Capitolo 104-Vuoi sposarmi?

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(CAPITOLO DA REVISIONARE)

Capitolo 104
Vuoi sposarmi?



«No, cazzo!»Esclamò Theresa.

Aveva misurato la febbre al suo uomo, perché mentre era apoisolata sul suo petto sentì la sua pelle andare a fuoco. Difatti il termometro segnò 41°, questo la spinse a buttare via l'arnese per correre in bagno a preparare un bel bacile di acqua fredda, con degli asciugamani piccoli affinché potesse aiutarlo. Afferrò delle aspirine nel caso egli si fosse svegliato e tornò in camera da lui avvolta dal panico.

Theresa sedette accanto al cioccolatiere, lo privò degli abiti e cominciò a tamponargli il corpo con impacchi freschi. Questo lo indusse a svegliarsi, ma neanche il tempo di fiatare che la sua donna lo zittì, costringendolo a bere l'aspirina che sciolse nel bicchiere. Quindi lo fece distendere, strizzò un altro asciugamano e glielo poggiò sulla fronte.

Il cioccolatiere era un po' confuso, la testa gli faceva male e i suoi occhi faticavano a restare aperti. Tuttavia resistette alla tentazione di addormentarsi e nel frattempo che Theresa si prendeva cura di lui, una sua mano si strinse su quel pancione scalciante, dove il piccolo, agitato, continuava a muoversi.

«Stai calma.»Le disse dolcemente il cioccolatiere. «Lo stress fa male al piccolo.»

«Non ripeterti come un disco rotto, lo so.»Rispose Theresa, un poco seccata. «Ma ora devo pensare a farti stare bene.»
«Sto bene, non preoccuparti.»

«Sai che non posso farlo... Neanche se volessi.»

«Ehi, vieni qui!»

Il cioccolatiere la spinse tra le sue braccia e, dolcemente, le baciò la fronte. Theresa tentò di sfuggirgli, ma egli non glielo permise e quindi smise di opporre resistenza.

«Vorrei poter fare di più.»Sospirò alla fine.

«Hai già fatto abbastanza.»Concluse il cioccolatiere.

Non le permise di continuare a prendersi cura di lui, piuttosto la costrinse a stare a letto, tra le sue braccia, mentre gli asciugamani venivano lanciati via affinché Theresa non li prendesse, perche ciò equivaleva a svegliarlo. Ma tanto lei non aveva alcuna intenzione di muoversi: si sentiva stanca e voleva dormire.

Come ogni volta, si nascose nelle braccia dell'uomo che amava, allungò una gamba per legarlo a sé e si lasciò andare, cullata dal suo respiro mentre lui stesso sprofondava di nuovo nel sonno, non potendo evitarlo a causa dell'aspirina che ella gli aveva fatto prendere.

«A proposito, faceva schifo!»La informò.

«Comodo quando ero io a prenderle, vero?»Ironizzò Theresa.

«Effettivamente sì!»

«Vaffanculo, Willy!»

Poteva dirsi che tutto stava andando bene... E invece no! Theresa aprì un attimo gli occhi, perché il cioccolatiere cominciò a tremare. Si liberò dalle sue braccia e lo vide contorcersi nel sonno perché sicuramente stava sognando qualcosa che lo tormentava. Tentò di svegliarlo, ma rammentò di aver letto da qualche parte che non bisognava svegliare le persone agitate, perché si correvano dei rischi che le sfuggirono di ricordare.

Rimase al suo fianco in attesa, accarezzandogli il viso, impotente.


«È stata una bella giornata, che dici?» le chiese il signor Wonka, turbato.

«Lo è stata» disse Theresa, restando fredda.

«Ti vedrò ancora?»

«No. Forse è meglio per noi allontanarci.»

«Io ti amo...»

«Per favore, signor Wonka...»

«Vuoi proprio dirmi addio?»

«Per sempre!»


«NO!»

Il signor Wonka si svegliò di soprassalto, ansimando e sudato. Ancora una volta si scontrò con Theresa, finendole tra le braccia. Al che la strinse, singhiozzando come un bambino perché ormai era stanco di trattenersi. A che serviva poi? Ormai era palese che stesse male, non aveva senso continuare a fingere qualcosa che non c'era.

«Non riesco a superarlo, amore.»Le confessò esausto. «Continuo a sognare quel giorno, ormai è diventato un incubo! Dimmelo una volta per tutte... Dimmi che ti ho persa completamente, che in realtà non mi ami più!»

«Non dire stronzate, Willy!»Lo rimbeccò Theresa.

La ragazza se lo tolse di dosso, lo guardò profondamente negli occhi e poi lo colpì forte con uno schiaffo. Il cioccolatiere la guardò confuso, con quei due occhi blu arrossati che tremolarono tra le lacrime.
Theresa parve arrabbiata, con la voce dura e aggressiva.

«Ti entra, in questa testa del cazzo, che non ti sto usando? Che sei importante per me? E che quando ti dico che ti amo, lo penso realmente? O sei così coglione da non renderti conto che sono qui con te?»

A quel punto, il cioccolatiere disse la sua.

«Sono così coglione da chiederti se vuoi sposarmi!?»



P.s. ho deciso di aggiornare oggi perché domani parto per le vacanze. Credo che ci risentiremo tra una settimana per l'ultimo capitolo: l'epilogo.

Willy Wonka||Johnny Depp (IN REVISIONE)Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum