Capitolo 47

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Capitolo 47


Il brutto tempo si stava intensificando nel cielo di Sleepy Hollow. L'aria fredda si trasformò in gelo pungente e la dimora dei Van Tassel fu presto avvolta dalla nebbia.

Nonostante gli occhi stanchi, Theresa era determinata a uscire. Sebbene il velo di tristezza fosse nascosto dietro il suo sguardo, era determinata a cercarlo. Indossò abiti caldi, sia per sé che per suo figlio, preparandosi per affrontare il brutto tempo che sembrava preannunciare una tempesta. Prese la sua borsa, che conteneva qualche dolcetto da sgranocchiare lungo il percorso, e uscì.

Il vento le sferzò le guance mentre si dirigeva verso le scuderie per prendere in prestito un cavallo. Non era una cavallerizza esperta, ma aveva imparato quanto bastava. Scelse uno dei due destrieri bianchi, sorpresa nel momento in cui Katrina la trovò alle stalle a quell'ora del mattino.

Theresa lanciò un'occhiata fugace a Katrina prima di salire in sella al suo cavallo, pronta a partire.

«Quale sentiero porta nei boschi a Ovest?» le chiese con freddezza.

Theresa era brava a memorizzare molte cose, persino i copioni più complessi, ma il sentiero per addentrarsi nei boschi a Ovest proprio non lo rammentava.

«Vai dritto, poi svolti due volte a sinistra e una destra» le sorrise Katrina.

«Due volte a sinistra e poi a destra...» sospirò Theresa.

Theresa non riusciva a capire come mai, da quando era incinta, provasse emozioni ancora più intense e si sentisse quasi in colpa per come stava trattando Katrina. Tutto questo solo per un semplice gioco bendato! Inoltre, non era nemmeno sicura di volersi avventurare da sola nei boschi.

«Verresti con me?» le chiese stanca. «Non che in due non si corrano rischi, ma avremo più possibilità di sopravvivenza.»

Katrina le sorrise dolcemente e poi si issò in sella al suo cavallo bianco, ponendosi accanto a Theresa. Indicò la strada mentre chiedeva informazioni sulla gravidanza, notando chiaramente il pancino che spiccava quando indossava abiti aderenti.

Theresa le restituì un sorriso triste, raccontandole come aveva scoperto di essere incinta e inghiottendo un nodo che si era formato in gola.

Katrina ascoltò con interesse, offrendole sostegno. Theresa si sentì quasi a suo agio con lei. Parlare con qualcuno le faceva bene e in qualche modo si sentiva come se Ana fosse lì con loro. Il peso sulle sue spalle sembrava più sopportabile quando erano in due. Tuttavia, volle chiarire che, nonostante le tensioni tra lei e il signor Wonka, non significava che non lo volesse tutto per sé.

Durante il tragitto, Theresa raccontò a Katrina le avventure più divertenti che aveva vissuto in fabbrica e come in realtà Willy Wonka fosse una persona così deliziosa che era impossibile non ridere quando parlava.

Katrina rise sinceramente quando ascoltò la storia delle stelle nel cielo o delle continue liti tra il cioccolatiere e il bambino Mike. L'antipatia reciproca era presente fin dal loro primo incontro.

«Gli diceva: tu non dovresti borbottare, perché non capisco una parola di quello che dici» recitò Theresa, ridendo. «E insisteva a chiamarlo borbottone!»

D'un tratto la sua tristezza era scomparsa. Si sentiva meglio, rilassata, ogni tanto si toccava la pancia come a voler trattenere a sé suo figlio.


*

Il cioccol-agente stava chiacchierando animatamente con Masbeth, entrambi in piena corsa per i boschi coi loro destrieri.

«Prendere il sentiero indiano fino all'Albero dei Morti!» esclamò apprensivo.

«Come lo riconosceremo?» gli domandò il ragazzo.

«Senza difficoltà, è questo che temo» rispose il cioccolatiere. «Poi calarsi nel luogo di riposo del cavaliere.»

«Il suo accampamento?»

«La sua tomba!»

I boschi a Ovest erano come labirinti, ogni sentiero portava da qualche parte. La nebbiolina rendeva difficile vedere dove stavano andando, ma improvvisamente il cioccol-agente fermò Polvere da Sparo perché vide qualcuno muoversi tra gli alberi. Ordinò al ragazzo di non muoversi mentre lui andava a investigare. Prese la pistola con sé e si mosse con cautela tra gli arbusti.

Il cioccol-agente si muoveva furtivamente attraverso i boschi, senza mai perdere di vista i due cavalli bianchi. Si avvicinò senza fare rumore, poi uscì allo scoperto, alzando la pistola con mano tremante e ordinando: «Non un gesto! Voltatevi, ho una pistola!»

Theresa abbassò il cappuccio della pelliccia e si voltò con sguardo seccato.

Willy Wonka||Johnny Depp (IN REVISIONE)Where stories live. Discover now