà a volare.»

«E in questo tuo volo, esiste una parentesi di matrimonio?»

«Ovvio!»

«Ti sposeresti mai con me?»



*La data sul biglietto non è del tutto vera, ho scelto il 2012 per combaciare l'età di Theresa.

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